…vuole solo farsi vedere.

Siamo ad Albany e tra ieri ed oggi, questa cittadella mi ha fatto provare emozioni contrastanti. Sensazione di freddo e montagna e, al contrario, di estate piena e calda.

La costa va a formare un grande golfo che per un momento, mi è sembrato un lago. Il paesaggio è collinare e ci sono case costruite anche in pendenza. Questa è una novità.

Siamo arrivati ieri nel pomeriggio e dopo una breve perlustrazione del paese, abbiamo identificato il campeggio in cui dormire. Il freddo non ci lasciava e la pioggerella fastidiosa non ci dava possibilità di esplorare più di tanto. Scarpa da ginnastica, pantalone lungo, canottiera, golfino, felpa e sciarpa. Questo era l’abbigliamento necessario.

“A cipolla”.

🙂

Al nostro risveglio oggi, non sembrava che la situazione fosse cambiata ma, dopo una calda doccia rigenerante, ci siamo messi in moto. Abbiamo iniziato a percorrere la costa seguendo il prolungamento della striscia di terra che va a formare una penisola. Lungo la via, soprattutto nel caso in cui si costeggia l’oceano, si incontrano spesso punti in cui la vista è spettacolare e terrazze artificiali in legno permettono di scattare qualche fotografia o di sporgersi più di quel che i cespugli verdi permetterebbero.

A 16 chilometri da Albany, il cielo si è aperto, il caldo è tornato e un sentierino sabbioso lungo la strada, ci ha invitato a fermarci. La visuale era cristallina, laggiù c’era una spiaggia stile Indonesia e volevo andare lì.

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Improvvisamente la voglia di indossare un costume e distendermi nella bianca pace mi ha assalita, si trattava solo di trovare la via per arrivare lì sotto. La fortuna di viaggiare con Vando, rende ogni idea realizzabile, ogni fame saziabile e  se hai sonno puoi dormire, se hai sete puoi bere e se all’improvviso senti caldo, metti il costume e ti puoi tuffare.

Vi scrivo proprio da qui, dalla parte destra della baia vista dalla terrazza. Mi piace dividere sempre tutto in destra e sinistra, mi aiuta a spiegarvi meglio il mio punto di vista. Come nella vita, anche nella decisione della meta occorre scegliere se andare di qua o di là, e questo bivio cambia il destino.

Questa è libertà.

Per la prima volta, al tatto, la sabbia sembra fatta di zucchero. È morbida ma densa, è soffice ma pesante. Il fatto che sia ricoperta per gran parte da alghe secche e nere, la fa sembrare ancora più bianca e lo stesso vale per il colore dell’acqua. Sembra ancor più smeraldino grazie a questo contrasto con il nero.

Un vecchio e piccolo piccolo peschereccio si muove lentamente sulla superficie calma del golfo. Non vedo presenza umana a bordo ma sono sicura ci sia qualcuno.
Come al solito un gabbiano è venuto a farmi visita, forse è sempre lo stesso che mi sta seguendo.

Sarebbe una storia fantastica.

Riesco puntualmente a immortalarlo in ogni posto in cui mi trovo. Anche a Greens Pool, nonostante il tempaccio ne ho visto uno.

È bello vedere come mantengono sempre la loro calma ed eleganza, senza lasciarsi disturbare dalla pioggia o da un passante troppo invadente. In quel caso planano per qualche metro senza cambiare minimamente la loro espressione rilassata e strafottente.

Non c’è nessuno e in costume si sta bene. Dalla sciarpa, sono passata alla protezione trenta. Le alghe volano e solleticano le mie gambe, la sabbia si appiccica ma non è fastidiosa, il sole batte ma non troppo forte, il mare è silenzioso e non vuole farsi sentire ma è molto vanitoso…

…vuole solo farsi vedere.

Erica, anzi Atmosferica.