Lancelin.

Solo questa prima giornata di viaggio on the road, mi ha riempita talmente tanto che non oso immaginare quanto sarò piena alla fine di questa magica esperienza. Di tutto, assolutamente sazia di tutto.

Siamo partiti dalla città con molta calma verso l’ora di pranzo, il caldo era afoso e tra l’agitazione e l’adrenalina, si respirava tra noi un clima inspiegabile! Davvero non ve lo riesco a spiegare! Non vedevamo l’ora di accendere i motori e partire ma non volevamo farlo senza prima esserci assicurati di avere tutto l’indispensabile, senza prima aver posizionato al posto giusto oggetti, scatole e arredi che avrebbero potuto prendere il volo alla prima frenata di Vando.

Dopo pochi chilometri già si aprivano spazi verdi, spazi deserti e lunghe strade senza fine. Ho attivato al massimo i miei sensi, catturavo immagini, sensazioni e suoni. Stavo seduta sul sedile posteriore, arrivava poca aria e bevevo molta acqua. Sudavo ma stavo bene. Franci e Mattia davanti a me erano felici, lei canticchiava sorridendo, lui muoveva la testa a ritmo di musica.

Direzione Lancelin. Le Dune di Lancelin sono famose per lo spettacolo mozzafiato di sabbia fina e bianca che, grazie al vento, va a dare lineamenti delicati e morbidi al paesaggio.

Giunti a destinazione dopo un’ora e trenta circa, eravamo euforici. Avvicinati alla costa, abbiamo ritenuto opportuno goderci la spiaggia e il mare per il pomeriggio e poi, quando il sole sarebbe diventato meno caldo, saremmo andati a scoprire le dune, situate a poche centinaia di metri da noi.

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal mare. Le onde erano praticamente inesistenti, non c’era troppo vento e l’acqua era cristallina. Ho subito pensato che avevo bisogno di fare un bagno di quelli giusti e rifocillarmi dal caldo viaggio. Mi lasciavo cullare, galleggiavo in posizione stellare. Franci la vedevo, faceva lo stesso.

🙂

Eravamo estasiati da quello che vedevano i nostri occhi. Parecchie barchette erano ormeggiate nella baia e sulla destra un isolotto dava quel tocco in più.
Buttando l’occhio a sinistra, invece, le vele colorate dei surfisti mi hanno fatto subito pensare che il vento, da quella parte, fosse bello potente. Noi eravamo al riparo, da quella parte volavano.

Tra noi oggi è stata una giornata abbastanza silenziosa. Penso che ognuno sia in viaggio prima di tutto con la propria anima, le emozioni sono forti e metabolizzarle è impegnativo. Sono tanti i pensieri che mi frullano in testa e penso sia lo stesso per loro. Elencandone qualcuno posso dirvi che mi sento fortunata, libera e finalmente lontana dalla città. Mi manca la mamma, la mia famiglia e le mie amiche e vorrei che tutti potessero essere qui con me anche solo per un secondo. Sono curiosa, non vedo l’ora di andare alla scoperta del nuovo e tenerlo poi stretto stretto tra i miei ricordi di quando sarò più grande. Mi sento a contatto con la natura, con il vero. Poche cose sono necessarie e mi accorgo di quante piccolezze e stupidate sempre considerate di prima importanza, siano diventate secondarie.

Dopo una breve siesta in compagnia di Vando parcheggiato all’ombra di un grande albero, abbiamo deciso di passare la notte a Lancelin. Un campeggio distava 500 metri da noi.

Il tempo di chiedere all’ingresso se ci fosse disponibilità e via…abbiamo pagato 40 dollari per lo spiazzo alla signorotta ed era fatta. Avevamo una casa!

I cinque minuti a piedi per raggiungere le dune, sono stati suggestivi. In lontananza vedevo queste colline dai lineamenti morbidi e non capivo quanto fossero distanti. Potevano essere mille metri come cento. Non ne capivo la grandezza e non avevo metri di paragone.

Credo di avere difficoltà ad esprimere a parole quello che vedevo e sentivo. Un mix di brividi e batticuore. Non vedevo l’ora di essere lì, ai piedi di quello spettacolo e salire su! Salire su fino al punto più alto. Sentire la sabbia sotto ai piedi e giocare tra i dislivelli.

Eravamo distanti l’uno dall’altro almeno una cinquantina di metri. Ognuno se la godeva in solitaria e in silenzio.

Vedevo Franci seduta sulla sabbia lassù, non capivo quanto distante fosse. Mattia, invece, correva verso un punto per lui fantastico per scattare una foto.

Io stavo lì, ho appoggiato lo zaino, mi sono levata le infradito e guardavo l’orizzonte. Lontano vedevo il mare, queste colline di sabbia fina erano davvero incredibili! Sembrava un pezzo di deserto, una fetta di paradiso, non ve lo so spiegare!

Rientrando in campeggio, di nuovo silenzio. Eravamo scossi, senza parole. Penso che questo posto sia stato magico per tutti e tre. Si sentiva solo il rumore dei nostri passi e del tallone che sbatteva sulla suola delle infradito.

Vando ci aspettava a braccia aperte. Quando lo vedo parcheggiato da lontano, mi emoziono e penso:

“Sto davvero per fare il giro dell’Australia su un Van. Lo sto già facendo!”.

Abbiamo fatto una doccia, ci siamo cucinati la pasta e abbiamo apparecchiato con tovagliette a righe nere e bianche il nostro tavolino rosso. La nostra candela, anch’essa rossa, riscaldava l’Atmosfera e tra noi continuavano i momenti di silenzio. Una musica di sottofondo ci coccolava e alle sette e trenta è calato il sole.

La giornata ci ha salutato con un tramonto rosa, arancione e giallo. Le nuvole bianche erano contornate da un rosa più intenso e si sentiva l’odore del mare.

Ciao Lancelin, grazie dei tuoi silenzi.

Erica, anzi Atmosferica.


Tutte le foto le carico quanto prima sulla pagina Facebook.

Un Van per Natale.


Happy Christmas cari amici lettori.

Mentre scrivo mi lascio cullare da una musica brasiliana. Non avrei mai pensato di festeggiare il Natale nell’altro emisfero, lontano dalla mia famiglia e dalle persone che ogni anno sento vicine. Pensa un pò la vita quanto è strana.

Malinconia?

No lo sto vivendo molto bene. Ieri sera abbiamo fatto una grande festa a ritmo latino. Ci siamo trovati tutti a casa di Paolo e i suoi coinquilini brasiliani. Franci e Mattia erano dei ballerini e il calore BRASILEIRO riscaldava e riempiva di gioia l’atmosfera.

Abbiamo anche festeggiato il nostro regalo di Natale! Finalmente abbiamo un mezzo che ci porterà a sognare! È stato davvero emozionante ritirarlo…

…eravamo agitati.

Alla guida Mattia era super gasato, tre italiani a bordo di un Van. Mai circolati in Australia, tutto al contrario, io continuavo a ridere, loro anche.

Sentivo la carica di gioia provenire dal sedile posteriore, Franci era troppo contenta! Matti contrastava la sua euforia mantenendo una concentrazione da Ingegnere.

Doveva essere assoluta!

In strada non si scherza.

Siamo partiti subito alla volta dell’Ikea dove, dopo un parcheggio degno di nota, abbiamo preso le misure di tutti gli spazi da riempire. Contenitori di plastica, stendino  da campeggio, tavolino pieghevole, bicchieri di plastica e sacche da appendere con ganci, materasso, ciotoline colorate.

Il tema dell’arredamento sarà A COLORI! Tutto ciò che è colorato, va bene per il nostro Van.

Ho voluto immortalare con un video la nostra partenza. Vi volevamo rendere partecipi della nostra prima vera soddisfazione. Si percepisce il clima divertente tra noi, equilibrato e variegato.

Eccolo!

Nella foto lo vedete. Se questa foto potesse parlare, direbbe che il Mitico Mitsubishi, stava lì. Tra un mondo bianco e nero e una fantasia colorata. Tra la città e paesaggi infiniti. Tra quello che era fino a ieri e quella che finalmente tra pochi giorni sarà.

TUTTO SI COLORERÀ.

Da oggi tutto cambierà.

Di nuovo Buon Natale, vi abbraccio.

Erica, anzi Atmosferica.


“Avanzate fiduciosi in direzione dei vostri sogni, sforzatevi di vivere la vita come l’avete immaginata! Dentro di voi c’è una grande sete di avventura!”

Persona molto speciale per Mattia.

Selvaggia.

Tutto ciò che prima di partire mi identificava esteriormente, ora è solo un lontano ricordo. Chi mi conosce bene potrebbe notare in me un cambiamento apparente mentre chi mi conosce bene bene, saprebbe sicuramente decifrarlo e trovare riscontro in una trasformazione interiore.

Mi piaceva avere uno stile particolare in ogni situazione, mi veniva naturale e non impiegavo ore a scegliere i vestiti davanti all’armadio. Amavo avere l’orecchino giusto e le unghie sempre in ordine, perfette.

Il rossetto rosso nelle uscite serali non mancava mai e soprattutto ultimamente, mi sentivo in gran forma sventolando i miei boccoli biondi come trofei.

I tacchi li ho sempre sfoggiati solo quando credevo che la mia altezza non sarebbe bastata. Dovevo essere più alta. Dovevo farmi notare.

Qui non è così.

Erica vuole natura e naturalezza. A parte qualche occasione speciale, quelle tre magliette e shorts di jeans, si alternano. L’infradito va per la maggiore ma se proprio devo indossare scarpe, Adidas.

Nell’armadio mille vestitini mai indossati. Quasi quasi farei un pacco e li spedirei a casa. Credo di avere un’essenza prevalentemente “Fighetta” che però in questa esperienza è stata accantonata. Conservata in un cassetto che andrò ad aprire a tempo debito.

I capelli crescono sempre più, li lego con un elastico ogni volta che sento caldo. Sono abbastanza selvaggi, disordinati ma comunque con un senso.

La mia amica ALICE sarà FELICE.

La mia fissa per smalto perfetto su piedi e mani sta passando in secondo piano. L’abbronzatura risalta le mie lentiggini e un filo di mascara mi basta per vedermi bella e valorizzare i miei occhi chiari.

Ora non esco di casa senza il mio zaino rosso. All’interno una sciarpa, un maglione, telo da mare, occhiali da sole, passaporto e acqua.

Così, molto selvaggia 🙂 .

Non avrei mai pensato di vedermi così davanti a uno specchio.

Eppure sto bene. È il giusto stile per affrontare questa Australia. Pochi grilli per la testa e via andare!

La figata è che questa trasformazione è appena iniziata e sono troppo curiosa di vedere dove mi porterà.

La “Fighetta” al naturale.

Selvaggia.

Ci sta!


Ieri, tornata a casa dopo un pomeriggio infernale con Mattia e Francesca sotto il sole che riscaldava il nostro candido viso con i suoi 41°C, mi sono guardata allo specchio.

Ero accaldata e rossa paonazza. Sentivo il calore trasudare dalla pelle e i capelli che avevo bagnato alla fontana, erano già asciutti.

Sì esatto, c’era quel tipo di caldo da ‘bagno nella fontana del parco’.

Io e Mattia ci siamo completamente annaffiati.

Dicevo…arrivata a casa, volevo fresco e togliere dai piedi le scarpe.

Volevo togliere le scarpe.

Dovevo togliere le scarpe.

Le Adidas nere e bianche.

(Non sapete i chilometri che sto facendo con quelle scarpe. Come minimo quando tornerò a casa le appenderò al chiodo, come fanno le ballerine di danza classica con le punte.)

Camminavamo, camminavamo, ci guardavamo, senza dire troppe parole e poi camminavamo. Ultime pratiche per l’acquisto del nostro mitico Van Mitsubishi: passaggio di proprietà, assicurazione contro terzi e assistenza stradale in caso di guasto.

Ad ogni modo…

Se veramente Babbo Natale esiste, oggi sarà nostro.

Inizieremo quindi ad arredare il nostro salotto, capire come disporre ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra nuova casa e compreremo l’indispensabile. Non il superfluo.

Un divano con penisola, un prezioso lampadario, una cucina in acciaio inox, un televisore al plasma e un dondolo da mettere in giardino.

Sky • Connessione Wi-Fi • Impianto Dolby Surround • PlayStation 4

AHAHAHA.

No.

Scherzo.

🙂

Prima tappa sarà Ikea. Faremo una lista dettagliata e utilizzeremo la nostra cassa comune da dove attingeremo denaro ogni qualvolta avremo bisogno di mantenere il nostro viaggio e il nostro super mezzo.

Sono molto agitata e non vedo l’ora di sentirmi libera su quel camioncino bianco. L’idea di scappare da questa città mi gasa e non vi potete immaginare la curiosità che ci assale ogni volta in cui pensiamo alle tappe che ci stiamo prefissando.

Siamo insofferenti.

Abbiamo sete.

Vogliamo esplorare!

AIUTO!! QUANTO MANCA???

Ok amici, devo uscire. Non voglio lasciarvi sempre con il fiato sospeso ma giuro che devo andare dal meccanico con Matti e Franci.

Sarà l’ultima volta.

Giuro che non ce ne andremo da lì se non con le chiappe sulle quattro ruote.

Brum Brum. Scaldate i motori!

Erica, anzi Atmosferica.

Van o Jeep?

This is the question.

È stata la domanda che ci siamo posti ieri pomeriggio dopo aver incontrato un ragazzo italiano che sta vendendo il suo Pajero Wagon gpl 4×4.

Il fatto di poter provare una Jeep, sportiva, enorme, con le ruote giganti, 4×4, ci gasava parecchio. Ci immaginavamo già percorrendo strade infinite, a bordo di quel trattore.

Non ci siamo lasciati ingannare dall’euforia, sembravamo tre carabinieri. Eravamo in un parcheggio, davanti a King’s Park, una zona ariosa libera dal traffico dove poter provare il mezzo. Eravamo super pignoli, ogni esclamazione del ragazzo veniva esaminata, c’era tra noi uno scambio di sguardi pazzesco, volevamo documenti originali, delle prove che testimoniassero che quella macchina fosse stata realmente comprata da lui e quando. Diceva di averla revisionata da poco ma non aveva la ricevuta del meccanico.

Benissimo.

Abbiamo deciso così, insieme al ragazzo, di fare un giretto dal nostro meccanico di fiducia o meglio, dal meccanico di fiducia di Mattia e Francesca, conosciuto nei loro innumerevoli giri alla ricerca della compagna di viaggio numero QUATTRO.

Il meccanico ha controllato la macchina.

La riposta è stata che era una carriola 🙂 .

Il vecchio Pajero era più di là che di qua, te credo che costava solo 2800 dollari (trattabili).

IL PAJERO È STATO ELIMINATO.

L’idea della Jeep sta scemando sempre più. Vogliamo più spazio, il materasso sta diventando una priorità e lo spazio per rilassarci nel momento del bisogno è una nostra esigenza. Preferiamo comprare un mezzo più costoso, con meno anni e meno chilometri, e partire sicuri e senza pensieri!

Oggi è il turno del Van. È del 2001 e ci verrebbe consegnato direttamente dal meccanico dopo un controllo accurato e un refill di tutto ciò che potrebbe mancare. Il prezzo qui si alza notevolmente, siamo sui 5000 dollari ma si tratta di un mezzo giovane, revisionato da un meccanico e più facile da vendere alla fine della nostra PICCOLA E BREVE GITARELLA.

Ci stiamo informando anche per quel che riguarda la trattativa dell’acquisto vero e proprio. L’Ingegnere e la Contabile ci tengono ad avere in pugno la situazione. Assicurazione, chiamata “REGO”, ultima revisione e documenti per il passaggio di proprietà della macchina saranno sicuramente questioni importanti tra oggi e domani.

Vi saprò dire che ne sarà del Van che vedremo nel pomeriggio. Io già mi ci vedo, loro secondo me pure.

Musichetta e vento tra i capelli.

CAN’T WAIT!! La sentite un po’ di adrenalina??

Erica, anzi Atmosferica