Vorrei dirle…

Albany ci saluta con un po’ di pioggia e un po’ di sole, con un po’ di gioia e un po’ di dolore. Abbiamo fatto bene ieri a decidere di posticipare di un giorno la partenza, non era una giornata da sprecare in viaggio.

Quella di oggi direi di sì.

Anzi, mi correggo. Non è che la giornata in viaggio sia sprecata, tutt’altro. È fantastico, rilassante se vissuto con la dovuta calma, divertente, introspettivo e sorprendente. Quello che intendo dire è che quando la temperatura è ottimale e il cielo blu, viene spontaneo optare per la spiaggia, una gita, una passeggiata o nel caso vostro, per una castagnata.

🙂

Ma ci sono ancora le castagne?

Mi piace pensarvi davanti al camino a mangiare bollenti burolle.

Salutiamo quindi Albany dopo tre giorni meravigliosi. Nulla è mancato. La pioggia e il sole, il freddo e il caldo, spiaggia paradisiaca e altissimi scogli a strapiombo, mare calmo e oceano impetuoso. Sosta fortemente consigliata a chi sia come noi in viaggio, nel Western Australia. La cittadella è atipica rispetto alle altre incontrate fino ad ora. È la seconda in ordine di grandezza, dopo Perth, offre vasta scelta di supermercati, paesaggi, campeggi ed è costruita tra colline e un grande golfo che pare un lago. C’è un centro commerciale, il McDonalds e centri estetici, pasticcerie, macellai e panifici, parrucchieri, negozi di vestiti e banche, rotonde, semafori e passaggi pedonali.

Una piccola città fornita.

Ieri sera, la telefonata su Skype con la mia famiglia mi ha fatto pensare. Con grande sorpresa sono riuscita a parlare anche con la Zia Angela, una fan super presente amante della scrittura. Mi ha fatto domande curiose portandomi a riflettere su aspetti della mia esperienza che non prendo mai in considerazione essendo immersa in questa realtà. Mi ha fatto realizzare il fatto che sto davvero per lasciare il Western Australia e, una volta raggiunta l’altra sponda della Grande Isola, vedrò da lontano questo Paradiso dell’Ovest esplorato minuziosamente insieme al mio compagno di viaggio Mattia.
Mi ha chiesto se sono pronta a trovarmi in città movimentate e ben più vive di quelle visitate fino ad ora.

Le ho detto di sì.

Sono curiosa di vedermi in una metropoli, in mezzo alla confusione e al traffico. Mi sentirò diversa e percepirò tutte le nuove sensazioni che può captare una persona che ha vissuto per mesi in aree deserte e silenziose con il minimo indispensabile in compagnia di poche, pochissime persone.

Mancano ancora giorni prima di avere delle risposte ma al momento opportuno, vi parlerò di come mi sentirò. Sarà bello!

Le mie dolci sorelle mi hanno fatto domande strane. Una di loro mi ha persino chiesto se uso lo shampoo per lavarmi i capelli. La questione mi ha fatto sorridere ma poi ho pensato che sia lecito sospettare che qui sia tutto strano, diverso, capovolto e inimmaginabile.

Beh, come ho detto a lei, uso lo shampoo come il bagnoschiuma. Compro tutto al supermercato e mi lavo in una normale doccia. Ammorbidisco la pelle con crema idratante e dopo una giornata al mare, mi rinfresco con un banale dopo-sole. La sera mi lavo i denti con lo spazzolino, indosso generalmente indumenti estivi o pantaloni lunghi e sciarpa quando fa freddo. Nel mio beauty non mancano la pinzetta per le sopracciglia e una piccola lima per le unghie, i vestiti li lavo a mano perché mi scoccia pagare quattro dollari per fare una lavatrice che non riuscirei mai a riempire. Mangio normalmente frutta, verdura, riso, pasta, carne, pesce e quando voglio strafare non manca la Nutella originale. Sì proprio quella lì.

Insomma, vorrei far capire alla mia dolce sorellina che siamo tanto lontane ma non ho abitudini tanto diverse dalle sue.

Sì ok…qualcosa da segnalare come atipico e inusuale c’è.

Dormo in un Van Mitsubishi, non ho un armadio per i vestiti e dei quadri appesi alle pareti. Non ho un divano e una televisione, non mangio una brioche alla crema da più di tre mesi e non posso sbaciucchiarla come vorrei dallo stesso giorno in cui ho mangiato l’ultimo cornetto al bar dell’aeroporto di Malpensa.
Non ho le coccole della mamma e del papà e non posso chiacchierare con le mie amiche come vorrei. Non posso mangiare una bella pizza con mozzarella di bufala e non esistono affettati. Non ho una vasca da bagno o uno smalto per le unghie, non posso cantare e ballare insieme a lei e non posso vederla crescere come vorrei.

Ok…

…ma vorrei dire alla mia sorellina che, se anche mi ritrovo ad avere abitudini strane, sono felice di vivere con l’essenziale senza sentire la mancanza di particolari benefit. Vorrei dirle anche che quando tornerò da lei, non sarò uguale a prima ma sarò migliore. Le porterò il regalo più strano comprato in un bizzarro negozio australiano e quando glielo consegnerò, le dirò che non vedevo l’ora di vedere il suo sorriso.

Nel frattempo, siamo in viaggio e Vando corre come un matto.

Erica, anzi Atmosferica.

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4 commenti su “Vorrei dirle…”

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