Troppi nomi?

Ciao!
Come prosegue questo martedì pomeriggio?
Io l’ho dedicato al relax, totale pace.

Continuo a parlare con te Eliana Amore Mio e oggi mi viene da risponderti alle domande riguardanti il lavoro. Tutto prosegue alla grande e ormai sto lavorando da quasi tre settimane.
Vola il tempo eh?
Ogni giorno mi ritrovo dietro al bancone di un bar, tra le mani pane bianco, ai cinque semi, pane turco e senza glutine, avocado, sandwich di ogni genere e poi ancora, burro, burro d’arachidi, marmellata e confettura.

Qui fanno una colazione davvero tosta sai?
Si dice che il pasto più importante sia il primo della giornata e devo dire che per gli australiani è vero più che mai.
Un caffè take-away è sempre accompagnato da un toast con burro e marmellata, burro e vegemite (una sostanza spalmabili nera e pastosa ricca di vitamine e fibre), burro e burro d’arachidi.
Burro, burro, burro e aiuto quanto burro.
C’è invece chi inizia la giornata con un caffè e un panino farcito di uova, bacon e ketchup, prosciutto, pomodoro e formaggio, altri che prendono posto e ordinano un piatto completo di verdure, pane tostato, uovo, funghi, bacon, avocado…

Sono piatti molto invitanti e presentati in modo raffinato ed elegante ma non ho ancora avuto la fame adatta per provarli.
Prima di andare via da qui, ti prometto che premediterò un mezzo digiuno il giorno prima e mi sfamerò la mattina seguente con uno di questi piattazzi pazzeschi tanto belli quanto calorici che qui vanno di moda ovunque.
Saranno anche buoni?
Ti saprò dire!
Sicuramente sono molto colorati.

Dicevo che va tutto liscio, mi sto integrando sempre più in un team già formato e unito mantenendo, però, un professionale rapporto di solo lavoro. Il manager francese, mi fa sorridere spesso con qualche battuta in italiano.
Ad una mia domanda è capace di rispondere:
“Lasciatemi cantare con la chitarra in mano…”
Totalmente disconnessa dal discorso ma estremamente esilarante. L’accento francese in tutto ciò, è la ciliegina sulla torta.
La risata scatta spontanea e il clima lavorativo risente di questa leggerezza.
La ragazza colombiana che sta in cassa, mi ha preso in simpatia. Interviene spesso anche lei con esclamazioni del tipo:
“Erica…què pasa!?”
…Oppure le piace “spagnolizzare” il mio nome chiamandomi…
“Erica Fernanda Maria”

Ma si può?
🙂
…e anche lì, il suo accento latino è ineguagliabile e quelle battute personalizzate, mi fanno molto piacere.
Arriviamo a Travers, australiano d’hoc originario di Melbourne. Mannaggia parla un inglese assurdo. Ora però, lo capisco di più, i suoni che escono dalla sua bocca sono sempre più famigliari e comprensibili. Se mi capita di sbagliare qualcosa, eccolo pronto con il suo “It’s all right!”…che mitiga ogni grado di tensione.
Un altro modo che ha per farti capire di prenderla alla leggera è:
“Don’t worry, you’re right”, tradotto letteralmente…“Non preoccuparti, sei giusto!”.
🙂
Quando invece rimane stupito piacevolmente, scatta l’esclamazione…
“Wow! You’re a superstar!”

Ahahahaha!

Arriviamo a Damien che si affianca a Travers alla macchina dei caffè. È bello guardarli lavorare, sembrano due acrobati e fanno molta scena. Sono una coppia funzionante. Sicuramente.
Damien è irlandese, occhio azzurro e capello rossiccio/biondiccio/coloreindefinito.
Anche lui mi fa sentire a casa e quando mi lancia una battutina simpatica, mi dice:
“No, you can’t laugh!”, tradotto…“No, tu non puoi ridere!”.

Ahahahaha!

🙂

Arriviamo alla mitica Sarah. Anche con lei mi trovo molto bene, nei piccoli momenti di break scambiamo due parole e ci intendiamo anche con gli sguardi. Dopo mezzogiorno mi affianco a lei nella parte esterna dove una ventina di tavolini tondi in legno accolgono lavoratori in giacca e cravatta nella loro pausa o in occasione di veri e propri appuntamenti di lavoro.
Compostezza e serietà, attenzione e ordine, educazione e disponibilità, sguardo sempre pronto e sorriso accogliente.
Il manager questa settimana ha aggiunto qualche ora in più nel mio orario, venerdì Sarah andrà via prima di me e dovrò gestire da sola i tavoli.

Qua si fanno progressi.

Ti confesso una cosa. Sono un po’ stufa di fare la cameriera.
🙁
Come sai, già in Italia ho lavorato nella ristorazione durante il liceo e il periodo universitario. Sto cercando di vivere questa ennesima esperienza nel settore come fosse una scuola, capto ogni parola e ogni modo di dire. Conosco nuove persone e una nuova cultura, se di cultura possiamo parlare.
La colazione australiana è ormai per me una normalità e non mi stupisce più vedere quel che mangiano, burro ovunque e tazze di caffè che sono il triplo di un nostro cappuccino.
Però sì, mi sento una donnina ormai.
Vorrei realizzare i miei sogni.

Sai che hanno un sacco di tipi di caffè?
Il nome varia a seconda che ci sia cacao o meno, oppure che sia in tazza o in vetro.
Un sacco di nomi.
Ne vuoi sapere qualcuno?

Allora:
Flat White: è il corrispondente del nostro cappuccino, la tazza è un po’ più piccola ma è identico. Se il cliente dovesse volere la misura più grande, deve ordinarlo “Large”.
Cappuccino: è il corrispondente del nostro cappuccino ma CON CACAO.
Sì esatto, loro hanno due nomi per per lo stesso prodotto con o senza cacao.

Noi la facciamo breve:
“Un cappuccino grazie!”

“Con cacao o senza cacao?”

Fine del cinema!

Latte: è il cappuccino senza cacao ma nel bicchiere di vetro.
Mocha: è il cappuccino CON CACAO in vetro.

Per noi il cappuccino è uno ed inequivocabile. Sì, ci sono sempre delle varianti, ma noi abbiamo una tradizione culturale notevole racchiusa nel nome “CAPPUCCINO”.

🙂

Insomma. Non sto ad elencarti tutti i tipi di caffè perché avrai capito che ci sono troppe varianti.
Solo ora li ho imparati bene!
Una faticaccia!

Poi non dimentichiamo che ognuno può essere “Regular”, “Skim” o “Soy”.
Nel secondo caso, il cliente vuole il latte parzialmente scremato e nel terzo il latte di soia.

Ti sta scoppiando la testa?

Forse ti conviene rileggere e fare uno schemino, una tabella a doppia entrata. Non so, evidenzia le parole importanti!
Ultimamente ragiono in modo molto schematico. Lo so. Scusa.

🙂

Non ti ho parlato del “Take-away” e del “Dine-in”, ma credo che con il tuo inglese supersonico tu possa a immaginare di che si tratta.

Ci risentiamo domani con nuove risposte alle tue domande?
Intanto ti saluto con questo bel tramonto dal balcone di casa.

Stasera cielo rosa.
Non poteva che essere per te e tu sai bene perché.

Sei sempre con me.

Erica, la tua sorellona.

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