Riflettevo, improvvisamente.

Riflettevo che, nella foga del volere tutto e subito mi sono lasciata sfuggire tante grandi soddisfazioni nella vita.
Tanti risultati che sarebbero stati raggiunti con pazienza e dedizione, sono andati persi a causa della voglia di arrivare, della fretta di dimostrare a me stessa che ce l’avrei potuta fare.

Riflettevo che è bello segnare un punto lontano da raggiungere piano piano senza scorciatoie, senza trucchi o deviazioni verso punti più vicini.
Pensare di voler arrivare là, è bello e stimolante, è una direzione, una strada di grande luce smagliante.

Riflettevo che senza volerlo troppo, senza saperlo del tutto, ho agito secondo il veloce istinto pensando di poter arrivare lontano in poco tempo, facendo poca strada. Sbagliando.

Chi sono io? Non ho questo potere.

Riflettevo che assaporare traguardi sudati è bello. Godere del sapore del tempo è bello. Gustare la fatica che strizza la mente, l’affanno che non fa dormire la notte. È bello.


Ti chiedi perché gli occhi sono spenti mentre la mente confusa è attenta ai tradimenti.


Riflettevo che ogni nodo trova la sua soluzione, ogni mistero ha un semplice segreto da svelare, la curiosità di scoprire fa crescere e un giorno ti trovi più grande.
Improvvisamente.

Riflettevo che tutto il negativo diventa bello se giustiziato da una grande soddisfazione. Tutto il sacrificio e la forza d’animo portano un premio d’oro, lucente.

Riflettevo che sto diventando grande, come i piccoli traguardi raggiunti…

…tra tutta questa gente.

Erica anzi, Atmosferica.