Australia. Nozioni di base.

Oggi scrivo per te che mi hai chiesto informazioni di carattere generale sulla’Australia, per te che stai pensando di fare un’esperienza analoga alla mia ma non sai come soddisfare alcune tue curiosità, per te che stai decidendo se accettare o meno una proposta di lavoro che ti porterebbe a vivere qui, dall’altra parte del mondo.

Cercherò con questo articolo di essere il più esaustiva possibile. Parlerò dell’Australia in generale e delle sue città in maniera più o meno approfondita. A Perth ho vissuto per un mese e mezzo, Adelaide, Melbourne e Canberra le ho incontrate sulla strada del mio viaggio e ora mi trovo a Sydney dove mi sono stabilizzata da una quindicina di giorni.

Mi hai fatto domande molto generiche e a seconda della città in cui tu stia decidendo di proiettare i tuoi progetti, le cose cambiano notevolmente.
Comunque…
Ci provo.

AUSTRALIA:
Questo tema posso affrontarlo in maniera strettamente personale. Ognuno qui vive la propria esperienza, in ogni caso si rivela un’avventura trasformante che si riflette in un cambiamento profondo, radicale. Parlando per me, oggi, dopo quasi cinque mesi, dico che è un Paese che ricopre le vesti di un piccolo mondo a sé stante. La sensazione che provo qui da quando sono arrivata, è quella di essere troppo lontana da tutto, in uno Stato totalmente autonomo e molto distante dagli altri continenti sia in termini di distanza che in termini di mentalità e realtà. L’Australia si basta e si vuole bastare, è molto vanitosa. Ho visto e visitato luoghi magnifici, in qualche occasione ho sentito il fiato mancare e se la tua idea è quella di viaggiare, allora ti dico VIENI PURE!
È grande, molto grande. Pensa bene alla tua meta e sappi che in caso cambierai idea, il viaggio in macchina da una parte all’altra è molto lungo. Davvero lungo. In aereo sono circa quattro ore di volo.

Quando ho deciso di partire non mi sono appoggiata ad un’agenzia. Per ottenere il visto che prende il nome di “Working Holiday Visa”, è necessario compilare un modulo sul sito del governo australiano. Al termine dell’inserimento dei dati, ti viene richiesto il pagamento di 440 AUD (dollari australiani). Non mi dilungo sul tema visto ma se hai bisogno, non esitare a chiedermi ulteriori informazioni.
Una volta ottenuta conferma per e-mail, ho proceduto all’acquisto del volo. Il sito migliore per valutare prezzi, tratte e scali, è senza dubbio Skyscanner il quale viene costantemente aggiornato con le offerte della gran parte delle compagnie aeree.

Per i primi giorni di permanenza a Perth (destinazione da me scelta), ho prenotato una stanza su Airbnb, efficiente sito attraverso cui puoi affittare una stanza da privati evitando di buttarti nella confusione degli ostelli e risparmiando di molto rispetto agli alberghi.
Ti ripeto che sto parlando della MIA ESPERIENZA PERSONALE, non è obbligatorio agire come ho ritenuto giusto fare io, al tempo della mia partenza (Novembre 2015).

Il clima ora non è più quello estivo. Parlando di Sydney, le temperature sono calate e si aggirano sui 25 °C. Molti viaggiatori, infatti, si stanno spostando nel Queensland, Stato di Brisbane dove il caldo persiste. Più si sale, più ci si avvicina ai tropici e più fa caldo.

PERTH (Western Australia):
È una città nuova, in fase di crescita ed espansione. Parlando di quel che ho visto, vissuto e percepito, non mi ha entusiasmata. Ci ho abitato per un mese e mezzo e non ho la presunzione di dire di conoscerla bene. Ho respirato però la sua atmosfera di pace e tranquillità, molte volte l’ho sentita malinconica e spenta. È secondo me una città per famiglie o da visitare per massimo una settimana. Il centro è piccolo, costituito da tre vie principali, l’azienda di trasporti pubblici si chiama Transperth ed effettua un servizio efficiente in tutte le zone limitrofe. Un’applicazione per smartphone e una tessera magnetica ricaricabile, rendono gli spostamenti veloci e semplici. Quattro linee di bus gratuite, circolano nei quartieri più centrali.

Non ti consiglio di andare a Perth se hai voglia della pienezza di una città movimentata e grande. Ti consiglio di sceglierla se hai intenzione di starci per qualche periodo, per poi viaggiare verso nord, o verso sud. In questo senso l’unica vera città del Western Australia, è un ottimo crocevia o punto di partenza per un road trip più o meno impegnativo. Non mi dilungo sul tema “road trip” perché come sai, avrei TROPPO da dire.

Gli affitti a Perth sono i più bassi. Io stavo in una stanza condivisa in Hay Street, una delle tre vie centrali. Il costo era di 155 AUD alla settimana con Wi-Fi e spese incluse. Per una singola o per una matrimoniale, il prezzo sale a circa 180/200 AUD a testa. Molte sono le case e le opportunità di convivenza, sta a te cercare la situazione che più ti aggrada. Molte pagine Facebook pubblicano annunci continui, il trucco è tenerle sotto controllo quando il periodo prescelto per la tua partenza inizia a farsi vicino.

ADELAIDE, MELBOURNE, CANBERRA:
Su queste città non posso esprimermi più di tanto. Sono passata in ognuna per pochi giorni e posso parlarti solo di quelle che sono state le mie impressioni.

Di Adelaide ricordo il traffico, la struttura rettangolare del sistema viario, la zona di Chinatown, parecchi bus, pochi tram e la via pedonale che mi ha fatto ripensare a Perth. Zero grattacieli, pochi palazzi e tramonti mozzafiato nella zona ovest che si affaccia sul mare. Gli ultimi tramonti memorabili li ho visti lì. Se vuoi leggere gli articoli che ho scritto nei giorni di permanenza ad Adelaide, basta che digiti il nome della città nella sezione di ricerca del sito.

Di Melbourne posso dirti che mi è piaciuta un sacco! Città viva, movimentata, frizzante e alternativa. Tram moderni e altri più datati, costruzioni e facciate colorate danno un tocco di magia e la folla attraversa sulle strisce pedonali esibendo i look più particolari e bizzarri. Concordo con il luogo comune secondo cui Melbourne è una città dallo stile Europeo. Anche lì ci sono stata davvero per poco, se vuoi leggere cos’ho scritto a riguardo, inserisci “Melbourne” nella barra “CERCA”.

Canberra, infine, è una città politica e composta, silenziosa e pulita, centro delle decisioni governative. Non mi ha dato emozioni particolari, ho visitato il Parlamento ed è stata una gita interessante. Nulla di più.

SYDNEY:
Eccoci qui, nello Stato del New South Wales.
In pochi minuti ti ho fatto fare un tour pazzesco!
Ti gira la testa?
Sydney è molto grande e io personalmente devo ancora capire quanto sia vasta. Nasce su una baia e decine di ponti collegano i quartieri che popolano la costa. Qui percepisco molta ricchezza, molta vita, molta Asia, una continua crescita, esibizionismo, esagerazione e tanto turismo. Il costo della vita è molto più alto rispetto a Perth, quasi doppio. Se nel Western Australia pagavo 155 AUD per una stanza in condivisione con un’altra ragazza, qui ne spendo 190 per un letto in una camera da quattro. Puoi fare i tuoi conti e capire che se volessi avere una stanza tutta mia, l’affitto arriverebbe a toccare i 350 AUD alla settimana.
Per quanto riguarda i trasporti pubblici, bus e treni/metro viaggiano a tutte le ore. L’azienda si chiama Opal la quale offre un servizio efficiente attraverso l’applicazione per smartphone e la tessera magnetica ricaricabile presso uno dei molti Convenience Store della città aperti 7 giorni la settimana, 24 ore al giorno. Muoversi in città è semplice, le vie principali toccano le estremità della zona centrale e per raggiungere una destinazione mi capita anche di percorrere due chilometri nella stessa strada. Tutto dritto.
Situazione lavoro molto favorevole.
Come ti dicevo molti backpackers si stanno spostando verso nord dove le temperature sono ancora più che estive. Nel settore della ristorazione le possibilità sono buone, nelle costruzioni anche. Importante sono la motivazione, la voglia di fare, il sorriso, una minima esperienza e un inglese base. La paga oraria parte dai 18 AUD all’ora.
A Sydney come nelle altre città, il supermercato più economico è il Coles che costituisce una grandissima catena. Subito dopo viene il Woolworths.
Come ti ho detto qui è tutto molto più caro ma ci sono delle eccezioni che confermano la regola: per un cappuccino spendi 3.50 AUD, per un abbonamento settimanale in palestra 16 AUD e se prendi spesso i mezzi, la quarta corsa è gratuita. A me capita spesso di spostarmi in bus, in treno un po’ meno e per una corsa di circa 20 minuti, il costo si aggira intorno ai 3 AUD.
Non so…
Sto cercando di farti avere un’idea.
Ci sto riuscendo?

Un gelato (cono con due gusti) costa 4 AUD,
un ticket per l’ingresso all’acquario SeaLife 40 AUD,
quello per salire sulla Sydney Tower Eye 70 AUD,
una pagnotta costa 2 AUD,
due banane 1,50 AUD,
una cena al ristorante giapponese 25 AUD,
un abbonamento mensile telefonico costa 30/40 AUD
50 fotocopie a colori 50 AUD. Non scherzo.

Insomma…
Gli australiani si sentono molto speciali. Le attrazioni turistiche costano, gli affitti anche. Per il lavoro basta essere positivi e non arrendersi alle prime difficoltà, i trasporti sono puntuali e precisi, la città è grande e ancora devo ambientarmi.
Queste sono informazioni di carattere generale, se hai bisogno di approfondire qualche tema, scrivimi pure.

Spero di esserti stata d’aiuto!

🙂 🙂 🙂

Erica, anzi Atmosferica.

La miniera d’ORO.

Quando ti trovi davanti ad una miniera di queste dimensioni, la testa gira. Guardando in basso vedi giganteschi camion che sembrano piccoli quanto delle formiche. Trasportano terra estratta che potrebbe contenere ORO e l’idea di avere una cava tanto preziosa sotto ai propri piedi è alquanto eccitante.

La Super Pit Gold Mine è una delle voragini più grandi al mondo, dove l’uomo sta scavando dal 1989 alla ricerca di uno dei metalli più preziosi. La regione di Kalgoorlie, è tra le cinque più famose nell’estrazione di ORO e attraverso una piccola ricerca ho potuto constatare che ogni anno le 28 tonnellate ricavate sono il risultato del lavoro di questi uomini che scendono in profondità anche al calare della sera in un giorno di piena estate.

È stata una decisione suggestiva quella di raggiungere la miniera all’ora del tramonto. Il sole si sarebbe nascosto alle 18.32 e guardarlo cadere da lassù dietro l’orizzonte a ovest ha dato quel tocco in più alla visita programmata.

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Per darvi un’idea della grandezza di questo enorme buco, posso dirvi che è profondo mezzo chilometro ed è inscrivibile in un rettangolo il cui lato più lungo misura 3,5 chilometri e quello più corto 1,5 chilometri.
È talmente vasto che può essere identificato dallo spazio ed è sicuramente motivo di sviluppo economico e turistico di questo paese isolato e tanto lontano dalle grandi città quanto dal mare.

Si trova rialzato rispetto alla cittadella e l’impressione che ho è che sia lui a dettare la legge di questo piccolo territorio abitato principalmente da popolazione aborigena.
Finché la miniera sarà attiva, il paese avrà un’immensa fonte di guadagno e attirerà la curiosità di turisti provenienti da tutto il mondo.
Chi come noi sta percorrendo la costa sud del Western Australia, non esiterà a prolungare il tragitto verso nord di circa 200 chilometri per visitare questa indescrivibile e profonda apertura nella Terra.

La terra era rossa proprio come il cielo che cambiava colore ogni secondo. I tramonti australiani sono velocissimi, non si lasciano troppo gustare forse perché sanno di essere tanto preziosi quanto spettacolari. Sono talmente fulminei che sta a te decidere se scattare mille fotogrammi con i tuoi occhi o se cercare di ottenere una foto fatta bene. Non c’è tempo per entrambe le cose.
Ricordo di aver visto il primo di una lunga serie il giorno del mio arrivo in Australia.

Il 13 Novembre.

Jason mi aveva accompagnato alla City Beach di Perth, dove, seduti su una sedia pieghevole da campeggio, avevamo visto cadere in mare quell’enorme palla infuocata.
Ricordo che non riuscivo a spiccicare parola a causa di quel primo impatto tanto luminoso, caldo ed inaspettato.

Ho recuperato per voi la foto. Aiuto, a pensarci mi manca il fiato.

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Oggi il caldo di Kalgoorlie non ci tiene lontani dalla piscina del campeggio. Il tempo qui scorre silenzioso e, come vi dicevo ieri, nella testa ho molto frastuono.

Oggi proverò a scavare anche io, come facevano loro. Andrò alla ricerca di qualche metallo prezioso e chissà…

…magari anche io scoprirò dell’ORO.

Erica, anzi Atmoferica.

Fato e Libero Arbitrio.

Buongiorno lettori e nuovi amici!

Mi sono appena ritagliata il mio angolo arieggiato per scrivervi. Sono le undici di mattina e il sole è abbastanza caldo come non lo era da qualche giorno. Mi trovo in campeggio, la mia attuale casa a Pemberton, seduta sulla famosa sedia in plastica bianca, all’ombra di un albero. Qualcuno di voi, che mi segue con constanza, si starà chiedendo:

“Ma non dovevi andare a Perth?”

🙂

Esatto! Sarei dovuta andare in città ieri dopo il lavoro ma, dopo dieci ore e mezza ad imballare Avocados, ci ho rinunciato. La vocina interiore, con la quale sto instaurando un’amicizia profonda, mi ha chiesto di non andare e di evitare un viaggio di quasi quattro ore quando ormai stava calando la sera. Me l’ha chiesto gentilmente e non ha dovuto nemmeno insistere. L’ho ascoltata senza fare storie e senza indecisione.

Sono quindi rimasta con Mattia nella frazione Little Italy del campeggio dove, una decina di tende vuote, si godono la quiete. I nostri compagni di quartiere sono partiti ieri nel pomeriggio, lasciando le loro abitazioni incustodite.

“Tranquilli, è tutto sotto controllo!”

Oggi, un senso di insofferenza mi schiaccia il petto e sto cercando di comprenderlo ed assecondarlo. Avevo il desiderio di rivedere Jason, Paolo e Gianpi. Dovreste ricordare i tanti aneddoti che li hanno visti protagonisti nelle mia permanenza a Perth. Beh, sto forse rendendomi conto che non li rivedrò più per davvero e che quest’occasione che il destino mi aveva servito su un piatto d’argento, è ormai persa. Il Fato ha fatto una proposta, il Libero Arbitrio l’ha rifiutata.

Ecco, forse la causa della mia insofferenza l’abbiamo scoperta insieme.

Che ne dite?

Cascasse il mondo, domani andrò a tuffarmi nell’oceano. Ho bisogno di bagnarmi con acqua salata e liberarmi nell’infinito dell’orizzonte. Caspita è diventato difficile stare lontano dal mare. Voglio vedere pesci, barche e gabbiani. Sarà bello.

Vi riscrivo qui di seguito le parole di Elisabeth Gilbert che ho letto ieri sera. Tutto torna ed è impressionante come il suo libro mi stia accompagnando in ogni stato d’animo. Mi propone la riflessione che sto cercando, mi spiega tutto con bellissime metafore e risponde a tante domande.

Buona lettura e buona domenica!

Erica, anzi Atmosferica.


“Anche il destino per me, va considerato come un rapporto tra due parti – un gioco di equilibrio fra grazia divina e forza di volontà. Ciascuno ha il controllo di una metà del proprio destino; quella metà è nelle sue mani, e le sue azioni avranno conseguenze misurabili. L’essere umano non è una marionetta in mano agli dei, né è completamente artefice del proprio destino; è un po’ le due cose insieme. Siamo come acrobati in bilico tra due cavalli che corrono fianco a fianco – un piede sul cavallo chiamato Fato, l’altro sul cavallo chiamato Libero Arbitrio. E la domanda che dobbiamo porci ogni giorno è: qual è l’uno e qual è l’altro? Di quale cavallo devo smettere di preoccuparmi, perchè comunque non è controllabile, e su quale devo concentrarmi, per dirigermi verso la meta?

Quello che voglio dire è che, mentre molte cose del mio destino sono imperscrutabili, ce ne sono altre sotto la mia giurisdizione. Ci sono biglietti della lotteria che posso comprare per aumentare le possibilità di vittoria. Posso decidere come passare il tempo, con chi interagire, con chi condividere il mio corpo, la mia vita, i miei soldi e la mia energia. Posso scegliere le parole e il tono di voce con cui parlo con gli altri. Posso decidere come valutare le circostanze sfortunate della mia vita – se vederle come maledizioni o come opportunità. E, soprattutto, posso scegliere i miei pensieri.”

“Mangia, prega, ama” – Elisabeth Gilbert

McDonald’s.

Pensavate di vedere un’immagine che raffigurasse acqua cristallina, orizzonti infiniti e sabbia bianca?

Credevate per caso di godere per l’ultima volta della vista dei grattacieli di Perth?

Vi sbagliavate.

Oggi McDonald’s è la parola chiave.

In questi tre giorni trascorsi in città, di spiagge incantevoli non ne ho viste ovviamente. Sapete bene che il mare dista una decina di chilometri dal centro della città. Per raggiungerlo, conviene prendersi una giornata di relax e ci si arriva in una ventina di minuti con i mezzi.

Comunque, l’intenzione non era quella di vedere l’oceano. Abbiamo fatto il pieno nelle due settimane di viaggio sulla costa.

…E che pieno! Che mare! Che gioia!

Più si sale verso nord, più il vento si attenua e il mare diventa calmo e di un colore mozzafiato. Consiglio a chiunque sia a Perth, di non sottovalutare l’idea di esplorare la costa ovest. È piena di bellezze naturali e nel breve raggio di 1000 chilometri. Non si tratterebbe di un tragitto troppo lungo e faticoso.

Italiani! Anche voi… Se avete una ventina di giorni di ferie, tenete in considerazione il mio consiglio.

Vacanzina on the road sulla costa del Western Australia. Vi potrei suggerire in due parole una bella tabella di marcia: atterrate a Perth, state tre giorni in città anche per regolarvi con il fuso, noleggiate una macchina, salite lungo la costa per 4/5 giorni e poi… Giro di boa! Potete distribuirvi le tappe come meglio credete e sta a voi decidere se farle tutte all’andata, come abbiamo fatto noi, o se tenere qualcosa per il ritorno.

Mi sto dilungando ma è una questione che potrebbe interessare qualcuno.

Tornando a noi, vi stavo spiegando che abbiamo temporeggiato in città per tre giorni solo per fare delle commissioni. Ho salutato Jason con un GRANDE ARRIVEDERCI e per il resto, stare lì, è stato solo abbastanza traumatico.

Caldo infernale, ostello troppo grande, troppa confusione.

Non sono più abituata! AIUTO!

Pensando a quale poteva essere la cura per ogni stress causato dalla city, ieri sera è arrivata l’illuminazione:

ANDIAMO A SFONDARCI AL MCDONALD’S

Non me l’ero mai gustato tanto.
Alla cassa io e Mattia sembravamo due bambini impazienti. Non abbiamo badato a storie di diete e calorie.

Sentivamo solo lo stomaco brontolare e il fisico che chiedeva energia dopo quella giornata di caldo infernale.

Ce lo siamo goduto e non ci siamo fatti mancare il McFlurry al caramello per chiudere in bellezza.

Che bontà.

Una vera bomba.

Sì è conclusa così la giornata di ieri.


Ora siamo in viaggio.

Destinazione Wave Rock.

300 chilometri verso l’interno.

Rocce alte 20 metri a forma di onda oceanica ci faranno chiedere ancora una volta quanto sia divertente e bizzarra la natura.

Erica, anzi Atmosferica.

Due mesi.

Inizia il terzo mese in Australia.

Mi piacerebbe fare il classico bilancio di fine mese, un resoconto. Vorrei tirare le somme per la seconda volta, insieme a voi.

La cosa strana è che anche oggi sto viaggiando verso Perth. Due mesi fa atterravo esattamente in queste ore e non potevo immaginarmi niente.

Un salto nel buio.

Sono curiosa di vedere l’effetto che mi farà vedere la città da lontano. Quei grattacieli che tanto non mi piacevano, dopo questo viaggio potrebbero darmi sensazioni diverse.

Forse mi farà bene trascorrere qualche giorno a Perth, forse non vedrò l’ora di ripartire di nuovo.

Due mesi di continua trasformazione e viaggio ininterrotto. Dentro e fuori. Verso nord e ora verso sud.

Una lunga corsa su questa striscia di cemento che separa distese infinite di natura, una continua scoperta di ciò che mi appartiene e che non pensavo potesse mai essere parte integrante di me.

Ho conosciuto un’Erica più simpatica del solito, più ansiosa del previsto e molto avventuriera. La taciturna Atmosferica e quella molto espansiva.

Per il resto solo grandi conferme. Confermo la mia solarità e il mio entusiasmo. Calma e sangue freddo. Sono sempre io, vitale, gioiosa, sempre sorridente e molto riflessiva.

Due mesi di lontananza da Casa. Inizialmente mi mancava, ora ancora di più. Guardando tutto da lontano, vedo tutto più nitido. Ho sempre più chiaro chi sono e chi voglio essere.

In questa vita vorrei fare grandi cose, ho dei piccoli progetti e idee sempre pronte a stupirmi.

Voglio comunicare e vivere di questo. Voglio regalare quello che ogni giorno sento abbondare nel mio cuore, nella mia anima. Voglio donare sorrisi e storie.

Non vorrei smettere mai di farlo.

Voglio vivere a pieno questa esperienza che ricorderò per il resto della vita. Un giorno, quando sarò grande, la racconterò con le farfalle nello stomaco ed emozione. Mi sto espandendo, mi sto moltiplicando e qui c’è tanto spazio.

L’Australia è grande.

Posso crescere a dismisura.

Momenti di silenzio mi stimolano. Penso a cose che potrei fare che mai, e dico mai, avrei sognato di pensare.

Ricordo, una settimana fa, mi sono vista che parlavo a ragazzi giovani. Uno degli impegni che potrei prendermi, potrebbe essere quello di andare a trasmettere motivazione ai più piccoli, vorrei che tutti abbiano il coraggio di sperimentare, di uscire dagli schemi imposti dalla società o magari da un’educazione ferrea. I giovani devono viaggiare prima di avviarsi pretendendo di conoscersi.

Non serve essere ricchi per potersi permettere una ricchezza interiore.

Chiunque può perseguire i propri obiettivi, come meglio crede. È giusto considerare più strade.

Questo lo devo comunicare. La sento un pò come una vocazione.

Un’altra idea è quella di mettere insieme, un giorno, alcuni dei miei articoli, forse tutti o forse quelli per me più importanti.
Potrei scrivere un libro.

Perchè no.

Vorrei anche fare tesoro delle magnifiche fotografie che ritraggono spettacoli colorati. Sì, potrei chiedere a chi ha il talento della pittura, di realizzare dei quadri. Poi vorrei raggrupparli in una grande sala, e vederli tutti esposti in una mostra.

Che ne pensate?

Queste idee sbocciate nella mia testa, si svilupperanno. So che se me ne prenderò cura, potrò farle crescere e annusarne il profumo una volta fiorite.

La cosa certa è che quello che sto scrivendo rimarrà. È scritto e rimane qui per chiunque voglia leggere. Mi sono presa questo impegno senza fatica, sto liberando la mia passione.

Finalmente.

L’idea di lavorare nel grande mondo della comunicazione, organizzare eventi e continuare una strada coerente con le mie precedenti esperienze lavorative. Quella è sempre viva dentro me.

Quando riesci ad uscire dai confini di ciò che consideri normalità, puoi riscoprirti o ancora di più, puoi conoscerti davvero. Puoi anche convincerti che davvero sei quel che credevi oppure puoi trovarti costretto a ripartire da zero.

Due mesi. Qualche settimana di ambientazione, un mese di lavoro come cameriera, l’inglese è migliorato, venti giorni di viaggio e ora, per la seconda volta ritorno a Perth.

E ora?

Scopriamolo insieme.

Erica, anzi Atmosferica.


Quel gabbiano bianco stava lì. Le folate di vento non lo spostavano di un millimetro. Lui voleva stare su quelle pietre ad osservare l’infinito.

Ciao Perth.

Cara Perth, questo è un Ciao e non un addio. Tra un paio di settimane saremo di nuovo da te, nonostante tu non mi sia mai piaciuta fino in fondo, ti voglio ringraziare.

Non ti ho mai sentita mia e mi hai accolto con un grande silenzio. Forse hai fatto apposta, mi hai fatto uno scherzo. Mi aspettavo molto più rumore da te, molto più forte, ma quello della mia anima lo superava di netto.

Un mese e mezzo a parlarti, un lungo periodo a farti domande. Devo dire che a tuo modo mi sei stata vicina, mi hai coccolata e mi hai perlomeno ascoltata.

Nonostante tu non sia il mio prototipo di città, è stato piacevole stare in tua compagnia. Sei stata a tuo modo profonda ma non rispecchi le caratteristiche che ricerco e non hai delle qualità per me fondamentali.

Ti dico arrivederci con i miei due nuovi amici. Sì, posso ringraziarti per avermi fatto incontrare loro, quello sì.

Grazie!

Mi hai fatto anche divertire, mi hai portata a ballare. Siamo uscite a cena e mi hai offerto qualche aperitivo.

Grazie Perth, ma ora devo andare…

🙂

Penso che Vando mi potrà offrire di più, anche in mezzo al niente. Anche se non ci saranno tutti quei grattaceli per i quali tanto ti vanti, Lui mi regalerà più emozioni.

Forse non mi porterà in bei locali, non mi offrirà comodità e grandi spazi ma penso che una birretta su una spiaggia in sua compagnia, varrà più di qualsiasi offerta tu mi possa fare.

È un arrivederci Cara Perth. Spero di tornare a festeggiare con te il mio compleanno. Il 14 gennaio.

Ti farebbe piacere?

Potresti organizzarmi una festa e riunire tutti i miei nuovi amici. Inglesi, brasiliani, francesi, australiani e italiani.

Eddddaaai, che ti costa?

Fammelo un regalo!

Ora devo salutarti. Grazie di tutto e miraccomando fai la brava!

Erica, anzi Atmosferica.

Meno Uno.

Tra canzoni, poesie e pensieri mi sono persa.

Forse volete tutti un po’ di news sostanziose sulla mia vita qui e sui miei piani.

Forse volete sapere del lavoro. Bene, dopo quattro settimane, ho dato le mie dimissioni. Ovviamente lo dico in tono scherzoso. Ogni datore di lavoro, soprattutto i gestori di bar e ristoranti, qui sono abituati ad avere come dipendenti folli viaggiatori che vanno e vengono. Siamo in tanti a cercare un’occupazione giusto per guadagnare qualche spicciolo per poi partire di nuovo, ad essere in continuo ascolto verso quelli che sono i nostri sogni di viaggio e a voler essere protagonisti delle nostre avventure proprio come ce le immaginiamo. Ho quindi avvisato Eric, il grande boss, dicendogli che la mia partenza si stava avvicinando. Mi ha guardato con i suoi occhi azzurri e la sua risposta è stata: “Ok, no problem! Enjoy Australia!”

Ho lavorato come cameriera, hanno subito avuto fiducia in me tanto che mi facevano anche riscuotere il conto alla cassa. Ho avuto le mie piccole soddisfazioni, qualche mancia da chi mi aveva preso in simpatia e sosteneva che il mio servizio fosse stato EXCELLENT.

WOW! Thank you!

Ho servito i clienti sempre con un grande sorriso, è stata indubbiamente una nuova esperienza che mi ha formata e ho imparato come si lavora qui in grandi locali molto affollati. Il metodo di lavoro è totalmente diverso da quello seguito in Italia e il clima nei momenti di stress anche. Anche sotto pressione, nessuno perde il buon umore.

Ciao Fast Eddy’s, ci rivediamo nella prossima vita.


A casa con Lewis tutto procede bene. Siamo diventati amici e mi dispiace molto dover abbandonare questa mia prima casetta sulla costa ovest con vista mozzafiato. Tanti tramonti rimarranno nelle mie memorie fotografiche, le chiacchiere sul balcone al calar della sera e qualche notte insonne a causa dei miei troppi pensieri. Chissà quale sarà il mio prossimo alloggio e chissà soprattutto di che tipo sarà! Non sapere dove dormirò da domani non mi preoccupa. So che insieme ai miei compagni di viaggio, sarà divertente.

Questi giorni prima della partenza mi hanno resa ancora più convinta della mia decisione. Sono felice di partire con Mattia e Francesca. Lui è davvero forte, ci facciamo un sacco di risate per stupidate e per quel che riguarda i suoi gusti musicali è davvero UN GIUSTO. Ci scambiamo sguardi di intesa ed è diventato il primo giudice dei miei articoli. Ogni giorno attendo il suo voto, da 1 a 10. Fino ad ora sono arrivata a toccare un otto e mezzo pieno. È severo l’Ingegnere! Francesca con quei suoi riccioloni sbarazzini è davvero un sole. Ricercherò sempre la sua risata contagiosa e la sua comprensione da Donna a Donna. Mi piace parlare con lei e confidarmi, è dolce e anche con lei l’intesa è molto forte.


Nella foto vedete Perth illuminata, fotografata in una delle mie passeggiate di rientro a casa. Sulla destra vedete la Perth Arena contornata di luci e il palazzo di mezza misura al centro dell’immagine è Casa Mia! Sì! Vi ho fatto vedere anche la mia reggia! Io sono lassù, al tredicesimo piano e vedo tutto dall’alto. Ma proprio tutto!

Ho scrutato il mondo dai piani alti e ho capito tante cose. Una di queste è sicuramente la voglia di viaggiare.

I want to travel!


Si parte amici, domani si parte! Oggi dobbiamo ultimare l’arredamento del Van e fare un planning per domani. La mattina saremo impegnati a Perth per le ultime commissioni prepartenza ma nel primo pomeriggio ci metteremo a bordo del nostro mezzo e ci faremo guidare verso Lancelin.

Le dune di Lancelin si trovano a 127 chilometri a nord rispetto alla città. Un paradiso di sabbia bianca e lucente, sta lì a ridosso dell’oceano indiano.

Insieme a noi, potrete godere dello spettacolo.

Erica, anzi Atmosferica.

Tramonti nuovi.

 

Stavo da qualche giorno aspettando un segnale, una sorta di chiamata. Lo dice sempre la mia mamma, se sai portare pazienza, la risposta arriva. Basta saperla cogliere ed ascoltare.

Da quando sono qui, vi ho sempre parlato di questa città attraverso articoli seri e quasi malinconici. Non pensate che questa specie di tristezza sia data dalla mancanza di casa. Quella inevitabilmente c’è e spesso bussa alla porta anche senza invito. È data dalle sensazioni che vivo qui, solo ed esclusivamente da quelle.

Dal tono con cui vi parlo e vi descrivo Perth, avrete ben potuto capire che non la sento una città che mi potrebbe appartenere. L’ho sempre sentita troppo vuota, calma e lenta. Quando guardo i grattacieli mi chiedo sempre come pensava di riempirli chi li ha progettati. Non ci sono abbastanza persone, non percepisco spazio mancante tanto da innalzare la città verso il cielo. Le trovo solamente costruzioni di facciata, da fotografia, da sogno.

Perth, grattacieli, città moderna, nuova e illuminata la notte.

E poi?

Null’altro.

Appena fuori solo spazi deserti.

Francesca e Mattia mi hanno fatto tornare l’energia che stavo perdendo. Mi stavo adagiando alla troppa tranquillità e chiudendo in pensieri poco stimolanti.

Loro, i ragazzi di cui vi ho parlato pochi giorni fa, arrivati a Perth la settimana scorsa, mi hanno davvero ricaricato le pile! Stavo andando a fare un po’ di spesa, quando li ho incontrati per caso.

Ho espresso a loro la mia voglia di evadere, la voglia di scoprire e spaziare nell’infinità delle bellezze australiane. È bastata la seguente domanda di Francesca per riaccendere i miei occhi:

“Ma se tipo ti dicessimo: ‘tra due settimane partiamo’, tu cosa risponderesti?”

Ho sentito il cuore battere, un brividino scorrere lungo la colonna vertebrale, il sorriso comparire sulla mia faccia e ho lasciato parlare la mia bocca:

“RISPONDEREI DI SÌ!! RISPONDEREI CHE VORREI PARTIRE! SÌ!!”

Francesca e Mattia hanno percepito la mia convinzione, la potenza che si è scatenata in mezzo secondo. tutto era tornato a girare! La mia testa!

Il cuore in gola!

Mi sono sentita viva!

Grazie Francesca!

Abbiamo deciso quindi di organizzare il nostro viaggio, il nostro itinerario. Da oggi ci troveremo per parlare, discutere e pianificare. Servirà una macchina, un piccolo van. Servirà procurarsi il necessario per dormire, una tenda, un sacco a pelo. Nelle prossime due settimane ci impegneremo a trovare uno/due/tre compagni di viaggio stranieri in modo da poter parlare inglese anche strada facendo.

Sarà una figata.

Lavorerò ancora un paio di settimane, dopodiché sarò ben felice di accompagnarmi alla scoperta del mondo. Non voglio fossilizzarmi qui solo perché ho trovato un’occupazione. Ci sono altre mille possibilità per lavorare in Australia. Abbiamo pensato anche che potremo fare delle tappe e raccimolare un po’ di soldini raccogliendo la frutta. Se becchi le zone e le stagioni giuste, sei a cavallo.

Il mio spirito chiede contatto con la natura.

No città.

Sì natura.

Animali!

Canguri.

Delfini!

Oceano.

Tramonti nuovi.

Lunghe strade infinite!

Voglio questo.

I miei compagni di viaggio sembrano volere lo stesso, anzi… sono stati loro ad aprirmi gli occhi.

Saranno due settimane decisive. Io sono carica.

E voi?

Vi terrò super aggiornati ovviamente! Intanto sapete che da oggi inizieremo a pianificare un buon itinerario.

Nessun posto magnifico deve sfuggirci di mano.

Erica, anzi Atmosferica, Francesca e Mattia.


E leggete un po’ qui…
QUANDO SARAI TRISTE…
Quando sarai triste siediti sul ciglio della strada e attendi che il vento ti porti la voce dell’ignoto. Ascolta in silenzio quello che la voce ti dice e poi alla luce del sole, chiediti se tutto ciò è possibile.
Rimani così nella calma sino a quando dal cielo scenderà la sera perché anch’essa avrà un messaggio per te.
Rimani seduto sul ciglio della strada sino a quando si accenderanno le stelle perché anche loro avranno qualcosa da dirti.
Poi verrà la notte con la sua lunga pausa di riflessione e ti verrà in mente la vita.
Allora pensa di essere sempre te stesso a qualsiasi costo e non fingere mai con gli affetti. Accetta con serenità il passare degli anni perché anche la vecchiaia fa parte della vita. Non avere paura della vita.
L’uomo dimostra di essere piccolo o grande a seconda dell’importanza che dà alle grandi e piccole cose.
Ricorda che se sei venuto al mondo hai pieno diritto di esistere ed essere felice. Cerca un dio anche se non sai dove abita e abbi sempre comprensione per tutti.
Rimani seduto sul ciglio della strada fino all’alba. Passerà qualcuno e ti chiederà se ti sei perduto, e tu allora risponderai che ti stai cercando.

Romano Battaglia

Le stesse luci.

Scattata a Perth, precisamente a Northbridge.

È una foto buia ma luminosa che racchiude una specie di mistero, come quello che si percepiva attraversando quella via con un paio di locali nascosti e i muri pitturati, disegnati, pasticciati.

Era comunque arte.

Le luci sospese a mezz’aria, regalavano il giusto tocco di colore e la giusta chiarezza. Quando arrivavano piccole folate di vento, le lampadine appese ai fili ballavano, molleggiavano, creando fusione di colori. Un ragazzo metteva dischi, la musica non era del tutto chiara, lo erano di più le luci.

Per me.

Ero affascinata, mi sono seduta ed ero rilassata. Era come se avessi già visto quelle luci, avessi già avuto quelle sensazioni e quindi ho iniziato a sfogliare il mio album delle fotografie.

Quando mi hanno detto che era ora di andare via, non volevo alzarmi da quella panca di legno. Volevo guardarmi intorno ancora per un pò.

Non avevo finito!

Le luci, avevo visto le stesse luci.

Luci bianche.

Luci rosse.

Luci verdi.

Luci Blu.

All’improvviso l’illuminazione!

A Milano, un mese prima di partire avevo scattato una foto alla Colonne di San Lorenzo in Porta Ticinese. Ero rimasta colpita dalle luci che regalavano al buio  colori caldi. Faceva freddino ricordo, ma quel rosso era un fuoco.

Bene, ora che abbiamo ricollegato tutto, ho recuperato nel mio album la foto che avevo scattato quella sera di autunno, il pensiero che avevo scritto pensando a Milano e al fatto che sarei partita. Avevo parlato anche della calma che aveva suscitato in me quello scorcio colorato.

Ve lo faccio leggere volentieri 🙂


Milano mancherÀ

Milano

Sicuramente Milano mancherà.

Con le sue luci e le sue atmosfere è diventata per me importante, è una città a cui inevitabilmente sento di appartenere.
Inizialmente ti sembra immensa, la circonvallazione (che nome strano), il Duomo (immenso), Corso Sempione (che figata), Porta Genova-Porta Venezia-Porta Romana-Porta Vittoria-Porta Ticinese-Porta Nuova-Porta Volta (ma dove sono tutte ste porte?), Arco della Pace (Ma dov’è la pace?), Castello Sforzesco (quanto è bello!), La Darsena (un altro nome strano), gli artisti di strada e l’arte che svolazza nell’aria.

Gli anni universitari, le serate organizzate all’ultimo, amici nuovi e amici rivisti dopo mesi o dopo anni, primi amori e innamoramenti fugaci in metropolitana ed infine il primo lavoro.
Incontri casuali che ti fanno chiedere quanto sia piccolo il mondo.. Oppure.. Quanto sia sssimpatica Milano!

Ti fà gli scherzi, ti propone immagini inaspettate e scene imbarazzanti, ti fà perdere la strada e puntualmente arriva la multa.

Ti fa sentire agli estremi..senti il freddo e ti viene voglia di scappare, senti il caldo e pensi sia infernale.
Il traffico, lo smog ma poi, quando vuoi tu, quando la cerchi..

La pace.

Le persone sono solo abituate ad andare veloci..ma in realtà, ogni cosa è calma. Al momento è la mia città.

Milano può essere calma, nella calma degli occhi di chi la guarda.

Calma piatta. Mancherà.

21 Ottobre 2015 – Porta Ticinese, Milano

Erica, anzi Atmosferica.


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Aneddoti di vita.

Ho appena aperto gli occhi ma voglio trovare forze ed energie per scrivervi. Tra un’ora dovrò andare al lavoro ma non posso iniziare la mia giornata senza prima avervi raccontato qualcosina. Ho qualche aneddoto di cui parlarvi e se non ve lo scrivessi oggi, andrebbe perso!

Tanti di voi mi hanno scritto che sono un appuntamento mattutino e che leggermi appena svegli, in viaggio verso il lavoro o nel tragitto casa-scuola è piacevole! Come potrei deludervi! Stringo un pò i denti e trovo il tempo di scrivervi!

BUONGIORNO!

A queste persone voglio dire GRAZIE! Stimolate la mia creatività e quando cammino per la strada, sono sempre attenta a catturare e a immagazzinare ogni cosa che potrei raccontarvi o farvi vedere. È un lavoro continuo che mi rende però una super amante della vita e di piccoli momenti degni di essere raccontati e riportati.

Nella foto vedete la Perth Arena. È molto vicina a casa, come vi dicevo a pochi metri dal lavoro e in più, è esattamente di fronte al nuovo alloggio di Paolino e Gabriele! Volevo mostrarvela in foto così riuscite a farvi un’idea! È un edificio moderno e bizzarro, blu e bianco (colori ricorrenti), al cui interno organizzano eventi sportivi e musicali.

Sì, vi dicevo che Paolo e Gabriele, dopo una settimana in ostello, si sono trasferiti in Wellington St, siamo vicini, a circa 700 metri di distanza e condividono l’appartamento con altre sei persone. Che figata! La cosa certa è che al momento sono gli unici italiani 🙂

C’MON GUYS! Let’s speak in english!

Condividono una stanza con muri bianchi, zanzariera e armadio spazioso. Hanno un comodino tra i due letti e una sola presa della corrente ( 🙂 ) Connessione Wi-fi, piscinetta residenziale e in corrispondenza del numero della loro chiave corrisponde un colore e una lettera. Sul tabellone appeso al frigorifero, identificano una mansione e un turno di pulizie. Morivo dal ridere quando il proprietario di casa spiegava a Paolo che un giorno a settimana dovrà pulire tutti i pavimenti e a Gabriele che dovrà sgrassare tavoli, sedie e vetri.

Sul loro viso leggevo un’ espressione del tipo: “Ma adesso che ho una casa, devi venire tu a dirmi che devo fare le pulizie? Ma stai parlando seriamente?”

Il ragazzo è stato molto preciso. Due giorni la settimana andrà a controllare che tutti i compiti siano stati fatti. Se troverà sporco, chiamerà una persona a pulire e le spese saranno addebitate ai coinquilini dell’appartamento.

Insomma. O stai alle regole, o te ne vai a casa!

MA QUALE CASA???

Ahahaha!

Lasciatemi dire però che in una casa con otto persone, provenienti da diverse parti del mondo e con diverse culture, un po’ di regole sono necessarie.


 Ieri prima di andare al lavoro, ho incontrato Francesca e il suo amico Mattia. Lei, una ragazza davvero solare, a modo e alla mano, mi ha scritto qualche giorno fa per chiedermi di vederci per un caffè. Si è presentata dicendomi che legge il mio blog dalla mia partenza e che le avrebbe fatto piacere fare una chiacchierata, ora che è arrivata a Perth.

MA CHE PIACERE!

Mi è venuto naturale dimostrarmi disponibile e li ho incontrati con molta gioia! Abbiamo parlato di tantissime cose e ci siamo trovati d’accordo su molte altre. Partiti lasciando tutto, amici da anni, sono vogliosi di avventura, scoperta e viaggi. Lei ha mollato un lavoro d’ufficio, lui si è appena laureato in ingegneria.

VIA..

Hanno fatto una scelta coraggiosa.

Quando si parla di queste persone che mollano tutto e partono, si tende a generalizzare e a dire…

“Ma sì, ormai vanno tutti in Australia!”

“Ma sì, ormai partono tutti…”

Beh, riflettete amici, cercate di analizzare ogni singolo caso e provate a pensare alla motivazione che può spingere una persona a lasciare un lavoro a tempo indeterminato, una casa, la famiglia e vi assicuro che non vi verrebbe più da fare di tutta l’erba un fascio.

Ognuno ha la sua storia, ognuno quando si racconta ha la luce negli occhi proprio come quella che ho visto in loro.

Beh, in bocca al lupo Francesca e Mattia! Ci rivediamo presto, sicuramente!


Dopo il lavoro ieri sera, sono stata invitata dai miei colleghi a uscire. Ero stanca, avrei lavorato stamattina alle 11 e l’idea di fare tardi mi toglieva energie.

Però ho valutato la cosa più giusta da fare. Era la prima volta che mi invitavano, era un’occasione per svagarmi e divertirmi con loro.

Sono andata.

Diverse sale con musica varia. Sono rimasta affascinata da quella brasiliana. Si balla con movenze lente e quasi saltellando a destra e a sinistra. Tanto divertimento davvero, ho urlato un paio di volte al cielo e cantato a squarciagola.

Sono felice di essere andata, ho fatto la scelta giusta!

Ora corro a prepararmi. Il lavoro va sempre meglio e mi trovo davvero molto bene. Il supervisore mi ha chiesto di lavorare anche domenica. Insomma…

Settimana scorsa non ero sicura di avere un lavoro, questa settimana lavoro 5 giorni su 7!

CHE FANTASTICA STORIA È LA VITA!

Erica, anzi Atmosferica.


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