Oggi mi sono svegliata con questa parola in testa. Ho pensato che potesse essere il titolo perfetto dell’articolo. No, non ci potrebbe essere titolo più azzeccato. Non è stato piacevole svegliarsi con questo fiume di parole che mi parlavano, mi interrogavano e volevano a tutti i costi essere ascoltate e avere delle risposte. La testa che andava veloce, correva non so dove. Non mi accade spesso di non riuscire a scandire immagini e sensazioni. C’era un sovraffollamento.
I Pensieri. Li lasciavo andare senza perderli mai di vista come i bimbi piccoli quando iniziano a muovere i primi passi. Corrono di qua e di là, balbettando paroline a caso, ma per loro il senso c’è. Allora è giusto lasciarli gironzolare senza meta e senza capire una mezza frase tra quelle che urlano con così tanta fermezza e decisione.
Ieri è stato il primo giorno di lavoro da “The Cutting Board”, è andato bene ma sempre tutto molto veloce. Come avrete capito oggi sarà una parola ricorrente. Ho lavorato poche ore, tre. Mi sono sembrate tre minuti. Ho capito che il mio ruolo lì, serve a coprire il momento circoscritto al pranzo. Essendo il locale all’interno di un palazzo di uffici, apre alle 6:00 la mattina e chiude alle 16:00 quindi la fascia oraria in cui ho lavorato io, 10:30/13:30, è il momento clou della giornata.
Il tempo andava veloce, la gente correva, le mie colleghe sembravano dei robot. Non so come mai, ma ho percepito una velocità estrema che l’altra volta non avevo captato.
Mi sono presentata puntualissima, anzi, in anticipo. Sono entrata dal retro e la prima cosa che ho visto sono state le 10 montagne di piatti, pentole, teglie e scodelle accatastate senza un criterio nel lavandino. Dentro di me ho pensato: “Se qualcuno tocca con mezza piuma un solo piatto di questi, crolla tutto. Devo fare qualcosa. ADESSO LI LAVO IO.”
Salutate la manager, le colleghe e i ragazzi in cucina, MI SONO MESSA A SGRASSARE I PIATTI. Dopo un’ora di lavaggi e autolavaggi, mi sentivo un eroe. Il getto del lavandino era fortissimo e avevo acqua ovunque, persino nelle scarpe. Ogni 5 minuti, arrivava un cuoco a sciacquare coltelli o padelle e anche lì, OLEEÈ..
Sembrava di stare ad Acqualand 🙂
(Potete immaginare la mia risata)
Era tutto grandissimo! Le pentole, il lavandino, il getto d’acqua e il contenitore del detersivo. Una tanica!
Dopo la prima ora così, sono stata chiamata al banco. Schierate una di fianco all’altra, eravamo pronte all’attacco.
Halo, how are youu?!
Hey, ladies…Can I help youuu?!
Hi guuuys..
Le porte degli uffici si sono aperte, velocemente bisognava servire, velocemente far pagare i clienti e velocemente tornare in posizione!
Ho tenuto botta amici, sono stata al passo.
A un certo punto, per magia, più nessuno.
Vuoto.
Il nulla.
Un po’ come a scuola quando suona la campanella che segna la fine della ricreazione. In 30 secondi tutti in classe, i corridoi deserti e nell’atrio la desolazione!
Non mi sono fermata. Ho controllato le bibite nei frigoriferi, ho asciugato piatti e posate e li ho posizionati al loro posto. In cucina iniziavano a calmarsi e non si sentivano più spadellate e olio che friggeva. Un attimo di calma.
La fame mi ha assalita!
Senad (SCINEID) è venuta da me dicendomi che potevo andare e che oggi (martedì) non sarei dovuta andare. Mi farà sapere per il turno di domani (mercoledì).
Non mi è piaciuta molto questa mossa.
Perché avvisarmi dall’oggi al domani per tre ore di lavoro?
Per questa volta non ho detto niente. La prossima volta vediamo che succede e poi valuterò..
Velocemente ho raccattato borsa e maglia, mi sono tolta il grembiule e ho iniziato a correre verso casa. CHE FFFAAAME!
Guardo il telefono.
→ Messaggio
La manager di un locale, Fast Eddys, mi aveva appena scritto chiedendomi se fossi stata disponibile per una prova oggi (martedì) dalle 19 alle 21. OH YES. Cadeva a fagiolo.
Ho velocemente risposto che per me era OK!
🙂
Oggi è una giornata fantastica! Il cielo è blu, il vento non è fastidioso e la temperatura è perfetta per un’oretta di relax al sole.
Alle 14 andrò ad accogliere Paolino che ora sta volando sopra all’oceano. Inizia oggi per lui un’avventura mozzafiato, una nuova vita e un’esperienza che lo cambierà profondamente. Ancora non può sapere cosa lo aspetta ma è questo il bello, no?
Come se la data di oggi, 1 Dicembre 2015, segni una nuova nascita per lui. Con grande motivazione ha lasciato tutto quello che aveva scegliendo per se stesso un cambio radicale e quella che era per lui l’idea di felicità.
Bene Paoliiino, in bocca al lupo e fai vedere chi sei!
Ti aspetto! 🙂
Mi fa strano pensare che arriva dall’Italia, e forse solo ora mi sto rendendo conto di quanto la mia casa sia lontana.
Brrr.. che brivido, è una sensazione indescrivibile, ve lo assicuro.
ITALIA
Selezionate la parola e magicamente apparirà ITALIA 🙂
Che bel nome!
Erica, anzi Atmosferica.
Ps: Ho creato su Facebook la pagina di Atmosferica. Potete accedere direttamente da QUI e cliccando sul “MI PIACE” rimarrete sempre aggiornati sulle storie che adoro scrivere per voi! CIAO! 🙂