Una Cottesloe Introspettiva.

Dopo una notte di sonno poco tranquillo e profondo, mi sono alzata e sono uscita sul balcone. Il vento era tiepido, all’ombra faceva quasi fresco ma poi ho pensato che soprattutto qui, dove abito io, le correnti di vento sono più forti e non devo dimenticare che stiamo al tredicesimo piano. Quassù siamo allo scoperto e quasi quasi tocchiamo il cielo.

I miei pensieri mi hanno suggerito così di fare una bella colazione con thè verde e pane tostato con marmellata di fragole. Ho cercato una posizione comoda che favorisse la mia scrittura e ho dedicato l’articolo all’ Immigrata allo Sbaraglio, cosa che desideravo fare da qualche giorno mentre ricercavo l’ispirazione giusta.


QUI potete vedere il bel pensiero che mi ha dedicato!

Ha condiviso sulla sua pagina Facebook il mio articolo.

CHE GIOIA! 🙂


Soddisfatta del mio articolo, cavalcando l’onda dei miei pensieri, ho deciso di regalarmi una giornata di riflessione. Avrei preso il treno per Cottesloe e avrei deciso minuto per minuto cosa fare e dove cercare i miei momenti e angoli di pace.

Sono qui da qualche giorno ormai e non vi nascondo che la mia testa e il mio cuore sono un’altalena di emozioni. Alti e bassi si susseguono senza lasciare spazio ad un momento di spensieratezza. Ho la fortuna di conoscermi bene e riesco a gestire ogni stato d’animo, il trucco è non ostacolarlo. Ho imparato con il tempo che bisogna saper vivere a pieno ogni bella e brutta sensazione per conoscersi, per riuscire a capirsi.

Bene.

Treno per Cottesloe.

Direzione Freemantle – Blu line – Biglietto 4.50 AUD

Let’s go.

Durante il viaggio, durato circa 15 minuti, ho cercato di capire dove la mia testolina volesse portarmi. Senza farmi troppe domande, ho aspettato di scendere dal treno.

C’era un cartello che diceva:

←←  CITY CENTRE

COTTESLOE BEACH →→

Ok, Erica. Dove vuoi andare?

Vuoi vedere il mare?

Sì.

Ok, allora vai a destra. Semplice.

Per arrivare alla spiaggia ho camminato una decina di minuti. È stata davvero la scelta giusta. Qui di seguito vi faccio rivivere con qualche foto, in ordine cronologico, la mia passeggiata verso il mare.

Davanti a me una lunga strada dritta, leggermente in salita.

IMG_2544

IMG_2546

IMG_2548

IMG_2551

Un tipico quartiere da film. No?

Continuo… nel cammino…

IMG_2549

IMG_2555alta

Alla mia destra le case, alla mia sinistra questo immenso campo da golf.

(Il mio papà si starà leccando i baffi)

IMG_2552

IMG_2556

Eccolo! Lo VEDO! L’oceano!

IMG_2558-(1)

IMG_2560

IMG_2564

IMG_2565

IMG_2567-(1)

 

Trovato.

Il mio angolo di pace sui gradoni in erba che erano proprio lì, a ridosso della spiaggia di sabbia fina. Mi sono sdraiata e ho cercato di ascoltare i pensieri. Tante le domande ma anche tante risposte.

La risposta è sempre dentro noi, bisogna solo saperla ascoltare.

Devo prendermi del tempo per capire se davvero è qui che voglio stare. Come vi avevo già detto la città è calma e pacata e potrebbe rischiare di diventare troppo malinconica per me.

Sono una persona dall’energia scoppiettante, sempre attiva e sorridente nei confronti della vita. Forse Perth non mi sta dando quello che cerco perché non sono abbastanza in connessione con lei. Sto cercando di capire se voglio stare sul mare o se preferisco la città. Se andare altrove o se puntare tutte le mie forze qui. Se fare un’esperienza più a contatto con la natura piuttosto che stare in una città che non sento, ad oggi, mia.

Sono in Australia. Mi sento in Australia non a Perth.

Non preoccupatevi però. Saprò cavarmela! Saprò capirmi e non appena avrò la soluzione a tutte le mie incognite, sarete i primi a saperla.

Siete tantissimi a seguirmi e a leggermi, mi lasciate a bocca aperta! Ogni giorno mi date una piccola spinta per rendere la mia giornata unica e per gustare ogni piccolezza della quotidianità.

Sento di essere in un momento di profondo cambiamento o forse sto solo cercando di acquisire consapevolezza di quello che sono. Ma è tutto sotto controllo amici, il sole splende, la temperatura è gradevole e i miei compagni di casa sono molto simpatici.

Lewis soprattutto mi fa morire dalle risate! Come si muove combina dei pasticci! Ieri sera ha vuotato mezzo barattolo di yogurt da un litro nel frigorifero!

Lewiiiiisssss!! AHAHAHAHAH! Sei un disastro!

Le risate con lui sono davvero SUPER!


Vi saluto con le parole di Deepak Chopra, e mando un grande bacio a Francesca.

Per mantenere oggi in movimento l’onda fluida della felicità, trova il tempo di apprezzare la bellezza nell’esperienza della realtà ordinaria. Una brezza tiepida, il gusto del tè, il suono dei bambini che giocano. Ogni cosa può diventare un’occasione per prendere nota che la felicità è uno stato interiore di consapevolezza.

Più metterai in contatto il dentro con il fuori, semplicemente notandolo, più starai rinforzando e amplificando il sapere che piacere e felicità sono sempre con te. Con il passare del tempo ti accorgerai che facendo slittare l’attenzione dal mondo là fuori al mondo qui dentro, concedi a te stesso l’abilità di entrare nello stato della contentezza e della felicità ogni volta che vuoi.
Namastè
Deepak Chopra
Buona giornata di riflessione e felicità!
Erica, anzi Atmosferica.

“La Storia di un’Immigrata allo Sbaraglio”

Voglio scrivere di lei e del suo libro.

Francesca Cabaletti, una blogger, scrittrice e web editor, con la sua scrittura è stata in grado di far emergere i sogni e le fantasie più nascoste dentro me. Quelli che volevo sopprimere, nascondere o evitare cercando di imporre alla mia esistenza una vita ordinaria fatta di sicurezze, vicino alle persone vicine e senza molti rischi.

È stato proprio quando ho iniziato a inserire nei motori di ricerca le parole come Australia – Perth – Working Holiday Visa …Che ho iniziato a capire dove la mia anima mi stesse portando. Da dove il mondo mi stesse chiamando e ascoltavo, ascoltavo, ascoltavo i messaggi che ogni giorno percepivo.

Ci sono delle volte in cui, ogni cosa riporta a un pensiero ricorrente. Oppure, tanti segnali fanno ripensare a qualcosa che si vuole a tutti i costi ignorare. Pensavo all’Australia e incontravo persone appena tornate da questa terra, alcune che stavano per partire, vedevo alla televisione pubblicità che ne parlavano e nei miei viaggi sul web, ho incontrato lei.. l’Immigrata allo Sbaraglio.

Durante una delle prime ricerche, spinta dalla voglia di saziare la mia fame di informazioni, sono incappata nel blog di questa semplice ragazza acqua e sapone. Successivamente, dopo essermi addentrata nei suoi articoli più o meno recenti, ho letto due dei suoi libri “La Storia di un’Immigrata allo Sbaraglio” e “Working Holiday Visa Australia – Manuale di Sopravvivenza”.

Entrambi mi hanno aiutata e sfamata. Con il primo ho lavorato sul lato emotivo della decisione che stavo per prendere mentre, il secondo, è stato utilissimo per il lato pratico e materiale della partenza.

È stata per me una musa ispiratrice, colei che ha risposto alle mie prime domande più banali e superficiali e poi anche a quelle più sostanziose, profonde e tecniche. Mi ha fatto vedere l’alba australiana in 16 secondi e mi ha permesso di farle compagnia in alcune delle sue riflessioni notturne. Mi ha regalato tanta energia positiva, ha fatto crescere in me motivazione e voglia di crederci. Attraverso i suoi canali puoi reperire e trovare informazioni di qualsiasi genere tanto che appena sorgeva una domanda, non esitavo a consultare il suo blog o il suo sito vivereinaustralia.com

Come scrive nella sezione ‘ABOUT’ del suo blog… “Per una serie di strane macchinazioni cosmiche, il 15 Novembre 2010 è salita su un aereo con un biglietto di sola andata per Sydney, Australia. Non era sola, accanto a lei c’era il suo neo marito e folle compagno di avventura, Mr Big. Entrambi con un Working Holiday Visa, entrambi assolutamente non preparati né informati, entrambi con una grande voglia di ricominciare da zero e costruire una nuova vita.”

Nel suo libro autobiografico e digitale, Francesca si racconta in maniera profonda. Arriva a toccare tasti delicati dandoti la possibilità di sentirti sempre più vicina a lei nella sua sfera privata e regalando a te, lettore, il ruolo di psicoanalista.

🙂

Io mi ci sono sempre sentita un po’ psicoanalista e le mie amiche lo possono confermare.

Scrive in modo scorrevole rendendo le sue storie coinvolgenti e invogliandoti a leggere e leggere ancora. In alcune sue esperienze emozionali mi ci sono rispecchiata e ritrovata e ho avuto modo di avere interpretazioni diverse di realtà vissute sia da me in prima persona che da lei e dal suo compagno Mr Big. Il suo modo di ragionare pazzerello ma molto preciso mi piace e la semplicità con cui parla di sé la rende genuina, spiritosa al momento giusto ma sempre in grado di spiegare con parole semplici qualcosa di così complesso come sono le emozioni e gli stati d’animo.

Quando si decide di partire, ognuno ha le proprie motivazioni insite dentro sé e sicuramente, non troverà motivazioni analoghe che derivino dallo stesso vissuto…in qualcun altro. Ognuno deve essere in grado di capire cosa la propria anima stia chiedendo e…

seguirla.

Andare dove vuole portarti non è difficile…basta solo volerlo con tante forze e seguire il flusso delle cose. La cosa più complessa, invece, è scavare dentro se stessi senza lasciarsi intimorire dalla paura di fronteggiare qualche mostriciattolo pronto all’agguato.

Attraverso il suo vissuto, raccontato con estrema semplicità, ho piano piano scavato dentro al mio cuore e analizzato le mie esperienze.

Sono arrivata così ad una decisione.

Sì.

Non ho condiviso tutto con un compagno e non mi sento un Immigrata allo Sbaraglio come lei e Mr Big, al momento. Mi sento, però, alla ricerca di novità, sono curiosa di scoprire il mondo e il mio io più profondo. Il 13 Novembre 2015 sarà sempre la data del giorno in cui ho spiccato il volo perché non dimentichiamoci che, come dice Francesca Cabaletti:

“Vola solo chi osa farlo.”

Ora…Sono abbagliata dalla vita e da quanto vedono di straordinario i miei occhi, e non posso fare altro che seguire i suoi segnali. Il sole di Perth è molto caldo e, mentre lascio che riscaldi il mio cuore, cerco ogni giorno i suoi raggi.

Quindi, grazie Immigrata allo Sbaraglio per i tuoi racconti e per i tuoi stimoli. Mi sono stati di grande aiuto.

Mi permetto di concludere con una piccola citazione del libro:

È strano come ci si sente, scatta qualcosa dentro te, non solo la paura perché quella è normale, ma anche questo forte desiderio di volercela fare, anche se non sai niente. Perché hai preso una decisione e la vuoi portare avanti costi quel che costi. Il modo in cui eravamo arrivati a prenderla, tutto il male che c’era alle spalle non poteva essere stato invano. Doveva avere un senso e il senso sarebbe stato che ce l’avremmo fatta. Punto.

“La Storia di un’Immigrata allo Sbaraglio” di Francesca Cabaletti

Erica, anzi Atmosferica.


immagine e testo coperti da copyright. © Immigrata allo Sbaraglio – tutti i diritti riservati

Quando pensi all’oceano..

..immagini di fronte a te un’infinita distesa di acqua. Pensi che ti verrebbe la voglia di tuffarti ma forse l’acqua sarebbe troppo gelida, le correnti forti, le onde alte e poi..poi gli squali.

..poi, però, ti tuffi comunque.

Quando ti trovi a due passi dall’oceano, senti che le correnti che vivono all’interno, ti stanno invitando ad entrare. Gli spruzzi di acqua che sparano verso il cielo quando due onde si scontrano, sono potenti e la sensazione è quella di voler andare proprio lì, proprio dove le onde si battono il cinque.

Ieri, finalmente, avevo a pochi metri l’oceano che chiamava. Dopo la fase iniziale in cui cerchi di prendere confidenza e temperatura, inizia il gioco.

Il gioco delle onde.

Basta rimanere dove l’acqua arriva alla vita, sguardo sempre pronto e attento rivolto verso l’orizzonte e tanta voglia di correre. Non andare dove l’acqua è profonda permette di poter sempre contare sulle proprie forze anche quando la corrente è forte. Quando le onde capiscono che vuoi giocare con loro e che non le vuoi sfidare, sono delle ottime compagne di avventura. Poche frazioni di secondo prima che l’onda arrivi a te.. guardala, sentila e buttati! Lasciati trasportare, corri con lei e capisci come tutta quella potenza, sia solo voglia di rotolare.

Il corpo prende temperatura, la sabbia entra ovunque, il costume scappa via ma una volta che ti alzi in piedi dopo una corsa, non fai in tempo a spostare i capelli dagli occhi, che subito devi prepararti per la prossima.

VIA!!

Non sono concesse distrazioni. Se perdi di vista l’orizzonte anche solo per qualche secondo, è proprio in quel momento che l’onda più giocherellona ti prende senza preavviso e ti porta con lei fino alla riva.

Una mezz’ora di onde, una bella palestra per il corpo e per l’anima. Quando esci dall’acqua senti il vento fresco e ogni muscolo vivo. Il sale sulla pelle e la sabbia anche nelle orecchie. Sei rigenerato e ossigenato.

Assolutamente da rifare molto presto.

Scarborough Beach è una spiaggia selvaggia, pulita e con una sabbia bellissima. Ha zone erbose perfette per un picnic ed è molto frequentata dai giovani data l’alta concentrazione di onde avvincenti e locali alla moda sulla strada appena dietro.

IMG_2464

IMG_2465


Altro tema da affrontare, ragazzi miei, è il mio trasloco al piano numero 13.

Siete curiosi eh?!

Beh, il trasloco è andato da favola. La mia compagna di stanza è una ragazza di Hong Kong, si chiama STELLA.

Si, si chiama Stella ed è cinese.

Le ho chiesto più volte se si chiamasse Stella come ‘STAR’ in inglese.

La risposta è stata Sì! 🙂

Ha 29 anni, ha abbandonato la sua terra 5 anni fa e dopo i primi due anni da backpacker in Australia (ragazza con lo zaino in spalla, un po’ come dovrei essere io), è andata per un periodo in Nuova Zelanda e ora è qui per finire gli studi e cercare un lavoro. Studia accounting management ed è assai graziosa.

In una mezz’ora, aveva cambiato faccia alla stanza.

Non vi dico quando sono tornata dalla spiaggia! Aveva passato l’aspirapolvere, pulito il bagno e lavato i piatti nel lavandino.

Grandiosa.

Le ho detto che avrei voluto aiutarla!

L’altro amico di casa è Lewis. Un ragazzo di 23 anni, arriva dal Galles, nazione del Regno Unito. È un bravo ragazzo, divertente e simpatico. Lavora per la sua azienda di costruzioni ed è a Perth da tre anni.

Sto molto bene in casa. Fortunatamente.

La ricerca del lavoro prosegue. La positività non manca, ora che mi sono spostata in questa casa, ho la testa più stabile e meno confusa. Devo solo pensare al lavoro e non più alla casa e al lavoro.

Ciao amici! Fatevi sentire!

Erica, anzi Atmosferica.

Leederville.

Nella continua ricerca del lavoro, ieri mi è venuta l’idea di andare a tastare il terreno anche a Leederville. Una frazione della città nella parte nord-ovest tanto citata nei discorsi tra concittadini.

Mi sono diretta verso la Underground Station in Murray St, e via. Una fermata di metro-treno chiamatelo come volete, 5 minuti di attesa, 5 minuti di percorrenza, ed eccoci qui. Appena uscita dalla stazione mi si presenta davanti una lunga lunga strada, l’unica principale: Oxford St. Durante il piccolo spostamento per arrivare lì, avevo già guardato su Google quali fossero le vie principali.

UNA.

Oxford St.

(Ma quando scrivo “St” lo sapete che dovete leggerlo come.. “STREET”?)

🙂

L’ho percorsa tutta, all’andata mi sono concentrata sulla parte destra e al ritorno ho analizzato con attenzione la parte sinistra (o la parte destra se pensiamo che stavo tornando indietro). Ho consegnato CV, mi sono proposta e devo dire che ora lo faccio con scioltezza. Inizialmente prima di parlare con qualcuno dovevo armarmi di coraggio e racimolare tutta la determinazione in corpo. Ora no. Mi viene abbastanza naturale. Ho capito cosa rispondere alle domande più frequenti e sono già abbastanza preparata.

Volete sapere le domande che fanno i manager quando consegni il CV?

Dai, ok. Vi faccio un botta-risposta:

  • Che tipo di visto hai? – Working holiday Visa
  • Hai esperienza? – Sì (Mostrando le sezioni in cui è scritto sul mio CV)
  • Hai RSA? – Sì. (Certificato che devi avere per vendere alcolici)
  • La tua disponibilità? – Sempre disponibile
  • Da quando? – Da adesso

Sorriso.

  • Sei disponibile anche nel WE? Full time? – Sì anche nel week end e pure full time.
  • Quando scade il tuo visto? – Tra un anno

Sorriso.

Ok, Erica! grazie per essere passata! Ti chiamiamo appena potremo farti fare una prova.

Thank you!! Have a good day!

Sorriso.

🙂

Cerco sempre di non propormi proprio ovunque ma di accontentarmi. Dopo essermi fatta conoscere al -The Garden-, scovato in una traversa della grande via, ho deciso di ritornare verso la città, ma….dopo essere passata da Northbridge (un’altra frazione a nord).

Volevo capire bene la distanza da Perth CBD (centro) e le zone più limitrofe ma comunque carine, così ho digitato su Google Maps “Northbridge”.

2.4 km a piedi.

Ok! Volevo arrivarci a piedi, non volevo riprendere il treno senza capire dove fossi geo-localizzata e a quale distanza a piedi. Volevo vedere cosa ci fosse nel mezzo.

2.4 km suggestivi. Come potete vedere nella foto, ho immortalato tipiche immagini che solo nella parte più periferica puoi scattare. Tipiche casette, spazi infiniti e desolati dove l’unica cosa che si vede è il sole e l’unica cosa che si sente è il caldo.

Davvero un bel vedere. Quando riguardo le foto mi rendo conto di quanto il cielo e i colori siano spettacolari.

IMG_2426

Dopo mezz’ora di camminata, sono arrivata a Northbridge. Vi avevo già parlato di questa parte della città. Vi avevo detto che mi era sembrata interessante e Atmosferica. Ho anche pensato di cercare una stanza lì, ma ieri non ho avuto la stessa impressione. È assurdo come lo stesso posto, visto di notte e poi con la luce, ti possa trasmettere due sensazioni opposte.

Sono tornata poi anche ieri sera, dopo cena, con Jason. E di nuovo, ho pensato che preferisco di netto la via di casa mia. Più tranquilla e più centrale.

Jasooooon! Domani lo dovrò salutare per spostarmi al piano 13. Il mio primo amico, guida turistica e angelo custode! Ma sono tranquilla, saremo comunque vicini e in contatto. Eh già. Inizia una nuova avventura. Nuova casa, nuovo letto, nuove persone e nuove amicizie. Sono dispiaciuta ma contenta. Sono stranita al solo pensiero di dover rimettere in gioco i miei equilibri ma curiosa..di vedere cosa succederà.

Lewis, il ragazzo che mi affitterà la stanza, mi ha detto che la mia compagna sarà una ragazza asiatica. WOW! Forse Taiwanese! WOW! Stiamo a vedere 🙂

Ok.Veniamo a noi.

Oggi, dopo una bella doccia e un gustoso frutto, andrò all’ “East Village” a fare un colloquio. Appuntamento ore 14.00 circa con Patrick, il manager. Un delizioso ristorante in William St, traversa di Hay St vicino a casa. Incrociate le dita per me! Per i più curiosi ecco il link del locale.

L’inglese comunque cresce bene. Ieri sera Jason si è complimentato con me dicendomi che è passata solo una settimana ma il miglioramento è netto ed evidente. A cena, mi ha fatto un video chiedendomi di raccontare la mia giornata di ieri.

Sì, lo so che lo volete vedere!

Lo vorrei vedere anche io!!

Ma ha deciso di conservarlo e di farmelo vedere tra sei mesi. Dovevate vedere come rideva!! Io ero pazza di curiosità!

Niente! Non c’è stato verso..ma..ha avuto un’idea geniale! 🙂

Lo vedremo tutti insieme tra sei mesi! E ci sarà da ridere.

AHAHA. Frenate ogni curiosità!!!

Good luck a me e buona giornata a voi!

Erica, anzi Atmosferica.

Oggi vorrei…

…parlarvi di un libro che mi ha fatto riflettere, crescere, credere e pensare.

Il titolo è: “Il monaco che vendette la sua Ferrari”

L’autore è: Robin S.Sharma, un avvocato americano.

Non voglio dilungarmi troppo su quello che questo libro è stato per me. Oltre al titolo e all’autore, mi limito a citarvi qui di seguito delle frasi annotate, delle note evidenziate, o delle citazioni di altre personalità utilizzate dall’autore per arrivare al succo dei suoi concetti. Vorrei fare in modo di lasciare libero sfogo alla vostre riflessioni che con i miei commenti sarebbero limitate o incanalate in una certa direzione.

Bene cari amici, buona lettura e, in ogni caso, ve lo consiglio!

Sono sicuro che in questo giorno noi siamo padroni del nostro destino, che il compito che ci è stato affidato non è superiore alle nostre capacità, che le sofferenze e le insidie che comporta non trascendono i nostri mezzi. Se avremo fede nella nostra causa e un’indomita volontà di vittoria, la vittoria non ci sarà negata.

Winston Churchill

——————————–

“Non vorrei sembrarti un po’ svitato John… ma è stato come se dentro qualcosa me lo ordinasse, qualcosa che mi diceva che dovevo intraprendere un viaggio spirituale per riaccendere la scintilla che avevo perduto”, continuò. “È stato un periodo meravigliosamente liberatorio, per me.”

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

——————————–

“La vera generosità verso il futuro consiste nel dar tutto al presente”.

Albert Camus

——————————–

Forse per la prima volta nella sua vita Julian si era liberato dai freni della ragione accordando fiducia all’intuito.

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

——————————–

“Ricordo ancora le parole che risuonavano nella mia mente in quei luoghi”, prosegui. “Pensavo che, alla fine, la vita è fatta di scelte. A seconda delle scelte che si compiono si rivela il destino di ognuno di noi, e io ero sicuro che la mia scelta fosse quella giusta. Sapevo che la mia vita non sarebbe più stata la stessa, che stava per succedermi qualcosa di eccezionale, forse addirittura miracoloso. Fu un risveglio incredibile”.

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

——————————–

Aveva incominciato a notare la bellezza nelle cose più comuni: si trattasse delle meraviglie di una notte stellata o del fragile incanto di una ragnatela dopo la pioggia.

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

——————————–

“Cercherò di spiegartelo. Dunque… tu sai che la mente è come un fertile giardino: se vuoi che fiorisca, devi nutrirla ogni giorno e non permettere che le erbacce dei pensieri e delle azioni impure vi attecchiscano. Fai la guardia alla sua porta. Conservala forte e sana. farà miracoli, se soltanto glielo permetterai.

….”

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma


Insomma…

Un libro profondo e motivante. Uno spunto per riflettere sulla vita e sull’esistenza. È stata dura fare una piccola selezione tra tutti i pensieri annotati.. ma spero di avervi invogliato.

Buona lettura, buona riflessione e buona giornata.

Nel caso decidiate di leggerlo, fatemi sapere che ne pensate!

Erica, anzi Atmosferica.

Ps: La foto ritrae il tramonto a cui ho assistito dalla City Beach il giorno del mio arrivo (spiaggia più vicina alla città, circa 10 km). I tramonti a Perth penso siano indescrivibili. Il sole cade nell’oceano in pochi minuti lasciando un cielo colorato di mille sfumature. Era una palla infuocata immensa, quasi da sembrare fin troppo vicina e calda. Gli spettatori erano tanti. Guardavano insieme a me dalla spiaggia o dallo spiazzo di erbetta verde.

Una birretta fresca, un pareo, una giusta compagnia e.. ENJOY!

Perth.

Tra descrizioni di momenti, aneddoti e piccole storie, non ho ancora preso un momento per parlarvi di Perth. Beh, forse ora, a distanza di una settimana dal mio arrivo, posso parlarvi di lei con maggior cognizione di causa.

Negli articoli precedenti, vi ho fatto vedere alcune foto scattate da kings Park, un grande parco che si trova nella parte ovest della città dove, nella zona perimetrale che affaccia sulla città, c’è una grande terrazza da dove ammirare lo splendido paesaggio e scattare qualche fotografia.  Non ho ancora avuto la fortuna e il tempo di esplorarlo questo verdeverdeverde parco, ma molto presto lo farò.

Perth non è una città grande. Le tre vie centrali, una parallela all’altra, danno la possibilità di orientarsi facilmente e di girare senza cartina alla mano.  St George Tce, Hay St (via di casa) e Murray St costituiscono il centro pieno. Negozi di ogni genere,  Apple Store, Zara, Coffee Bar, grattacieli, banche, info point e piccoli parchetti, fontane, aree pedonali, panchine e alberelli. Artisti di strada, vento non fastidioso, tutto pulito e sempreverde.

Ecco un piccolo video per farvi assaporare suoni, colori e Atmosfera.

Tutto questo è immerso in una pace senza fine. Chi vive qui, non ha frenesia e non corre distratto. Non c’è traffico, zero posti affollati, nessuno che spinge o che urla per niente. Alla cassa del supermercato, sono rimasta colpita dal modo di fare del commesso. In pochi secondi mi ha chiesto se stavo bene, se avevo passato una buona giornata e se mi stava piacendo la città. La cosa buffa è che me lo chiedeva con interesse.

Le persone qui, quando parlano con te, si concentrano sulle tue parole e ti guardano negli occhi. Dovrebbe essere scontato? Beh, in Italia non lo è più.

L’unica cosa negativa, ma per me positiva, è che è una città tanto tranquilla da risultare a volte malinconica. Per vivere bene qui devi saper stare dove spesso tutto è talmente lieve e leggero, che se anche stai in mezzo a 200 persone, sei comunque in contatto con la tua parte più profonda e devi saper vivere questa introspezione con serenità.

Perth ti porta anche a fare questo. Si.

Sta succedendo anche a me, ma non la vivo con tristezza. Vivo questi giorni con estrema curiosità e pace.. e ogni scoperta su me stessa o sulla città, sono comunque una novità.

IMG_2293

La scoperta di questi alberi lilla ad esempio, mi ha davvero colpita. Non so se riesco a rendere l’idea ma questi lilla trees mi fanno un sacco di sorprese. Me li trovo inaspettatamente tra un grattacielo e l’altro, tra due grandi alberi verdi o appena svolto l’angolo.

IMG_2298

Non ho ancora realizzato che sta per arrivare il Natale. Lo vedo ancora lontano..Ma..Guardare una chiesa e le decorazioni natalizie, rende sicuramente la realizzazione più semplice.

Natale in Australia.

WOW…

IMG_2299

Beh, i bus rossi non possono mica mancare! Ci sono anche quelli! Ma non percepisco molto turismo. Vi saprò meglio dire nei prossimi periodi.

————————————————————–

Che dite amici? È giunta l’ora di proseguire con la ricerca del lavoro. Forza e coraggio e ALL’ARREMBAGGIO!!

Il fatto che siate così tanti mi rende molto felice, vorrei ringraziarvi tutti e anche se come dite voi, sono forte e coraggiosa, sentire la vicinanza e l’appoggio di così tante persone è davvero stimolante.

Se avete delle domande o particolari curiosità, sono qui anche per questo. Quindi approfittate e chiedete, per me è solo un grande ed Atmosferico Piacere!!!

Vi mando un bacione immenso. Eccolo!

IMG_2289

Fatevi avanti 🙂

Erica, anzi ATMOSFERICA!

Fremantle on the Westcoast Jet.

Prima di perdermi in lunghi racconti sulla giornata di ieri, voglio parlarvi, come promesso, della mia gita a Fremantle (Freo per gli amici). È una cittadella di porto situata più a sud di Perth e più spostata verso il mare in corrispondenza della foce del fiume Swan.

Tempo di percorrenza in treno: 25 minuti – Linea Blu.

I pensieri e varie impressioni mi assalgono sin dal viaggio in treno costato 4.50 AUD (circa 3 euro), mezzo di trasporto che sembra più una metropolitana. Due file di sedili, una in fronte all’altra, e grandi vetrate. Pulito, tutto molto pulito. Silenzioso, nuovo e sedili molto comodi e accoglienti.

Ciò che mi ha affascinata di più nel viaggio è stato forse vedere l’oceano. Lo vedevo laggiù mentre il treno scorreva veloce. Il mio pensiero è stato: ” Che strano vedere l’oceano da qui. Io dal finestrino sono abituata a vedere il lago di Lecco, o meglio ancora, il lago di Oggiono”.

Foto??

E foto sia 🙂

Image (2)

Scusate la pessima qualità della foto, ma questo è quello che offre la casa.

Arrivata a Fremantle, ho percorso con molta calma la via centrale che prende il nome di Market St perché porta all’unico supermercato della cittadina. Ho camminato guardando le persone, captando il più possibile e ho cercato di immaginare per alcuni minuti di vivere lì. Tanti decidono di spostarsi a Fremantle e credo che il motivo sia il fatto che è un luogo più raccolto, più intimo dove puoi ambientarti in poco tempo e hai l’oceano a due passi.

Tanti Coffee Bar, shops di ogni genere, ristoranti e molti negozietti asiatici.

MMM.. No, credo che io non ci vivrei. Mille volte Perth.

Decido poi di spostarmi verso il mare, percorro una traversa di Market St e mi trovo davanti un parco. Era domenica, c’era in corso una bella festona con tanto di gazebo e profumo di salamella. Sentivo la musica e vedevo una ruota panoramica.

È proprio vero e strano come… Posto che vai, ruota che trovi. 🙂

IMG_2153

La mia amica Marta può ricordare la ruota al concerto di Ligabue a Campovolo. Chiara e Sissi possono ripensare a quella di Saint Raphael in Costa Azzurra, Alessandra starà guardando quella di Londra, Alice starà solo ripetendo nella sua testa: ” Prima o poi, la ruota gira per tutti”.

AHAHAHA. Giusto?

Bene, spostandomi verso il mare, vedo il porto e un grande cantiere navale. Sto passeggiando sotto al sole a picco ma non ho caldo perché il vento è sempre presente.

Vedo un gommone supergigante e supercolorato parcheggiato davanti alla banchina di legno. Un cartello diceva ‘WESTCOAST JET, One of Australia’s BIGGEST & MOST POWERFUL. Open ocean jet boats right here in Freo!”

Mi sono fermata a guardare. Una quindicina di persone a bordo, un signorotto sulla cinquantina mi chiede se voglio salire, io gli rispondo con un “Non lo so, forse salgo al prossimo giro!”

Ero incuriosita, a tratti terrorizzata.

Niente da fare. Tempo 30 secondi ero seduta. Passa il ragazzo a verificare che tutti avessero le cinture, proprio come sugli aerei.

.. “Ma perché mai devo mettere la cintura?”..

Il gommone parte, il signore baffuto alla guida mi sorride come dire..”Adesso ti faccio vedere io!!!”

OH SANTO CIELO.

Velocità lenta, musica di sottofondo. Panorama, sole, oceano, happy people. Cosa vuoi di più.

Tempo due minuti, uscito dal porto, ha iniziato a sgasare come un matto! La musica Rock’n Roll a tutto volume. Mi sono girata verso di lui e sono esplosa in una risata delle mie…
Ero troppo gasata!
È stato strano perché l’unica compagna di avventura che avevo e sentivo era la mia risata…
eppure, mi stavo divertendo un sacco.
Tra curve a 360° e frenate improvvise, per far spettacolo davanti a galeoni in sosta, vestiti, capelli e scarpe erano totalmente inzuppati di acqua salata.
WOW, AMAZING.

Una volta riapprodati, ho salutato il signore e dopo averlo ringraziato con un grande sorrisone, mi sono spiaggiata ad asciugarmi. In quelle condizioni non potevo di certo circolare, ne tantomeno tornare alla stazione dei treni.
🙂

Davanti a me avevo questo spettacolo.

IMG_2162

Una goduria per i miei sensi.


VOLETE SAPERE DI IERI?

Vi parlo della giornata di ieri brevemente. Vi ho lasciato dicendovi che avrei dato il CV alla manager del Gordon St Garage.

Così ho fatto. Mi ha detto che al momento non cercano personale ma che non esiterà a contattarmi nel caso di bisogno.

Ok, perfetto! Io continuerò a venire qui a bere il mio cappuccino. Sapete, ho bisogno di crearmi una sorta di routine per non sentirmi troppo persa. È giusto crearsi delle piccole abitudini e degli appuntamenti in modo da mantenere uno schema mentale, una linea da seguire quando tutto il resto manca.

Città nuova, lingua nuova, persone mai viste. È giusto crearsi dei momenti in cui si sta bene e ci si sente a proprio agio. Questo posto è a soli 600 mt da casa quindi 8 minuti di camminata e sono qui.

La musica di sottofondo mi regala concentrazione e…oggi ho pure fatto la foto al cappuccino prima di mescolarlo. Volete vedere?

IMG_2272

Una volta uscita da qui, ieri, sono andata in giro per la città a consegnare CV. Non ne ho distribuiti tanti ma solo 4/5. Ho osato solo dove le energie positive mi dicevano: “Yes, questo posto merita!”

Ho scrutato attentamente ogni negozio, Coffee Bar e ristorante sotto casa e ho lasciato un paio di resume in due ristoranti, ho chiesto della manager in una boutique di vestiti che mi ha subito attratta e ho consegnato il CV anche al Coffee Bar sotto casa.

Dopo due ore circa, ero sul fiume a passeggiare e ricevo una telefonata. Il numero non era salvato, quindi..alta probabilità che fosse una telefonata di lavoro.

Il manager di Gramercy Bar & Kitchen mi voleva vedere per un colloquio. A causa dell’agitazione della prima telefonata non ho capito molto bene dove dovevo andare. Sapete cos’ho fatto?

Ho copiato su Google il numero di telefono con il quale mi aveva chiamato e..TA TAAANN..Mi è comparso l’indirizzo preciso del ristorante.

Hay street, 777 – Central Park.

WOW! ERICA SEI UN GENIO.

Mi sono presentata con un big smile 🙂 e dopo alcune domande mi ha chiesto di presentarmi dopo altre due ore per una prova. AHAHAH

Ma quante cose inaspettate mi sta regalando questa vita??

Bene. Prova fatta amici. Mi sono impegnata, ero arruolata al banco, ho imparato un sacco di cose in pochissimo tempo. Il modo di lavorare australiano è totalmente diverso dal nostro. Persino il modo di spillare la birra è differente!

Mi hanno detto che mi faranno sapere in una settimana.

No Problem!

Questo test per me è stato uno stimolo. Ho visto che se mi faccio avanti, qualcosa succede. È ovvio che se stai fermo, il lavoro non ti viene a bussare alla porta e le occasioni non entrano dalla finestra.

Sono carica.
Inizia ora la mia giornata.
Vediamo di rendere anche questo giorno unico e pieno di sorprese come i giorni passati!

Ci sentiamo domani, Spero!

Erica, anzi Atmosferica.

Mentre tutto tace.

Mentre da voi tutto tace, per me la giornata è cominciata. Sono seduta al grande tavolo in legno del Gordon St Garage e ho appena bevuto un cappuccino, sono le 10 di mattina e finito di scrivere consegnerò il mio CV.

Chiederò della manager, mi presenterò con grande sorriso, le dirò che sto cercando lavoro e che è già la terza volta che vengo qui. Lo trovo un posto particolare e alla mano, per questo lavorare qui sarebbe bello.

(Mi sto esercitando insieme a voi 🙂 , sto facendo un lavoro di traduzione simultanea nella mia tasta e sto sperando che andrà tutto bene).

Se anche non andrà, di posti in cui mi vedrei bene ce ne sono parecchi ma a patto che… NON SIANO POSTI ITALIANI.

A volte, camminando davanti a ristoranti italiani, sento le voci dei camerieri che parlano la mia lingua. Lì inizia una lotta tra il mio conscio e il mio inconscio.

Il mio conscio dice: ” Erica! Continua a camminare! Non devi parlare italiano e non devi cercare lavoro in locali gestiti da italiani! Erica, procedi grazie.”

L’inconscio?

Siete curiosi di sapere come scalpita il mio inconscio?

Bene.. Il mio inconscio inizia a urlare e a dimenarsi: “Ericaaaa! Che figata!! Una voce amica!! Vai a scambiare due chiacchiere, cosa aspetti?? Wooow! Un posto gestito da italiani!! Pensa che figata!! Sarebbe troppo semplice!! Sarebbe troppo facile!! Nuovi amici, soldi, casa, gioia, serenità, comprensione!!”

AHAHAHA 🙂

Che ridere.

No amici. Forza e coraggio. Non devo cedere. Non adesso.

Volete vedere il mio cappuccino??

Mi sono ricordata di fotografarlo solo dopo averlo mescolato. Ma giuro che aveva un’aria italianissima e buonissima.

Vi starete chiedendo cosa penso ora..dopo averlo bevuto..

Penso che era buono davvero!! Attimi italiani gustosi!!

IMG_2241

Passiamo a un altro tema: LA STANZA.

Dopo aver condiviso le mie riflessioni sull’arte dello scrivere, ieri sono tornata a casa con l’intenzione di riposarmi un po’ per poi uscire di nuovo.

Ero distesa sul letto e, facendo zapping tra annunci di camere in affitto, vedo delle fotografie che ritraggono il palazzo in cui sto ora. Lewis, stava annunciando che da sabato, la stanza sarà libera.

Non vi dico la mia testa.

Un momento di pausa.

Erica rifletti.

Ok. Avevo appena letto che.. al 13° piano del mio stesso palazzo, questo ragazzo avrebbe messo in affitto una stanza a partire da sabato.

Ok.

Erica, scrivigli! Tu sei al primo piano, lui al tredicesimo. Prendi l’ascensore, schiacci il numero 13 e vai a vedere di che si tratta! Forza.

Ok, così ho fatto. Gli ho scritto privatamente, lui mi ha detto..Vieni pure a vedere!

Tempo 3 ore e ho confermato ma non prima di aver avuto l’approvazione di Jason il quale ha voluto vedere con i suoi occhi la stanza e ha voluto conoscere il ragazzo. Oh Jason! Il mio angelo custode! L’affitto costa meno di un ostello, conosco la via e la zona, sono super centrale e sembra davvero un’ altra botta di fortuna!! Da domenica mi sposterò quindi al 13° piano. Non vedo l’ora di farvi vedere che razza di panorama si vede dal balcone della camera!

Unica nota: Condividerò la stanza con un’altra ragazza, al momento ignota.

Vediamo!! Sono molto curiosa.

Ora vi saluto perché è giunto il momento di chiedere del manager. Che la fortuna sia con me..anzi, che continui a stare con me!

Ps. Grazie per tutti i messaggi che mi state lasciando qui o privatamente! È davvero emozionante sentirvi così vicini. Siete tanti, tantissimi!

Ps.1: Devo raccontarvi della mia gita a Fremantle! Non posso rimanere indietro adesso! Non adesso! 🙂

Torno presto!

Erica, anzi Atmosferica.

Scrivere.

Ed è proprio durante esperienze di vita come questa che ti rendi conto che la scrittura è un grande aiuto. Ti permette di riordinare i pensieri e di trasformarli in parole. Non è semplice, solo una persona abituata ad ascoltarli può essere in grado di metterli per iscritto o magari di parlarne.

È una qualità che ho scoperto ultimamente e la sto sfruttando ed elaborando al massimo perché mi permette di avere ordine nella testa, di sgomberarla da eventuali mostriciattoli che non fanno altro che dare una sensazione di confusione o magari di tristezza. Riesco a fermarli e a rallentarli in modo da fare chiarezza dedicando il giusto tempo e la giusta attenzione a ciascuno.

No amici, non sono triste.

Sto bene.

Sto cercando di godermi anche i silenzi di questa città. Sono convinta che se sono qui, un motivo esiste e presto o tardi mi si paleserà quindi devo essere sempre pronta ad interpretarlo e ad accoglierlo.

Questa è una tipica fotografia da blogger, starete pensando.

Beh…

Vi sto scrivendo da qui. Questo locale si chiama “Gordon St. Garage” ed è perfetto per la colazione o per un brunch con i fiocchi. Me l’ha fatto conoscere Jason e oggi, quando ho fissato l’appuntamento con Rachel, non ho esitato a proporle questo Coffee Bar (link in corrispondenza del nome).

🙂

Camerieri con il sorriso, piatti abbondanti, caffè di ogni genere, grandi tavoli in legno, connessione wi-fi gratuita e grandi vetrate da cui osservare gli alberi solleticati dal venticello sempre presente. La location è molto ampia e ariosa e il nome può farvi intuire che era una grande garage, successivamente ristrutturato.

Rachel. Yes, devo parlarvi di lei. L’ho incontrata pochi minuti fa per parlare di lavoro. Si occupa della selezione del personale (business development manager) e mi ha detto che nei prossimi giorni mi contatterà per dei colloqui. Dice che qui a Perth c’è molto lavoro e che quindi non devo preoccuparmi perché non sarà difficile.

Le ho detto che sono fiduciosa e che se non riuscirò subito a lavorare nell’ ambito dell’events business, inizialmente, mi accontenterò volentieri. Mi è sembrata positiva e mi sono sentita molto a mio agio.

Non vi nascondo che mentre la stavo aspettando all’entrata, un po’ di agitazione alle gambe la sentivo. Appena l’ho vista però, mi è uscita la carica e la voglia di sssspaccare.

Primo colloquio in inglese? No problem, let’s go!

Non abbiamo parlato solo di lavoro, mi ha invitata ad un aperitivo con amici giovedì, mi ha fatto scaricare un’app che mi permetterà di muovermi facilmente con i mezzi che si chiama “Transperth” 🙂

Buffo!?

Mi ha offerto lei il caffè, nonostante io abbia insistito, mi ha invitata a  fare una gita il 4 Dicembre quando tornerà da una settimana di vacanza a Bali e mi ha detto che mi metterà in contatto con dei suoi amici per l’affitto di una stanza.

“Rachel? Are you an angel?”

Maybe.

Bene. Devo dire che sì, scrivere aiuta. Soprattutto in queste occasioni quando l’adrenalina vaga e non puoi fare nessuna telefonata in Italia per raccontare. Eh già amici italiani, per me sono quasi le 14, per voi le 7 del mattino.

Mandatemi segnali cari lettori, avete domande? Commenti?

Dovrei anche raccontarvi la mia giornata di ieri a Fremantle. Nel prossimo articolo ve ne parlerò.

Enjoy your day!

Erica, anzi Atmosferica.

The Beaufort St Festival

Hi guys, devo comunicarvi con piacere che oggi è stata una giornata favolosa.

Dopo la mattinata spesa a spasso per la città tra una banca e il centro di telefonia per attivare il numero australiano, sono tornata verso casa.

Una nota positiva per le banche la devo fare. Sistema super efficiente, una ragazza all’ingresso ti chiede di cosa hai bisogno, ti chiede il ‘first name’ (primo nome) and, that’s it.. in pochi minuti arriva un ragazzo che ti dice: “Hey, are you Erica? Come with me!”. Tradotto: ” Ehy, sei Erica? Vieni con me!”

Wow, non vi nascondo che mi sono sentita importante 🙂

Bene, a parte l’efficienza di banche e negozi di telefonia, devo parlarvi di questa fantastica festa di strada a cui ho avuto il piacere di partecipare. Una figata, migliaia di hippy people, un sacco di cibo e birra, forme d’arte strane e libero sfogo alla creatività. Gruppi che suonavano dal vivo, persone travestite e gente che offriva anguria su grandi vassoi. È una festa che cade una volta all’anno, sempre nella stessa via e le persone sembra ne vadano davvero fiere ed orgogliose tanto che si respira moltissima buona energia, libertà di espressione e di magia!!!!

Sono capitata lì grazie a Jason, il quale mi sta facendo davvero da guida turistica. Mi sto ambientando minuto dopo minuto e il mio inglese migliora davvero alla velocità della luce. Oggi ho parlato con amici di Jason, e tra una birra e l’altra, tra una risata e l’altra, ridendo e scherzando ho dialogato con un ragazzo irlandese, con uno svedese, con un australiano e con due ragazze anche loro australiane. Beh, gli accenti dei ragazzi erano davvero diversi l’uno dall’altro ma ovviamente non mi facevo problemi nel fermarli per farli ripetere.

SORRYYYY…

È stato molto divertente e mi sono svagata. Dopo questa avventura, io e Jason abbiamo scelto dove cenare. Un ristorante greco in Northbridge.

I like Northbridge, credo che potrebbe essere un ipotetica zona dove cercare lavoro. È un quartiere affascinante e tranquillo. Le luci natalizie lo rendono ancor più Atmosferico e i grattacieli sono più spostati verso il centro della città.

RIGHT. Buonissima cena e ritorno verso casa a piedi. 15 minuti di camminata mi hanno permesso di godere delle sorprese di questa città e la cosa figa è che le commentavo in inglese.

C’era un piccolo parco al lato della strada dove la luce mancava ma tra tutti gli alberi verdi, ce n’era uno lilla. Ho guardato con stupore e Jason si è dimostrato pronto nel farmi una foto.

IMG_2137

In quel parchetto c’era una famiglia di aborigeni che cenava al tavolo in legno. Mi sono resa conto di averli guardati come faccio di solito quando voglio captare informazioni. Stavano raccolti tra loro e parlavano in modo molto animato. Avevano parcheggiato il loro camioncino vicino alla loro postazione e si guardavano intorno come se non volessero esser disturbati. Hanno i lineamenti strani, uno sguardo molto cupo e gli zigomi pronunciati.

Quasi arrivati a casa, il mio pensiero è andato a Parigi. Ho visto su una schermata l’immagine della Tourre Eiffel e della bandiera francese. Mi sono chiesta perché tanta cattiveria, perché tanta violenza inutile e perché non si può accettare tranquillamente di avere differenti culture. È davvero straziante vedere come questo scempio non veda una fine, ed è altrettanto snervante sentire che c’è un pericolo dall’altra parte del mondo.

Mando un pensiero a Parigi e con questo vi auguro buonanotte.

IMG_2142

Ci sentiamo presto.

Erica, anzi Atmosferica.