The Beaufort St Festival

Hi guys, devo comunicarvi con piacere che oggi è stata una giornata favolosa.

Dopo la mattinata spesa a spasso per la città tra una banca e il centro di telefonia per attivare il numero australiano, sono tornata verso casa.

Una nota positiva per le banche la devo fare. Sistema super efficiente, una ragazza all’ingresso ti chiede di cosa hai bisogno, ti chiede il ‘first name’ (primo nome) and, that’s it.. in pochi minuti arriva un ragazzo che ti dice: “Hey, are you Erica? Come with me!”. Tradotto: ” Ehy, sei Erica? Vieni con me!”

Wow, non vi nascondo che mi sono sentita importante 🙂

Bene, a parte l’efficienza di banche e negozi di telefonia, devo parlarvi di questa fantastica festa di strada a cui ho avuto il piacere di partecipare. Una figata, migliaia di hippy people, un sacco di cibo e birra, forme d’arte strane e libero sfogo alla creatività. Gruppi che suonavano dal vivo, persone travestite e gente che offriva anguria su grandi vassoi. È una festa che cade una volta all’anno, sempre nella stessa via e le persone sembra ne vadano davvero fiere ed orgogliose tanto che si respira moltissima buona energia, libertà di espressione e di magia!!!!

Sono capitata lì grazie a Jason, il quale mi sta facendo davvero da guida turistica. Mi sto ambientando minuto dopo minuto e il mio inglese migliora davvero alla velocità della luce. Oggi ho parlato con amici di Jason, e tra una birra e l’altra, tra una risata e l’altra, ridendo e scherzando ho dialogato con un ragazzo irlandese, con uno svedese, con un australiano e con due ragazze anche loro australiane. Beh, gli accenti dei ragazzi erano davvero diversi l’uno dall’altro ma ovviamente non mi facevo problemi nel fermarli per farli ripetere.

SORRYYYY…

È stato molto divertente e mi sono svagata. Dopo questa avventura, io e Jason abbiamo scelto dove cenare. Un ristorante greco in Northbridge.

I like Northbridge, credo che potrebbe essere un ipotetica zona dove cercare lavoro. È un quartiere affascinante e tranquillo. Le luci natalizie lo rendono ancor più Atmosferico e i grattacieli sono più spostati verso il centro della città.

RIGHT. Buonissima cena e ritorno verso casa a piedi. 15 minuti di camminata mi hanno permesso di godere delle sorprese di questa città e la cosa figa è che le commentavo in inglese.

C’era un piccolo parco al lato della strada dove la luce mancava ma tra tutti gli alberi verdi, ce n’era uno lilla. Ho guardato con stupore e Jason si è dimostrato pronto nel farmi una foto.

IMG_2137

In quel parchetto c’era una famiglia di aborigeni che cenava al tavolo in legno. Mi sono resa conto di averli guardati come faccio di solito quando voglio captare informazioni. Stavano raccolti tra loro e parlavano in modo molto animato. Avevano parcheggiato il loro camioncino vicino alla loro postazione e si guardavano intorno come se non volessero esser disturbati. Hanno i lineamenti strani, uno sguardo molto cupo e gli zigomi pronunciati.

Quasi arrivati a casa, il mio pensiero è andato a Parigi. Ho visto su una schermata l’immagine della Tourre Eiffel e della bandiera francese. Mi sono chiesta perché tanta cattiveria, perché tanta violenza inutile e perché non si può accettare tranquillamente di avere differenti culture. È davvero straziante vedere come questo scempio non veda una fine, ed è altrettanto snervante sentire che c’è un pericolo dall’altra parte del mondo.

Mando un pensiero a Parigi e con questo vi auguro buonanotte.

IMG_2142

Ci sentiamo presto.

Erica, anzi Atmosferica.