Partiamo in tre.

Sono due macchine da guerra i miei compagni di viaggio. Ma poi, siamo un trio perfetto o no?

Ci siamo visti per fare il punto della situazione, per mettere insieme le idee e per buttare giù una bozza di quel che vorremmo fare. È stato davvero impressionante come con intelligenza e realismo, ci siamo trovati d’accordo su tutto.

I pezzi del puzzle si incastravano uno dopo l’altro, le idee venivano accettate e condivise. Piccole lamentele o esigenze accolte, rispettate e assecondate.

Eravamo seduti al tavolo, a casa mia, ieri.

Io, Francesca e Mattia. L’energia dell’adrenalina ci univa e dalle nostre teste stava per uscire fumo. Si poteva sentire il rumore degli ingranaggi nei nostri cervelli in riunione. E CHE CERVELLI!

Abbiamo l’Ingegnere Mattia e la Segretaria Francesca. Sono super precisi, puntuali, svegli, veloci e intuitivi. A me è stata assegnata la parte della Creativa/Scrittrice. Che figata! Quanto mi sento bene in questo ruolo, a mio agio e per niente affaticata. Ad ogni modo, potrò correre in aiuto all’Ingegnere, ogni volta che ce ne sarà bisogno e affiancare la Segretaria contabile.

Potrei farvi un elenco puntato, per essere un minimo schematica, degli argomenti trattati:

  • Dobbiamo iniziare da oggi ad informarci per l’acquisto di un van, una jeep. Deve poter portare tre persone, avere l’aria condizionata funzionante e un attacco USB. Non deve mancare lo spazio per un materasso, sul quale poterci riposare e sotto cui metteremo attrezzature da viaggio e valige. Mattia e Francesca, si sono dati da fare già parecchio ve l’ho detto che sono veloci, svegli e se hanno un obiettivo….Non ce n’è per nessuno! Ieri sono andata al lavoro e quando sono uscita avevano già tre contatti, un programma per la mattinata e le idee molto più chiare rispetto a sette ore prima.
  • Questione itinerario. Inizialmente percorreremo tutta la costa puntando verso nord. Posti spettacolari ci stanno attendendo. QUI , se avete voglia di curiosare, potete accedere alla sezione “Places to go (Western Australia)” del sito australia.com proprio come abbiamo fatto noi. È davvero utile e ricco di informazioni. Ci ha fornito quindi una lista completa di ciò che non potremo perderci del Western Australia e le fotografie rendono l’idea. Andate a vedere!!
  • Dormiremo in camping attrezzati, gratuiti o a pagamento, o in ostelli. Insomma ci inventeremo qualcosa. Abbiamo scaricato un’ applicazione a pagamento che si chiama “Wiki Camps Australia” che segna sulla mappa geografica tutte le possibili zone di sosta. Veramente geniale! In corrispondenza di ogni area camping, attraverso delle piccole icone colorate, si può sapere se è a pagamento, se si possono portare animali, se c’è connessione Wi-fi, a quanti chilometri dista dalla tua posizione attuale e le previsioni di tempo della zona per i giorni a seguire, se si può grigliare o se è attrezzata per pic-nic, se ci sono docce, un bel panorama e se ci sono Cabins / On-site Accomodation.
  • LA CALMA e il rispetto dei tempi e tempistiche saranno molto importanti. Saranno gli ingredienti che assicureranno la buona riuscita del tutto. Ci fermeremo per più giorni quando sentiremo il bisogno di farlo, lavoreremo, prenderemo il sole, ci divertiremo e le decisioni verranno prese a maggioranza.
  • Patti chiari e amicizia lunga! Saremo un gruppo formato da singoli individui. Ognuno dovrà sentirsi libero di esprimere bisogni e necessità. Ognuno di noi sarà in viaggio principalmente con se stesso, quindi, ascoltare la propria voce interiore prima di tutto.
  • Il quarto compagno di viaggio è già stato escluso ancora prima delle selezioni. Una new entry straniera e magari di sesso maschile, potrebbe rovinare l’equilibrio. Potrebbe essere pericoloso. E poi, come dice mio papà, le persone si devono incontrare non cercare.

Questi sono i punti salienti fissati tra ieri e stamattina. Più tardi un ragazzo italiano viene a farci vedere il suo Pajero in vendita e inizieremo a valutare! Preferiamo optare per una macchina un po’ più costosa ma più confortevole, piuttosto che andare a risparmiare su quella che sarà la più potente, protettrice, memorabile compagna di viaggio!

Erica, anzi Atmosferica.

Incontri casuali.

Frankito, questo ragazzo conosciuto per caso una sera dei giorni passati, è argentino e vive in Australia da tre anni. Ha ottenuto la cittadinanza e uno dei suoi business è quello di affittare le cinque stanze della sua grande casa sul mare a viaggiatori e beckpeckers (ragazzi con lo zaino in spalla).

La big house si trova più a sud, fuori dalla città, nella zona di Rockingham e più precisamente di fronte alla Penguin Island, una piccola isoletta intorno alla quale trovano casa delfini, pellicani e piccoli pinguini.

Se cliccate QUI, vi rimando a un link di TripAdvisor dove potete guardare qualche foto.

C’è da leccarsi i baffi.

Frankito, ragazzo particolare dal baffo arricciato (giusto per rimanere in tema), mi ha raccontato di lui e qualcosa sui suoi innumerevoli viaggi in giro per il mondo. Si definisce un traveller nature lover (viaggiatore amante della natura), insegna kitesurf come altri ragazzi che vivono lì e la sua teoria è: “Perché vivere in città e non a 30 minuti di treno da essa?”

Ho incontrato questo particolare personaggio in un momento in cui una parte di me desidera esplorare, uscire da questa città per vedere cosa c’è fuori. L’ho incontrato nel momento giusto. L’ho chiamato.

Oggi andrò a vedere dove abita, a respirare l’aria di quel posto e ad immaginarmi lì, con il mio computer a scrivere sul mio Blog la mia storia.

Sono curiosa ed è giusto che io vada a scoprire, a vedere e a valutare un ipotetico trasferimento in quella zona. L’idea di svegliarmi la mattina e vedere il mare fuori dalla finestra è un desiderio ricorrente da qualche giorno. Pace e rumore delle onde.

Chi me lo vieta?

Ora che il lavoro sembra stia prendendo il piede giusto però, preferisco rimanere qui per un periodo. Da Fast Eddy’s è andata davvero bene ieri sera. Sono positiva perché mi hanno chiesto di tornare domenica mattina (domani) e da lunedì comparirà il mio nome nella tabella dei turni.

Il lavoro è pagato bene, siamo tutti ragazzi giovani e si lavora senza nervosismo. Il locale è sotto casa, sono assunta in regola e le ore dopo le 19 sono pagate di più. Il week end è pagato ancora di più.

Mi sembra un giusto compromesso, un bel lavoro di movimento con colleghi francesi, inglesi, brasiliani e australiani. I due grandi capi mi guardavano lavorare, mi sentivo osservata ma mai in soggezione o in difficoltà.

Ok, dunque… oggi andrò in perlustrazione alla scoperta di posti lontani tra i delfini! Vivere in una casa a due passi dal mare penso che sarebbe il sogno di tutti, no?

Valutiamo amici lettori, valutiamo.

Nulla mi impedirà di spostarmi.. quando il mio cuore mi vorrà portare altrove.

Dopo tutto sono qui per viaggiare!

Erica, anzi Atmosferica.

Una panchina blu e bianca…

…ha catturato la mia attenzione.

Stava a ridosso di quel prato verde curato con tanta precisione e godeva di una vista paurosa, mozzafiato!

Che dispersione…di onde luminose…

Leggermente rialzata rispetto al livello del mare, aveva una visione completa, scrutava dall’alto senza parlare.

Il mondo… che incanto…

Se guardava lontano, una linea netta spaccava l’orizzonte e separava il cielo dal mare, creando due spazi infiniti ma sempre pronti ad emozionare.

Il sole le batteva in viso…

La panchina blu e bianca, era pulita e avvitata all’asfalto quasi per paura di volare a causa di tutto quel vento che soffiava dall’alto.

Sembrava nuova, appena dipinta con colori acquerello oppure, con un azzurro pastello.

Stava girata di sbieco, come per vedere chi arrivasse alle spalle ma era pronta e molto comoda ad accogliere qualsiasi viaggiatore ed osservatore errante.

Regalava quindi, con la sua posizione, un magico tramonto al calar della sera e nelle ore più calde il rumore delle onde. Che pace vera.

Se solo faceva due passi in avanti, la spiaggia fina e bianca sotto i suoi occhi le faceva venire la voglia di slegarsi e rotolare fino a raggiungere il mare.

La panchina blu e bianca stava lì, sempre pronta a coccolare e tra le braccia una storia da raccontare.

Erica, anzi Atmosferica.

Guida turistica per un giorno.

Hello! Buongiorno!

Una bella giornata al mare con Paolino e l’amico conosciuto a Singapore Gabriele, è il programma per oggi.

Li porto a sentire il rumore dell’oceano a Cottesloe, dove sono stata la settimana scorsa in un pomeriggio introspettivo.

Sono proprio curiosa di vederli correre in acqua e urlare “Finalmenteee!!” proprio come ho fatto io, voglio osservarli mentre guardano per la prima volta questo splendido posto, praticamente deserto ma pieno di emozione.

Siamo in treno e sento Gabriele, un ragazzo di Lavagna partito all’avventura, che dice..

“Mi emozionerò un sacco, lo so già!”

Bello, mi sento felice nel pensare che li sto portando in un posto che non hanno mai visto, con piacere sono oggi la loro guida turistica e sento un pò di adrenalina per loro.

Il vento oggi è gradevole, non si sta come ieri che stranamente non si muoveva una foglia. La sera sono anche scese due gocce mentre mangiavamo una pizza bufala al “Millioncino” di Murray St.

Siamo scesi ora dal treno, abbiamo imboccato la lunga via che porta alla spiaggia. Vi ricordate le foto dell’articolo “Una Cottesloe Introspettiva”?

Bene amici, siamo proprio qui. Zona residenziale, spaziosa pista ciclabile e un grande campo da golf alla nostra sinistra.

THE PARADISE.

È la prima volta che scrivo dal mio telefono, non sono in una posizione comoda ma il cammino sta stimolando molto la mia mente.

Sento i ragazzi che dicono: “Ehi blogger, noi ci stiamo per emozionare..!!”
Dicono così perché sentono il vento che diventa più forte, sembrano due bambini in trepidazione ma comunque rallentano il passo per scattare qualche foto.

Paolo è talmente gasato che ha appena esclamato: “Mi piace tutto, faccio le foto anche per terra perché mi piace il colore dell’asfalto..”

MA SI PUÒ?

🙂

Sono felici, sono felice.

Scherzano tra loro esclamando: “Oh non piangere eh… 🙂 !”

Cari lettori, da Cottesloe beach è tutto.

Erica, anzi Atmosferica.

Velocemente.

Oggi mi sono svegliata con questa parola in testa. Ho pensato che potesse essere il titolo perfetto dell’articolo. No, non ci potrebbe essere titolo più azzeccato. Non è stato piacevole svegliarsi con questo fiume di parole che mi parlavano, mi interrogavano e volevano a tutti i costi essere ascoltate e avere delle risposte. La testa che andava veloce, correva non so dove. Non mi accade spesso di non riuscire a scandire immagini e sensazioni. C’era un sovraffollamento.

I Pensieri. Li lasciavo andare senza perderli mai di vista come i bimbi piccoli quando iniziano a muovere i primi passi. Corrono di qua e di là, balbettando paroline a caso, ma per loro il senso c’è. Allora è giusto lasciarli gironzolare senza meta e senza capire una mezza frase tra quelle che urlano con così tanta fermezza e decisione.

Ieri è stato il primo giorno di lavoro da “The Cutting Board”, è andato bene ma sempre tutto molto veloce. Come avrete capito oggi sarà una parola ricorrente. Ho lavorato poche ore, tre. Mi sono sembrate tre minuti. Ho capito che il mio ruolo lì, serve a coprire il momento circoscritto al pranzo. Essendo il locale all’interno di un palazzo di uffici, apre alle 6:00 la mattina e chiude alle 16:00 quindi la fascia oraria in cui ho lavorato io, 10:30/13:30, è il momento clou della giornata.

Il tempo andava veloce, la gente correva, le mie colleghe sembravano dei robot. Non so come mai, ma ho percepito una velocità estrema che l’altra volta non avevo captato.

Mi sono presentata puntualissima, anzi, in anticipo. Sono entrata dal retro e la prima cosa che ho visto sono state le 10 montagne di piatti, pentole, teglie e scodelle accatastate senza un criterio nel lavandino. Dentro di me ho pensato: “Se qualcuno tocca con mezza piuma un solo piatto di questi, crolla tutto. Devo fare qualcosa. ADESSO LI LAVO IO.”

Salutate la manager, le colleghe e i ragazzi in cucina, MI SONO MESSA A SGRASSARE I PIATTI. Dopo un’ora di lavaggi e autolavaggi, mi sentivo un eroe. Il getto del lavandino era fortissimo e avevo acqua ovunque, persino nelle scarpe. Ogni 5 minuti, arrivava un cuoco a sciacquare coltelli o padelle e anche lì, OLEEÈ..

Sembrava di stare ad Acqualand 🙂

(Potete immaginare la mia risata)

Era tutto grandissimo! Le pentole, il lavandino, il getto d’acqua e il contenitore del detersivo. Una tanica!

Dopo la prima ora così, sono stata chiamata al banco. Schierate una di fianco all’altra, eravamo pronte all’attacco.

Halo, how are youu?!

Hey, ladies…Can I help youuu?!

Hi guuuys..

Le porte degli uffici si sono aperte, velocemente bisognava servire, velocemente far pagare i clienti e velocemente tornare in posizione!

Ho tenuto botta amici, sono stata al passo.

A un certo punto, per magia, più nessuno.

Vuoto.

Il nulla.

Un po’ come a scuola quando suona la campanella che segna la fine della ricreazione. In 30 secondi tutti in classe, i corridoi deserti e nell’atrio la desolazione!

Non mi sono fermata. Ho controllato le bibite nei frigoriferi, ho asciugato piatti e posate e li ho posizionati al loro posto. In cucina iniziavano a calmarsi e non si sentivano più spadellate e olio che friggeva. Un attimo di calma.

La fame mi ha assalita!

Senad (SCINEID) è venuta da me dicendomi che potevo andare e che oggi (martedì) non sarei dovuta andare. Mi farà sapere per il turno di domani (mercoledì).

Non mi è piaciuta molto questa mossa.

Perché avvisarmi dall’oggi al domani per tre ore di lavoro?

Per questa volta non ho detto niente. La prossima volta vediamo che succede e poi valuterò..

Velocemente ho raccattato borsa e maglia, mi sono tolta il grembiule e ho iniziato a correre verso casa. CHE FFFAAAME!

Guardo il telefono.

→ Messaggio

La manager di un locale, Fast Eddys, mi aveva appena scritto chiedendomi se fossi stata disponibile per una prova oggi (martedì) dalle 19 alle 21. OH YES. Cadeva a fagiolo.

Ho velocemente risposto che per me era OK!

🙂


Oggi è una giornata fantastica! Il cielo è blu, il vento non è fastidioso e la temperatura è perfetta per un’oretta di relax al sole.

Alle 14 andrò ad accogliere Paolino che ora sta volando sopra all’oceano. Inizia oggi per lui un’avventura mozzafiato, una nuova vita e un’esperienza che lo cambierà profondamente. Ancora non può sapere cosa lo aspetta ma è questo il bello, no?

Come se la data di oggi, 1 Dicembre 2015, segni una nuova nascita per lui. Con grande motivazione ha lasciato tutto quello che aveva scegliendo per se stesso un cambio radicale e quella che era per lui l’idea di felicità.

Bene Paoliiino, in bocca al lupo e fai vedere chi sei!

Ti aspetto! 🙂

Mi fa strano pensare che arriva dall’Italia, e forse solo ora mi sto rendendo conto di quanto la mia casa sia lontana.

Brrr.. che brivido, è una sensazione indescrivibile, ve lo assicuro.

ITALIA

Selezionate la parola e magicamente apparirà ITALIA 🙂

Che bel nome!

Erica, anzi Atmosferica.


Ps: Ho creato su Facebook la pagina di Atmosferica. Potete accedere direttamente da QUI e cliccando sul “MI PIACE” rimarrete sempre aggiornati sulle storie che adoro scrivere per voi! CIAO! 🙂

Quando pensi all’oceano..

..immagini di fronte a te un’infinita distesa di acqua. Pensi che ti verrebbe la voglia di tuffarti ma forse l’acqua sarebbe troppo gelida, le correnti forti, le onde alte e poi..poi gli squali.

..poi, però, ti tuffi comunque.

Quando ti trovi a due passi dall’oceano, senti che le correnti che vivono all’interno, ti stanno invitando ad entrare. Gli spruzzi di acqua che sparano verso il cielo quando due onde si scontrano, sono potenti e la sensazione è quella di voler andare proprio lì, proprio dove le onde si battono il cinque.

Ieri, finalmente, avevo a pochi metri l’oceano che chiamava. Dopo la fase iniziale in cui cerchi di prendere confidenza e temperatura, inizia il gioco.

Il gioco delle onde.

Basta rimanere dove l’acqua arriva alla vita, sguardo sempre pronto e attento rivolto verso l’orizzonte e tanta voglia di correre. Non andare dove l’acqua è profonda permette di poter sempre contare sulle proprie forze anche quando la corrente è forte. Quando le onde capiscono che vuoi giocare con loro e che non le vuoi sfidare, sono delle ottime compagne di avventura. Poche frazioni di secondo prima che l’onda arrivi a te.. guardala, sentila e buttati! Lasciati trasportare, corri con lei e capisci come tutta quella potenza, sia solo voglia di rotolare.

Il corpo prende temperatura, la sabbia entra ovunque, il costume scappa via ma una volta che ti alzi in piedi dopo una corsa, non fai in tempo a spostare i capelli dagli occhi, che subito devi prepararti per la prossima.

VIA!!

Non sono concesse distrazioni. Se perdi di vista l’orizzonte anche solo per qualche secondo, è proprio in quel momento che l’onda più giocherellona ti prende senza preavviso e ti porta con lei fino alla riva.

Una mezz’ora di onde, una bella palestra per il corpo e per l’anima. Quando esci dall’acqua senti il vento fresco e ogni muscolo vivo. Il sale sulla pelle e la sabbia anche nelle orecchie. Sei rigenerato e ossigenato.

Assolutamente da rifare molto presto.

Scarborough Beach è una spiaggia selvaggia, pulita e con una sabbia bellissima. Ha zone erbose perfette per un picnic ed è molto frequentata dai giovani data l’alta concentrazione di onde avvincenti e locali alla moda sulla strada appena dietro.

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Altro tema da affrontare, ragazzi miei, è il mio trasloco al piano numero 13.

Siete curiosi eh?!

Beh, il trasloco è andato da favola. La mia compagna di stanza è una ragazza di Hong Kong, si chiama STELLA.

Si, si chiama Stella ed è cinese.

Le ho chiesto più volte se si chiamasse Stella come ‘STAR’ in inglese.

La risposta è stata Sì! 🙂

Ha 29 anni, ha abbandonato la sua terra 5 anni fa e dopo i primi due anni da backpacker in Australia (ragazza con lo zaino in spalla, un po’ come dovrei essere io), è andata per un periodo in Nuova Zelanda e ora è qui per finire gli studi e cercare un lavoro. Studia accounting management ed è assai graziosa.

In una mezz’ora, aveva cambiato faccia alla stanza.

Non vi dico quando sono tornata dalla spiaggia! Aveva passato l’aspirapolvere, pulito il bagno e lavato i piatti nel lavandino.

Grandiosa.

Le ho detto che avrei voluto aiutarla!

L’altro amico di casa è Lewis. Un ragazzo di 23 anni, arriva dal Galles, nazione del Regno Unito. È un bravo ragazzo, divertente e simpatico. Lavora per la sua azienda di costruzioni ed è a Perth da tre anni.

Sto molto bene in casa. Fortunatamente.

La ricerca del lavoro prosegue. La positività non manca, ora che mi sono spostata in questa casa, ho la testa più stabile e meno confusa. Devo solo pensare al lavoro e non più alla casa e al lavoro.

Ciao amici! Fatevi sentire!

Erica, anzi Atmosferica.