Un motivo c’era.

Forse serve una mattina tranquilla anche se un po’ influenzata per lasciare che il corpo si rilassi e che la mente torni a viaggiare un po’.
Forse serve una fotografia ricevuta da Valentina, una mappa di quel Paese lontano che ancora oggi mi rende orgogliosa dei passi da gigante che mi ha fatto fare per poterlo attraversare tutto, da Ovest a Est.

Leggo dei nomi, vedo le poche e lunghe strade tracciate di rosso, le ripercorro con Amore ma senza nostalgia.
Lí ci sono andata davvero.
Un posto lontano di cui ricordo la fatica mentale, la mancanza di casa unita alla voglia di farcela. Un viaggio di scoperta e rivelazione che mi ha permesso di affermare la mia forza, il mio coraggio, la mia grande libertà, il mio “io”, il mio potere, i miei desideri.

“Australia” per me non vuol dire “canguri e ragni” ma molto di più. Per me significa Viaggio Interiore, cielo immenso e lunghe strade infinite.

Per me “Australia” è sinonimo di grandezza e infinito, indipendenza emotiva e fisica, lavoro stancante e tanta natura.

“Australia” è nel mio cuore e a volte me ne dimentico, concentro tutta l’attenzione sul presente senza pensare a quel posto che mi ha fatto rinascere, mi ha fatto imparare che “Se vuoi, Puoi” e che oltre alle meraviglie naturali c’è molto altro da scoprire, basta volerlo cercare e trovare.

Sono quasi felice, oggi, di non essere troppo in forma. Il mio corpo si è fermato per un motivo.

Sono contenta di poter volare su quell’aereo della mia crescita e sulle ali di quella scelta presa con grande coraggio. Un biglietto di sola andata, pochi soldi in tasca, la preoccupazione dei miei genitori e troppa voglia di dimostrare che “Un motivo c’era” e che dovevano fidarsi di me.

Dovevo fidarmi di me.

Mi serve guardare una cartina, mi serve leggere il nome della città di Perth in cui sono arrivata ma da cui non sono partita. Mi serve leggere Indian Ocean per rivedere onde alte e travolgenti, per sentire l’acqua gelida che mi bagnava i piedi e che voleva portarmi via, il vento forte e la sabbia dritta dritta sugli stinchi, gli schizzi in faccia, i surfisti che erano tanto bravi e coraggiosi ma mai troppo belli come tutti pensano.
I gabbiani sempre compagni, le rocce che cambiavano colore, i miei occhi illuminati dal cielo stellato, la notte.

Poi ritrovo il Nullarbor Plain, una distesa di niente e di sete, il vuoto più assoluto che ho riempito di pensieri, chilometro dopo chilometro. Auto-analisi, canzoni, risate al vento e tante fotografie. Uh, quante.

Detto questo…

Auguro a te, di ritrovarti nel deserto delle paure e delle incertezze per capire chi sei e da dove vieni, ma soprattutto dove vuoi andare.
Lí dove la mente è persa, l’unica possibilità che hai è creare la tua strada e farla tua in ogni curva e ostacolo.

Decidi tu la rotta della tua vita, lasciati guidare dalla tua essenza, e non potrai che prendere la direzione giusta.

Erica, anzi Atmosferica.

Australia. Nozioni di base.

Oggi scrivo per te che mi hai chiesto informazioni di carattere generale sulla’Australia, per te che stai pensando di fare un’esperienza analoga alla mia ma non sai come soddisfare alcune tue curiosità, per te che stai decidendo se accettare o meno una proposta di lavoro che ti porterebbe a vivere qui, dall’altra parte del mondo.

Cercherò con questo articolo di essere il più esaustiva possibile. Parlerò dell’Australia in generale e delle sue città in maniera più o meno approfondita. A Perth ho vissuto per un mese e mezzo, Adelaide, Melbourne e Canberra le ho incontrate sulla strada del mio viaggio e ora mi trovo a Sydney dove mi sono stabilizzata da una quindicina di giorni.

Mi hai fatto domande molto generiche e a seconda della città in cui tu stia decidendo di proiettare i tuoi progetti, le cose cambiano notevolmente.
Comunque…
Ci provo.

AUSTRALIA:
Questo tema posso affrontarlo in maniera strettamente personale. Ognuno qui vive la propria esperienza, in ogni caso si rivela un’avventura trasformante che si riflette in un cambiamento profondo, radicale. Parlando per me, oggi, dopo quasi cinque mesi, dico che è un Paese che ricopre le vesti di un piccolo mondo a sé stante. La sensazione che provo qui da quando sono arrivata, è quella di essere troppo lontana da tutto, in uno Stato totalmente autonomo e molto distante dagli altri continenti sia in termini di distanza che in termini di mentalità e realtà. L’Australia si basta e si vuole bastare, è molto vanitosa. Ho visto e visitato luoghi magnifici, in qualche occasione ho sentito il fiato mancare e se la tua idea è quella di viaggiare, allora ti dico VIENI PURE!
È grande, molto grande. Pensa bene alla tua meta e sappi che in caso cambierai idea, il viaggio in macchina da una parte all’altra è molto lungo. Davvero lungo. In aereo sono circa quattro ore di volo.

Quando ho deciso di partire non mi sono appoggiata ad un’agenzia. Per ottenere il visto che prende il nome di “Working Holiday Visa”, è necessario compilare un modulo sul sito del governo australiano. Al termine dell’inserimento dei dati, ti viene richiesto il pagamento di 440 AUD (dollari australiani). Non mi dilungo sul tema visto ma se hai bisogno, non esitare a chiedermi ulteriori informazioni.
Una volta ottenuta conferma per e-mail, ho proceduto all’acquisto del volo. Il sito migliore per valutare prezzi, tratte e scali, è senza dubbio Skyscanner il quale viene costantemente aggiornato con le offerte della gran parte delle compagnie aeree.

Per i primi giorni di permanenza a Perth (destinazione da me scelta), ho prenotato una stanza su Airbnb, efficiente sito attraverso cui puoi affittare una stanza da privati evitando di buttarti nella confusione degli ostelli e risparmiando di molto rispetto agli alberghi.
Ti ripeto che sto parlando della MIA ESPERIENZA PERSONALE, non è obbligatorio agire come ho ritenuto giusto fare io, al tempo della mia partenza (Novembre 2015).

Il clima ora non è più quello estivo. Parlando di Sydney, le temperature sono calate e si aggirano sui 25 °C. Molti viaggiatori, infatti, si stanno spostando nel Queensland, Stato di Brisbane dove il caldo persiste. Più si sale, più ci si avvicina ai tropici e più fa caldo.

PERTH (Western Australia):
È una città nuova, in fase di crescita ed espansione. Parlando di quel che ho visto, vissuto e percepito, non mi ha entusiasmata. Ci ho abitato per un mese e mezzo e non ho la presunzione di dire di conoscerla bene. Ho respirato però la sua atmosfera di pace e tranquillità, molte volte l’ho sentita malinconica e spenta. È secondo me una città per famiglie o da visitare per massimo una settimana. Il centro è piccolo, costituito da tre vie principali, l’azienda di trasporti pubblici si chiama Transperth ed effettua un servizio efficiente in tutte le zone limitrofe. Un’applicazione per smartphone e una tessera magnetica ricaricabile, rendono gli spostamenti veloci e semplici. Quattro linee di bus gratuite, circolano nei quartieri più centrali.

Non ti consiglio di andare a Perth se hai voglia della pienezza di una città movimentata e grande. Ti consiglio di sceglierla se hai intenzione di starci per qualche periodo, per poi viaggiare verso nord, o verso sud. In questo senso l’unica vera città del Western Australia, è un ottimo crocevia o punto di partenza per un road trip più o meno impegnativo. Non mi dilungo sul tema “road trip” perché come sai, avrei TROPPO da dire.

Gli affitti a Perth sono i più bassi. Io stavo in una stanza condivisa in Hay Street, una delle tre vie centrali. Il costo era di 155 AUD alla settimana con Wi-Fi e spese incluse. Per una singola o per una matrimoniale, il prezzo sale a circa 180/200 AUD a testa. Molte sono le case e le opportunità di convivenza, sta a te cercare la situazione che più ti aggrada. Molte pagine Facebook pubblicano annunci continui, il trucco è tenerle sotto controllo quando il periodo prescelto per la tua partenza inizia a farsi vicino.

ADELAIDE, MELBOURNE, CANBERRA:
Su queste città non posso esprimermi più di tanto. Sono passata in ognuna per pochi giorni e posso parlarti solo di quelle che sono state le mie impressioni.

Di Adelaide ricordo il traffico, la struttura rettangolare del sistema viario, la zona di Chinatown, parecchi bus, pochi tram e la via pedonale che mi ha fatto ripensare a Perth. Zero grattacieli, pochi palazzi e tramonti mozzafiato nella zona ovest che si affaccia sul mare. Gli ultimi tramonti memorabili li ho visti lì. Se vuoi leggere gli articoli che ho scritto nei giorni di permanenza ad Adelaide, basta che digiti il nome della città nella sezione di ricerca del sito.

Di Melbourne posso dirti che mi è piaciuta un sacco! Città viva, movimentata, frizzante e alternativa. Tram moderni e altri più datati, costruzioni e facciate colorate danno un tocco di magia e la folla attraversa sulle strisce pedonali esibendo i look più particolari e bizzarri. Concordo con il luogo comune secondo cui Melbourne è una città dallo stile Europeo. Anche lì ci sono stata davvero per poco, se vuoi leggere cos’ho scritto a riguardo, inserisci “Melbourne” nella barra “CERCA”.

Canberra, infine, è una città politica e composta, silenziosa e pulita, centro delle decisioni governative. Non mi ha dato emozioni particolari, ho visitato il Parlamento ed è stata una gita interessante. Nulla di più.

SYDNEY:
Eccoci qui, nello Stato del New South Wales.
In pochi minuti ti ho fatto fare un tour pazzesco!
Ti gira la testa?
Sydney è molto grande e io personalmente devo ancora capire quanto sia vasta. Nasce su una baia e decine di ponti collegano i quartieri che popolano la costa. Qui percepisco molta ricchezza, molta vita, molta Asia, una continua crescita, esibizionismo, esagerazione e tanto turismo. Il costo della vita è molto più alto rispetto a Perth, quasi doppio. Se nel Western Australia pagavo 155 AUD per una stanza in condivisione con un’altra ragazza, qui ne spendo 190 per un letto in una camera da quattro. Puoi fare i tuoi conti e capire che se volessi avere una stanza tutta mia, l’affitto arriverebbe a toccare i 350 AUD alla settimana.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici, bus e treni/metro viaggiano a tutte le ore. L’azienda si chiama Opal la quale offre un servizio efficiente attraverso l’applicazione per smartphone e la tessera magnetica ricaricabile presso uno dei molti Convenience Store della città aperti 7 giorni la settimana, 24 ore al giorno. Muoversi in città è semplice, le vie principali toccano le estremità della zona centrale e per raggiungere una destinazione mi capita anche di percorrere due chilometri nella stessa strada. Tutto dritto.
Situazione lavoro molto favorevole.
Come ti dicevo molti backpackers si stanno spostando verso nord dove le temperature sono ancora più che estive. Nel settore della ristorazione le possibilità sono buone, nelle costruzioni anche. Importante sono la motivazione, la voglia di fare, il sorriso, una minima esperienza e un inglese base. La paga oraria parte dai 18 AUD all’ora.
A Sydney come nelle altre città, il supermercato più economico è il Coles che costituisce una grandissima catena. Subito dopo viene il Woolworths.
Come ti ho detto qui è tutto molto più caro ma ci sono delle eccezioni che confermano la regola: per un cappuccino spendi 3.50 AUD, per un abbonamento settimanale in palestra 16 AUD e se prendi spesso i mezzi, la quarta corsa è gratuita. A me capita spesso di spostarmi in bus, in treno un po’ meno e per una corsa di circa 20 minuti, il costo si aggira intorno ai 3 AUD.
Non so…
Sto cercando di farti avere un’idea.
Ci sto riuscendo?

Un gelato (cono con due gusti) costa 4 AUD,
un ticket per l’ingresso all’acquario SeaLife 40 AUD,
quello per salire sulla Sydney Tower Eye 70 AUD,
una pagnotta costa 2 AUD,
due banane 1,50 AUD,
una cena al ristorante giapponese 25 AUD,
un abbonamento mensile telefonico costa 30/40 AUD
50 fotocopie a colori 50 AUD. Non scherzo.

Insomma…
Gli australiani si sentono molto speciali. Le attrazioni turistiche costano, gli affitti anche. Per il lavoro basta essere positivi e non arrendersi alle prime difficoltà, i trasporti sono puntuali e precisi, la città è grande e ancora devo ambientarmi.
Queste sono informazioni di carattere generale, se hai bisogno di approfondire qualche tema, scrivimi pure.

Spero di esserti stata d’aiuto!

🙂 🙂 🙂

Erica, anzi Atmosferica.

Ricapitolando, prima del grande passo.

Lasciamo Norseman per procedere verso la East Coast.

Sì, lo sto dicendo veramente, lo sto davvero scrivendo.

Questa è una comunicazione ufficiale.

Salutiamo l’ultimo paesino del Western Australia, con un filo di magone e un forte grazie per tutto quello che, insieme agli altri luoghi visitati, ci ha regalato. Norseman è una piccola frazione situata esattamente al bivio, è una scommessa, un nuovo inizio per chi decida di svoltare verso quella lunga strada che percorre il deserto, il niente, il nulla più assoluto per un migliaio di chilometri. È un arcobaleno, un tramonto rosa, la desolazione e il disagio.

Ve ne avevo già parlato…ricordate?

Vorrei elencare insieme a voi i segnalibri che hanno meritato e richiesto una pausa nella lettura di questo meraviglioso libro. Lasciata la città di Perth il 16 Gennaio, ci siamo diretti verso Wave Rock, nell’entroterra a est.
La meta successiva è stata l’area sud della costa occidentale dove avremmo cercato lavoro in Farm per mettere insieme il giusto gruzzolo per proseguire il viaggio. Le prime soste presso Manjimup e Margaret River, non ci hanno offerto nessuna possibilità di lavoro visto che le stagioni della raccolta non erano ancora iniziate. Una forte perturbazione ha fatto ombra per una decina di giorni, periodo in cui non abbiamo sottovalutato l’idea di esplorare le meraviglie della zona. Dunsborough, Busselton, Augusta e Cape Leeuwin sono state le cittadelle prescelte da aggiungere al nostro itinerario, ognuna con una curiosità da offrire. Di nuovo alla ricerca di lavoro, ci siamo spostati a Pemberton dove nel giro di due giorni ci siamo trovati ad imballare Avocados e soggiornare per tre settimane in compagnia di un simpatico gruppo di Backpackers. Durante la breve, ma non per questo povera, stagione lavorativa, non sono mancate gite di intere giornate ad Hamelin Bay e a Bunbury.

Spettacolari.

Ripreso il viaggio il 17 Febbraio, abbiamo proseguito sulla costa sud del Western Australia, procedendo verso Est. Tappe d’obbligo sono state quelle di Greens Pool, Denmark, Albany ed Esperance.
Da quest’ultima, è stata nostra decisione quella di spostarci verso nord nell’entroterra abbandonando alle nostre spalle l’oceano e la sua grandezza. Ci siamo diretti così a Kalgoorlie dove una miniera d’ORO ha attirato la nostra curiosità facendoci decidere di deviare appositamente.
Ora siamo Norseman, in partenza alla volta della costa est.

So perfettamente di aver gettato nero su bianco troppi nomi senza molta creatività ma l’ho fatto per chi volesse ripercorrere velocemente il nostro viaggio, per chi stia per partire da Perth con la stessa idea e per chi si sia connesso recentemente con la mia storia.

Inserendo i nomi di questi principali luoghi toccati, potreste farvi un’idea ben chiara del tragitto percorso, individuando anche il punto in cui ci troviamo oggi, il bollino rosso di non ritorno.

Un’altra partenza ci vede protagonisti insieme ad amici inglesi e avrò modo di parlarvi di loro prossimamente, sperando di riuscire a trovare una buona connessione per comunicare. Da oggi si volta pagina e si scrive un nuovo titolo, un’esperienza di traversata ci vedrà protagonisti insieme ad emozioni nuove e inimmaginabili.

Il cosiddetto “Nullarbor” è identificato come un’area piatta e desertica, percorsa da una strada ESATTAMENTE DIRITTA per 146.6 km. Nessuna svolta, nessun cartello in un paesaggio arido e secco.

Il NULLA….RBOR

APPUNTO…

🙂

Beh ragazzi, ci sarà da ridere. Sono abbastanza su di giri e sento l’adrenalina in corpo. La sensazione è un po’ come quella del salto nel vuoto, sentirò il cuore in gola e l’infinito addosso.
Riserve di acqua, benzina, olio e liquido refrigerante sono in abbondanza.

Con un nodo alla gola ora vi saluto. Ci sentiamo domani, o almeno spero.

Erica, anzi Atmosferica.

La miniera d’ORO.

Quando ti trovi davanti ad una miniera di queste dimensioni, la testa gira. Guardando in basso vedi giganteschi camion che sembrano piccoli quanto delle formiche. Trasportano terra estratta che potrebbe contenere ORO e l’idea di avere una cava tanto preziosa sotto ai propri piedi è alquanto eccitante.

La Super Pit Gold Mine è una delle voragini più grandi al mondo, dove l’uomo sta scavando dal 1989 alla ricerca di uno dei metalli più preziosi. La regione di Kalgoorlie, è tra le cinque più famose nell’estrazione di ORO e attraverso una piccola ricerca ho potuto constatare che ogni anno le 28 tonnellate ricavate sono il risultato del lavoro di questi uomini che scendono in profondità anche al calare della sera in un giorno di piena estate.

È stata una decisione suggestiva quella di raggiungere la miniera all’ora del tramonto. Il sole si sarebbe nascosto alle 18.32 e guardarlo cadere da lassù dietro l’orizzonte a ovest ha dato quel tocco in più alla visita programmata.

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Per darvi un’idea della grandezza di questo enorme buco, posso dirvi che è profondo mezzo chilometro ed è inscrivibile in un rettangolo il cui lato più lungo misura 3,5 chilometri e quello più corto 1,5 chilometri.
È talmente vasto che può essere identificato dallo spazio ed è sicuramente motivo di sviluppo economico e turistico di questo paese isolato e tanto lontano dalle grandi città quanto dal mare.

Si trova rialzato rispetto alla cittadella e l’impressione che ho è che sia lui a dettare la legge di questo piccolo territorio abitato principalmente da popolazione aborigena.
Finché la miniera sarà attiva, il paese avrà un’immensa fonte di guadagno e attirerà la curiosità di turisti provenienti da tutto il mondo.
Chi come noi sta percorrendo la costa sud del Western Australia, non esiterà a prolungare il tragitto verso nord di circa 200 chilometri per visitare questa indescrivibile e profonda apertura nella Terra.

La terra era rossa proprio come il cielo che cambiava colore ogni secondo. I tramonti australiani sono velocissimi, non si lasciano troppo gustare forse perché sanno di essere tanto preziosi quanto spettacolari. Sono talmente fulminei che sta a te decidere se scattare mille fotogrammi con i tuoi occhi o se cercare di ottenere una foto fatta bene. Non c’è tempo per entrambe le cose.
Ricordo di aver visto il primo di una lunga serie il giorno del mio arrivo in Australia.

Il 13 Novembre.

Jason mi aveva accompagnato alla City Beach di Perth, dove, seduti su una sedia pieghevole da campeggio, avevamo visto cadere in mare quell’enorme palla infuocata.
Ricordo che non riuscivo a spiccicare parola a causa di quel primo impatto tanto luminoso, caldo ed inaspettato.

Ho recuperato per voi la foto. Aiuto, a pensarci mi manca il fiato.

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Oggi il caldo di Kalgoorlie non ci tiene lontani dalla piscina del campeggio. Il tempo qui scorre silenzioso e, come vi dicevo ieri, nella testa ho molto frastuono.

Oggi proverò a scavare anche io, come facevano loro. Andrò alla ricerca di qualche metallo prezioso e chissà…

…magari anche io scoprirò dell’ORO.

Erica, anzi Atmoferica.

“Quel giorno, io c’ero!”

Ecco davanti a me l’ennesimo foglio bianco. Dico ENNESIMO perché ormai siamo arrivati al punto di NON poter contare un numero sostanzioso di pensieri scritti, poesie, parole ricercate e fantasie volate.

Inaspettatamente.

Nel momento in cui ho deciso di prendere nota di ogni mia giornata di questo splendido viaggio, non avrei mai pensato di scoprirmi così, come un pozzo senza fondo.

Tanti di voi mi scrivono per chiedermi un consiglio o farmi i complimenti dicendomi di sentirsi vicini a me. È davvero emozionante e sorprendente il fatto di potervi essere di aiuto o di compagnia, mi fate sentire piena ed è anche grazie a voi che la mia testa non smette mai di frullare, il mio cuore di assorbire e le mie mani di scrivere.

Sono convinta che vorreste qualche aggiornamento sostanzioso sulle mie giornate che sto trascorrendo a Pemberton e maggiori descrizioni della mia, anzi, nostra giornata lavorativa.

Siamo provati soprattutto fisicamente da queste ultime sessioni di nove ore che ci vedono impegnati ad inscatolare Avocados. Il nostro compito è tutto il giorno molto meccanico e monotono, intervallato da brevi pause.

La pausa scatta quando i rulli si fermano, la pausa finisce quando, dalla stanza in cui facciamo break, sentiamo la grande macchina riaccendersi.

Non servono orologi e vi dirò di più, noi non vogliamo MAI guardare l’ora. Dal primo giorno abbiamo preso questa decisione e dato che i telefoni non danno segnale, questo è un ottimo motivo per lasciarli lontani.

Ogni volta che ci mettiamo in posizione, lo scorrere degli Avocados tra le nostre mani è accompagnato dal fluire dei nostri pensieri. Poche volte ci perdiamo in chiacchiere visto che una piccola distrazione, può causare un sovraffollamento di frutta sul rullo, tale da creare un possibile danno.


Prendi Avocados.

Guarda Avocados.

Bello?

Scatola “PREMIUM”

Brutto?

Scatola “SECOND”


Questo è il ragionamento da fare per ognuno. Non è difficile. È noioso e lobotomizzante.

Quello che stiamo cercando di fare è renderlo il più piacevole possibile. Anche le canzoni ormai, sono diventate sempre le stesse e quando ne parte una già sentita altre dieci volte nelle sette ore precedenti, parte la risata.

“Bella questa! Non la sentivo da un pezzo!”

Oltre alla parte fisica c’è anche quella psicologica. Il gioco sta tutto nel cercare di direzionare i pensieri nel giusto senso e, quando sono belli, farli durare il più possibile.

A quante cose ho pensato! Partendo magari da un piccolo aneddoto, ho creato una grande storia. Ho pensato profondamente alle mie amiche, dando ad ognuna il giusto tempo che merita. Penso al mio futuro, a quello che vorrei fare ma vi confesso che quel pensiero lo vado immediatamente ad inscatolare.

Sì, senza osservarlo troppo, lo piazzo nella PREMIUM.

Cerco di trasformare la lobotomia in introspezione, la monotonia in immaginazione e la musica la seguo, vado a ritmo, la fermo e provo ad imparare parole.

Stiamo lavorando molto prima dell’arrivo del caldo. Nei prossimi giorni dicono che le temperature si alzeranno notevolmente infatti domenica e lunedì saremo di riposo.

Per quanto riguarda le questioni finanziarie, abbiamo ricevuto i soldini meritati per le 44 ore di lavoro della settimana scorsa. Siamo soddisfatti e ci siamo dati una bella pacca sulla spalla come incoraggiamento.

Qui sta balenando l’intenzione di andare un paio di giorni a Perth. Due ragazzi del gruppo festeggiano il compleanno e si sta organizzando una trasferta generale. Potrei cogliere l’occasione per rivedere delle persone e perché no, per la terza volta la città. Con una nuova compagnia, magari mi sembrerà diversa. Direi che potrebbe essere una giusta filosofia.

Non nego seconde possibilità nemmeno alle città.

Sono felice, sono energica, stiamo lavorando, stiamo guadagnando e nonostante la stanchezza, ci stiamo divertendo.

La manager oggi ci ha detto che probabilmente la raccolta di Avocados si prolungherà fino a metà febbraio e, di conseguenza, anche l’imballaggio. Noi rimarremo qui fino a quando l’ultimo frutto non verrà riposto ordinatamente in scatola.

Lo vogliamo vedere con i nostri occhi, lo vogliamo posizionare con le nostre mani perché poi un giorno, ripensandoci, diremo:

“QUEL GIORNO, IO C’ERO!”

Erica, anzi Atmosferica.

McDonald’s.

Pensavate di vedere un’immagine che raffigurasse acqua cristallina, orizzonti infiniti e sabbia bianca?

Credevate per caso di godere per l’ultima volta della vista dei grattacieli di Perth?

Vi sbagliavate.

Oggi McDonald’s è la parola chiave.

In questi tre giorni trascorsi in città, di spiagge incantevoli non ne ho viste ovviamente. Sapete bene che il mare dista una decina di chilometri dal centro della città. Per raggiungerlo, conviene prendersi una giornata di relax e ci si arriva in una ventina di minuti con i mezzi.

Comunque, l’intenzione non era quella di vedere l’oceano. Abbiamo fatto il pieno nelle due settimane di viaggio sulla costa.

…E che pieno! Che mare! Che gioia!

Più si sale verso nord, più il vento si attenua e il mare diventa calmo e di un colore mozzafiato. Consiglio a chiunque sia a Perth, di non sottovalutare l’idea di esplorare la costa ovest. È piena di bellezze naturali e nel breve raggio di 1000 chilometri. Non si tratterebbe di un tragitto troppo lungo e faticoso.

Italiani! Anche voi… Se avete una ventina di giorni di ferie, tenete in considerazione il mio consiglio.

Vacanzina on the road sulla costa del Western Australia. Vi potrei suggerire in due parole una bella tabella di marcia: atterrate a Perth, state tre giorni in città anche per regolarvi con il fuso, noleggiate una macchina, salite lungo la costa per 4/5 giorni e poi… Giro di boa! Potete distribuirvi le tappe come meglio credete e sta a voi decidere se farle tutte all’andata, come abbiamo fatto noi, o se tenere qualcosa per il ritorno.

Mi sto dilungando ma è una questione che potrebbe interessare qualcuno.

Tornando a noi, vi stavo spiegando che abbiamo temporeggiato in città per tre giorni solo per fare delle commissioni. Ho salutato Jason con un GRANDE ARRIVEDERCI e per il resto, stare lì, è stato solo abbastanza traumatico.

Caldo infernale, ostello troppo grande, troppa confusione.

Non sono più abituata! AIUTO!

Pensando a quale poteva essere la cura per ogni stress causato dalla city, ieri sera è arrivata l’illuminazione:

ANDIAMO A SFONDARCI AL MCDONALD’S

Non me l’ero mai gustato tanto.
Alla cassa io e Mattia sembravamo due bambini impazienti. Non abbiamo badato a storie di diete e calorie.

Sentivamo solo lo stomaco brontolare e il fisico che chiedeva energia dopo quella giornata di caldo infernale.

Ce lo siamo goduto e non ci siamo fatti mancare il McFlurry al caramello per chiudere in bellezza.

Che bontà.

Una vera bomba.

Sì è conclusa così la giornata di ieri.


Ora siamo in viaggio.

Destinazione Wave Rock.

300 chilometri verso l’interno.

Rocce alte 20 metri a forma di onda oceanica ci faranno chiedere ancora una volta quanto sia divertente e bizzarra la natura.

Erica, anzi Atmosferica.

Ciao Perth.

Cara Perth, questo è un Ciao e non un addio. Tra un paio di settimane saremo di nuovo da te, nonostante tu non mi sia mai piaciuta fino in fondo, ti voglio ringraziare.

Non ti ho mai sentita mia e mi hai accolto con un grande silenzio. Forse hai fatto apposta, mi hai fatto uno scherzo. Mi aspettavo molto più rumore da te, molto più forte, ma quello della mia anima lo superava di netto.

Un mese e mezzo a parlarti, un lungo periodo a farti domande. Devo dire che a tuo modo mi sei stata vicina, mi hai coccolata e mi hai perlomeno ascoltata.

Nonostante tu non sia il mio prototipo di città, è stato piacevole stare in tua compagnia. Sei stata a tuo modo profonda ma non rispecchi le caratteristiche che ricerco e non hai delle qualità per me fondamentali.

Ti dico arrivederci con i miei due nuovi amici. Sì, posso ringraziarti per avermi fatto incontrare loro, quello sì.

Grazie!

Mi hai fatto anche divertire, mi hai portata a ballare. Siamo uscite a cena e mi hai offerto qualche aperitivo.

Grazie Perth, ma ora devo andare…

🙂

Penso che Vando mi potrà offrire di più, anche in mezzo al niente. Anche se non ci saranno tutti quei grattaceli per i quali tanto ti vanti, Lui mi regalerà più emozioni.

Forse non mi porterà in bei locali, non mi offrirà comodità e grandi spazi ma penso che una birretta su una spiaggia in sua compagnia, varrà più di qualsiasi offerta tu mi possa fare.

È un arrivederci Cara Perth. Spero di tornare a festeggiare con te il mio compleanno. Il 14 gennaio.

Ti farebbe piacere?

Potresti organizzarmi una festa e riunire tutti i miei nuovi amici. Inglesi, brasiliani, francesi, australiani e italiani.

Eddddaaai, che ti costa?

Fammelo un regalo!

Ora devo salutarti. Grazie di tutto e miraccomando fai la brava!

Erica, anzi Atmosferica.

Meno Uno.

Tra canzoni, poesie e pensieri mi sono persa.

Forse volete tutti un po’ di news sostanziose sulla mia vita qui e sui miei piani.

Forse volete sapere del lavoro. Bene, dopo quattro settimane, ho dato le mie dimissioni. Ovviamente lo dico in tono scherzoso. Ogni datore di lavoro, soprattutto i gestori di bar e ristoranti, qui sono abituati ad avere come dipendenti folli viaggiatori che vanno e vengono. Siamo in tanti a cercare un’occupazione giusto per guadagnare qualche spicciolo per poi partire di nuovo, ad essere in continuo ascolto verso quelli che sono i nostri sogni di viaggio e a voler essere protagonisti delle nostre avventure proprio come ce le immaginiamo. Ho quindi avvisato Eric, il grande boss, dicendogli che la mia partenza si stava avvicinando. Mi ha guardato con i suoi occhi azzurri e la sua risposta è stata: “Ok, no problem! Enjoy Australia!”

Ho lavorato come cameriera, hanno subito avuto fiducia in me tanto che mi facevano anche riscuotere il conto alla cassa. Ho avuto le mie piccole soddisfazioni, qualche mancia da chi mi aveva preso in simpatia e sosteneva che il mio servizio fosse stato EXCELLENT.

WOW! Thank you!

Ho servito i clienti sempre con un grande sorriso, è stata indubbiamente una nuova esperienza che mi ha formata e ho imparato come si lavora qui in grandi locali molto affollati. Il metodo di lavoro è totalmente diverso da quello seguito in Italia e il clima nei momenti di stress anche. Anche sotto pressione, nessuno perde il buon umore.

Ciao Fast Eddy’s, ci rivediamo nella prossima vita.


A casa con Lewis tutto procede bene. Siamo diventati amici e mi dispiace molto dover abbandonare questa mia prima casetta sulla costa ovest con vista mozzafiato. Tanti tramonti rimarranno nelle mie memorie fotografiche, le chiacchiere sul balcone al calar della sera e qualche notte insonne a causa dei miei troppi pensieri. Chissà quale sarà il mio prossimo alloggio e chissà soprattutto di che tipo sarà! Non sapere dove dormirò da domani non mi preoccupa. So che insieme ai miei compagni di viaggio, sarà divertente.

Questi giorni prima della partenza mi hanno resa ancora più convinta della mia decisione. Sono felice di partire con Mattia e Francesca. Lui è davvero forte, ci facciamo un sacco di risate per stupidate e per quel che riguarda i suoi gusti musicali è davvero UN GIUSTO. Ci scambiamo sguardi di intesa ed è diventato il primo giudice dei miei articoli. Ogni giorno attendo il suo voto, da 1 a 10. Fino ad ora sono arrivata a toccare un otto e mezzo pieno. È severo l’Ingegnere! Francesca con quei suoi riccioloni sbarazzini è davvero un sole. Ricercherò sempre la sua risata contagiosa e la sua comprensione da Donna a Donna. Mi piace parlare con lei e confidarmi, è dolce e anche con lei l’intesa è molto forte.


Nella foto vedete Perth illuminata, fotografata in una delle mie passeggiate di rientro a casa. Sulla destra vedete la Perth Arena contornata di luci e il palazzo di mezza misura al centro dell’immagine è Casa Mia! Sì! Vi ho fatto vedere anche la mia reggia! Io sono lassù, al tredicesimo piano e vedo tutto dall’alto. Ma proprio tutto!

Ho scrutato il mondo dai piani alti e ho capito tante cose. Una di queste è sicuramente la voglia di viaggiare.

I want to travel!


Si parte amici, domani si parte! Oggi dobbiamo ultimare l’arredamento del Van e fare un planning per domani. La mattina saremo impegnati a Perth per le ultime commissioni prepartenza ma nel primo pomeriggio ci metteremo a bordo del nostro mezzo e ci faremo guidare verso Lancelin.

Le dune di Lancelin si trovano a 127 chilometri a nord rispetto alla città. Un paradiso di sabbia bianca e lucente, sta lì a ridosso dell’oceano indiano.

Insieme a noi, potrete godere dello spettacolo.

Erica, anzi Atmosferica.

Parole in circolo.

È il titolo di una canzone.
La canzone del momento.
Del mio momento.

Penso succeda anche a te.
Non ti capita mai di ascoltare quella canzone in cui ti ritrovi e il ritmo ti entra dentro sintonizzandosi sulla stessa frequenza della tua anima?

Quella diventa la canzone del TUO periodo.
Ogni momento è buono per ascoltarla oppure è proprio lei che in momenti particolari ti viene a cercare, raggiunge i tuoi sensi. All’improvviso la senti alla radio, qualcuno la sta ascoltando, la senti in televisione o un amico corre da te dicendoti:

“Devo farti ascoltare una canzone troppo bella!”

E puntualmente è quella.
Cazzo è quella. La TUA canzone.
MA comunque non lo dici, lo tieni per te.

È anche vero, però, che le canzoni degli altri non debbano a tutti i costi trasmettere qualcosa anche a noi. Le emozioni sono talmente soggettive che non si può pretendere di regalare una nostra canzone a qualcuno che inevitabilmente non potrebbe capirne il valore, il significato, il nostro segreto.

Ognuno nella musica si ricerca, si ascolta e prova a ritrovarsi.
La cosa figa è che è per tutti.

Per non parlare dei gusti!
Ho sentito dire che le canzoni italiane valgono meno di zero, se è troppo lenta mette la depressione, se è troppo ritmata mette l’ansia.

Insomma…

…il mio invito oggi è:

cerca di abbandonare per un momento le tue preferenze e frequenze musicali e leggi il testo della canzone del MIO periodo.

Sarà solo una riflessione, oppure nella tua mente risuonerà la melodia perché in qualche modo è anche del TUO periodo. Non posso riproporti il videoclip perché non è ancora disponibile essendo un album nuovissimo. Ti avevo già parlato di Marco Mengoni, lui è molto presente nei MIEI periodi.

Apriti a nuovi suggerimenti, esci dai tuoi schemi, proponi nuove canzoni e sii disposto ad ascoltarne delle altre da te da sempre etichettate come
“SPAZZATURA PER LE MIE ORECCHIE”.

Quando uscirà il video non esiterò ad avvisarti. Per il momento puoi solo acquistare il brano per sentirti vicino a me!

Erica, anzi Atmosferica.


Aggiornamento del 23/12/2016:
Sono seduta alla scrivania, sono al lavoro, in Italia.
L'Australia è nel mio cuore e questa canzone è ancora del MIO periodo.
Ecco il link:
https://www.youtube.com/watch?v=RTUykrwkqbk

🙂


 

Credo che ognuno abbia il suo modo di star bene

in questo mondo che ci ha intossicato l’anima.

E devi crederci per coltivare un sogno

su questa terra spaventosamente arida.

Io l’ho vista sai, la vita degli illusi,

con le loro dosi di avidità e superbia

che per combatterli, ti giuro, basta poco:

devi interdirli con un po’ di gentilezza.

 

Un’alluvione mi ha forgiato nel carattere

però il sorriso dei miei mi ha fatto crescere.

Se qualche volta ho anche perso la testa

però l’amore mi ha cambiato l’esistenza.

Quante cose fai che ti perdi in un attimo?

Quanti amici hai che se chiami rispondono?

Quanti sbagli fai prima di ammettere che hai torto?

Quanti gesti fai per cambiare in meglio il mondo?

 

Credo che ognuno abbia una strada da percorrere

ma può succedere che non ci sia un arrivo.

E quanti piedi che s’incroceranno andando,

ma solo un paio avranno il tuo stesso cammino.

Ne conosco gente che sta ancora in viaggio

e non si è mai chiesta in fondo quale sia la meta…

sarà che forse dentro sono un po’ Re Magio

e cerco anche in cielo una stella cometa.

 

Una passione mi ha cambiato nella testa

ma sono un sognatore con i piedi a terra.

Cerco di trarre da ogni storia un’esperienza

e di sorridere battendo la tristezza.

 

Libero, libero, libero, mi sento libero.

Canto di tutto quello che mi ha dato un brivido.

Odio e ti amo e poi amo e ti odio.

Finché ti sento nell’anima non c’è pericolo.

Dicono che è un’altra ottica, se resti in bilico.

Dicono che più si complica più il fato è ciclico.

Dicono, dicono, dicono parole in circolo…

parole in circolo.

 

Marco mengoni – “Parole in circolo” dall’album “Le cose che non ho”

 

 

Selvaggia.

Tutto ciò che prima di partire mi identificava esteriormente, ora è solo un lontano ricordo. Chi mi conosce bene potrebbe notare in me un cambiamento apparente mentre chi mi conosce bene bene, saprebbe sicuramente decifrarlo e trovare riscontro in una trasformazione interiore.

Mi piaceva avere uno stile particolare in ogni situazione, mi veniva naturale e non impiegavo ore a scegliere i vestiti davanti all’armadio. Amavo avere l’orecchino giusto e le unghie sempre in ordine, perfette.

Il rossetto rosso nelle uscite serali non mancava mai e soprattutto ultimamente, mi sentivo in gran forma sventolando i miei boccoli biondi come trofei.

I tacchi li ho sempre sfoggiati solo quando credevo che la mia altezza non sarebbe bastata. Dovevo essere più alta. Dovevo farmi notare.

Qui non è così.

Erica vuole natura e naturalezza. A parte qualche occasione speciale, quelle tre magliette e shorts di jeans, si alternano. L’infradito va per la maggiore ma se proprio devo indossare scarpe, Adidas.

Nell’armadio mille vestitini mai indossati. Quasi quasi farei un pacco e li spedirei a casa. Credo di avere un’essenza prevalentemente “Fighetta” che però in questa esperienza è stata accantonata. Conservata in un cassetto che andrò ad aprire a tempo debito.

I capelli crescono sempre più, li lego con un elastico ogni volta che sento caldo. Sono abbastanza selvaggi, disordinati ma comunque con un senso.

La mia amica ALICE sarà FELICE.

La mia fissa per smalto perfetto su piedi e mani sta passando in secondo piano. L’abbronzatura risalta le mie lentiggini e un filo di mascara mi basta per vedermi bella e valorizzare i miei occhi chiari.

Ora non esco di casa senza il mio zaino rosso. All’interno una sciarpa, un maglione, telo da mare, occhiali da sole, passaporto e acqua.

Così, molto selvaggia 🙂 .

Non avrei mai pensato di vedermi così davanti a uno specchio.

Eppure sto bene. È il giusto stile per affrontare questa Australia. Pochi grilli per la testa e via andare!

La figata è che questa trasformazione è appena iniziata e sono troppo curiosa di vedere dove mi porterà.

La “Fighetta” al naturale.

Selvaggia.

Ci sta!


Ieri, tornata a casa dopo un pomeriggio infernale con Mattia e Francesca sotto il sole che riscaldava il nostro candido viso con i suoi 41°C, mi sono guardata allo specchio.

Ero accaldata e rossa paonazza. Sentivo il calore trasudare dalla pelle e i capelli che avevo bagnato alla fontana, erano già asciutti.

Sì esatto, c’era quel tipo di caldo da ‘bagno nella fontana del parco’.

Io e Mattia ci siamo completamente annaffiati.

Dicevo…arrivata a casa, volevo fresco e togliere dai piedi le scarpe.

Volevo togliere le scarpe.

Dovevo togliere le scarpe.

Le Adidas nere e bianche.

(Non sapete i chilometri che sto facendo con quelle scarpe. Come minimo quando tornerò a casa le appenderò al chiodo, come fanno le ballerine di danza classica con le punte.)

Camminavamo, camminavamo, ci guardavamo, senza dire troppe parole e poi camminavamo. Ultime pratiche per l’acquisto del nostro mitico Van Mitsubishi: passaggio di proprietà, assicurazione contro terzi e assistenza stradale in caso di guasto.

Ad ogni modo…

Se veramente Babbo Natale esiste, oggi sarà nostro.

Inizieremo quindi ad arredare il nostro salotto, capire come disporre ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra nuova casa e compreremo l’indispensabile. Non il superfluo.

Un divano con penisola, un prezioso lampadario, una cucina in acciaio inox, un televisore al plasma e un dondolo da mettere in giardino.

Sky • Connessione Wi-Fi • Impianto Dolby Surround • PlayStation 4

AHAHAHA.

No.

Scherzo.

🙂

Prima tappa sarà Ikea. Faremo una lista dettagliata e utilizzeremo la nostra cassa comune da dove attingeremo denaro ogni qualvolta avremo bisogno di mantenere il nostro viaggio e il nostro super mezzo.

Sono molto agitata e non vedo l’ora di sentirmi libera su quel camioncino bianco. L’idea di scappare da questa città mi gasa e non vi potete immaginare la curiosità che ci assale ogni volta in cui pensiamo alle tappe che ci stiamo prefissando.

Siamo insofferenti.

Abbiamo sete.

Vogliamo esplorare!

AIUTO!! QUANTO MANCA???

Ok amici, devo uscire. Non voglio lasciarvi sempre con il fiato sospeso ma giuro che devo andare dal meccanico con Matti e Franci.

Sarà l’ultima volta.

Giuro che non ce ne andremo da lì se non con le chiappe sulle quattro ruote.

Brum Brum. Scaldate i motori!

Erica, anzi Atmosferica.