Mentre sgranocchio croccanti cereali integrali al miele, torno a casa. Sono andata a Coogee a godermi un’intensa lezione di Yoga all’ora del tramonto. Tra le 16.30 e le 18.00 la luce ha cambiato mille colori fino a scomparire lasciando il posto a quella di tondi e bianchi lampioni. Il mare dalla vetrata non si vedeva più, rimaneva solo il rumore delle onde.
Respiro ogni secondo come fosse l’ultimo cosciente del fatto che il tempo che mi rimane qui non è poco ma nemmeno infinito.
Torno con un pullman rosso, l’M50. Per i miei gusti fa un po’ troppi stop ma mi accompagna fin sotto casa quindi…COMODITÀ. Stasera la città è abbastanza trafficata, vedo troppe luci rosse tra macchine e semafori, vedo il rosso nei sedili riservati agli anziani e ai disabili, lo vedo nella scritta “BUS STOPPING” e sul tasto per chiamare la fermata. Vedo il rosso nel rossetto della ragazza seduta qui vicina e lo vedo anche sulla scritta “EMERGENCY EXIT”.
Se mi concentro sul rosso ne vedo troppo. Com’è questa storia?
Vedo il rosso nelle insegne di negozi e ristoranti, luminose o spente, grandi o meno appariscenti. Vedo rosso in un bacio e nell’Amore, nel mio cuore e nella passione.
Sydney è anche rossa.
Sydney in realtà è di tutti i colori. Dipende da come sei tu, da cosa noti e da quello che vuoi vedere. Sydney varia in base al tuo umore, al tuo slancio verso la scoperta, alla tua voglia di perdizione e alla tua predisposizione ad accoglierla, a stare al suo ritmo, al suo passo.
È tutto un ballo. Varia in base al tuo carattere e alla tua personalità, varia a seconda della compagnia e dei pensieri. Sydney può essere per tutti ma anche per nessuno.
Può essere di tanti colori, come di uno.
Può diventare anche tutta nera se non ti impegni, può appiattirti e schiacciarti, sa essere egoista, monotona e, in questi giorni, anche fredda. Può chiuderti in casa e non farti alzare dal letto, può farti fare incubi la notte e assalirti di ansie quando c’è il sole. Può tirarti giù, appesantirti con le sue storie sulla lontananza e la nostalgia. Se vuole, sa essere stronza.
Cattiva.
Eccome!
Direi che potrebbe essere anche blu. Un colore dalle mille sfumature, misterioso e affascinante. Quando penso al blu, non penso mai a un colore solo. Il blu sono tanti colori ma comunque tutti profondi e introspettivi. Riflessivi. Scuri ma non soffocanti. Il cielo danza azzurro tra i gabbiani, il mare riflette il suo colore e quando a riva l’acqua è bassa, è anche turchese, smeraldo. Il blu cobalto lo vedo anche nella mia sciarpa preferita, noto il blu corallo nella tazza che uso per la colazione. Che sballo!
Sydney quando c’è nebbia è grigia, triste e glaciale. Il cielo coperto di nuvole non parla, sta muto. I senzatetto in ginocchio sui marciapiedi trasmettono dolore, e i rumori dei lavori in corso diventano assordanti.
Che torpore. Le monete, le banconote, quanti soldi. Quanta gente!
Viene voglia di gridare e di soffiare via il grigiore, un assassino colore.
Quando vedo la città bianca penso mi voglia accecare. Le vetrate dei grattacieli riflettono i raggi del sole con potenza e insistenza. Gli specchi di Sydney ti colpiscono in faccia con luci taglienti, ma ugualmente illuminanti.
Viva la luce.
La vita.
Il bianco che lascia la scia.
La vedo anche anche verde quando mi coccola in un morbido prato e mi permette di attraversare la strada. L’omino che lampeggia da il “via libera”. Verde.
La vedo verde nei broccoli che faccio bollire a fuoco lento per cena e nell’insalata sempre troppo piena di oliosi e saporiti dressing. Che pena!
La vedo verde nel Brasile e nell’Italia, nelle bandiere, nelle culture, nelle chiacchiere e nella danza.
Come in tutte le città, come in tutto il mondo, la cosa più giusta da fare è cercare di essere camaleontici e assaporare con gusto ogni colore, capirlo, interpretarlo ed imitarlo. È giusto mimetizzarsi, è bene farlo per lei e per rendere tutto più facile.
È un esercizio e un allenamento, una scuola e un insegnamento.
I colori di Sydney sono tanti, non sono solo questi. Forse è anche gialla e arancione, è rosa e pure marrone.
A me piace vedere i miei colori in lei e in fin dei conti, mi piace rifletterli negli occhi suoi.
Erica, anzi Atmosferica.