Welcome Home!!!

Ti scrivo dal salotto di Casa.

La Mamma spalma pesto su bruschette croccanti esprimendo in ogni piccola azione la voglia di coccolarmi e di farmi sentire amata. Le direi che mi sento molto amata da sempre, anche quando la distanza che ci separava attraversava mezzo mondo.

Il viaggio di ritorno è stata una montagna russa.
Un’altalena di emozioni e tensioni, interminabili ore di volo fatte di instancabili pensieri. Canzoni. Mezze dormite e mezzi film.
Non riuscivo a non avere paura.
Seduta in quel metro quadrato, ho deciso ad un certo punto di farmi una bella ramanzina.

Non potevo avere paura di tornare, non era il caso di arrovellarmi in pensieri e domande che potessero aumentare preoccupazioni. Stavo tornando a Casa dalla mia famiglia, non potevo continuare a creare stress nella mia mente, mettendola in continua difficoltà.
Arrancava.
Era affaticata.
Non respirava più.

Cosa faccio quando torno?
Chi ci sarà a prendermi in aeroporto?
Starò bene in Italia?
Come sarà vivere?
Mi sentirò libera come mi sono sentita sino ad oggi?

Penso che la sensazione di Libertà, sia il bene più prezioso che possiedo oggi.


(Nel frattempo mia sorella Eliana ha iniziato la sessione di addominali e glutei in giardino. Nonostante sia quasi sera, la luce è ancora intensa e il sole tiepido).


Insomma.

Ero incazzata nera con me stessa, stavo per l’ennesima volta intrappolando le mie emozioni in circoli viziosi.
Avevo promesso a me stessa di non farlo più.
Ancora una volta, dovevo lavorare, analizzare, riflettere e trovare la chiave.

Non sono stati d’aiuto lievi ritardi dei tre aerei con cui ho volato. Le preoccupazioni e i brevissimi scali non fermavano la corsa e l’idea di essere sempre più vicina all’Italia mi faceva tremare. Forse mi aspettavo qualcosa di diverso. Temevo una brutta sorpresa.
Non ti so dire di che genere e forma, ma temevo.

Hai presene quando hai qualche presentimento negativo?

Atterrata a Malpensa dopo più di venti ore di viaggio ero stravolta. Per me erano le sei di mattina ma l’ora Italiana mi teneva indietro di cinque ore. L’aereo è atterrato in ritardo e la bella sorpresa è arrivata.

Anche quella brutta.
Ennesima dimostrazione che la vocina ha sempre ragione.

Al ritiro bagagli sono rimasta fiduciosa fino all’ultimo secondo.
Il rullo scorreva davanti ai miei occhi e le valige erano di tanti colori, ma non del mio. Temevo di non vederlo uscire da quel buco nero e la sensazione negativa che mi legava lo stomaco, alla fine aveva avuto una ragione.

Bagaglio perso.
Rimasto a Bangkok?

Forse.


La British Airways farà di tutto per rintracciare la mia valigia bianca.


Dopo aver denunciato l’accaduto, ho iniziato a correre verso la scritta “EXIT – USCITA”. Era la una di notte ed ero l’ultima rimasta, ero sola, camminavo nel lungo corridoio, lasciando l’ufficio del “Lost and Found”.
Ridevo da sola.

🙂

Il brutto era passato.
Dietro quella porta scorrevole, poteva solo che esserci qualcosa di estremamente bello e meraviglioso.

“Chissenefrega della valigia, amo la mia famiglia!”

Parlavo da sola.


“UH UH UUUUH!?!”


Appena subito dopo il mio ululato del richiamo, ho ricevuto risposta!
La mia famiglia era lì, un cartello lungo tre metri diceva:
“WELCOME HOME!!!”
…io ho sentito finalmente il corpo libero da ogni tensione.
Le sorelle si sono avvinghiate al mio collo, le zie riprendevano la scena, la mamma era emozionata e il papà ironizzava già sulla perdita del mio bagaglio.

“Tranquilla! Te la prendo io la valigia!

Ah no, non ce l’hai!”

🙂

Felicità!
Gioia!
Amore nell’aria!


Meraviglioso tornare a Casa e ritrovare i divani nella stessa posizione, la stessa tovaglia sul tavolo della cucina e lo stesso odore di famiglia. Casa mia. Le tende arancioni, i cuscini colorati e l’acqua Rocchetta.

Una cosa diversa però c’era.

Appeso al muro un pannello pieno zeppo di fotografie, le mie.
Il frutto della creatività del Papà. Il frutto del mio viaggio e del suo.
Del nostro e del tuo.

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Welcome Home.
Ogni tuo cielo è stato anche il nostro.

Erica, anzi Atmosferica.

MOM.

Oggi ti vorrei ringraziare perché hai scelto di fare il lavoro più difficile ma più ricco, quello meno retribuito in termini di denaro ma pieno di amore e valore.
Hai scelto di essere mamma non di una, non di due, non di tre, ma ben di quattro figlie.
Bambine.
Donne.
Grazie a te.

Ogni volta che dico di avere tre sorelle la gente sgrana gli occhi e puntualmente dice la stessa frase:

“Quattro femmine? Povero il tuo Papà con cinque Donne in casa!”

..non è più così comune incontrare famiglie numerose che contano così tante Donne ma non è nemmeno così scontato avere una mamma come te.
Perché nessuno lo dice questo?
Non ci pensa nessuno?
Per questo sei speciale e sono sicura che Papà è felice di avere una Donna come te al suo fianco. Un Uomo speciale che ha scelto te, la perla più preziosa.
Quando parlo di te, esprimo tutta la gratitudine che provo nel cuore perché se oggi è pieno di semplicità e voglia di volare, è Grazie a te. Dico a tutti che mi somigli, mostro una tua foto di quando avevi la mia età per sentirmi dire…
“Ma siete identiche!”

Quanto sono orgogliosa di somigliarti…
…Quanto?
Il tempo passa lo so, forse da questo sei un po’ spaventata ma vorrei rassicurarti, Mamma. Il tempo scorre ma tu sei sempre un fiore.

Grazie perché mi hai regalato tre sorelle fantastiche ma prima di questo, hai scelto un uomo meraviglioso per sprigionare e creare tutta questa vita.
Forse non ci pensi mai ma solo ventisette anni fa, tutto questo non esisteva. Tutte noi eravamo ad aspettare la tua chiamata, Elisa era nella sacca della cicogna, volava tra le stelle e si lasciava dondolare fidandosi ciecamente del suo destino. Della cicogna.
Beh… Ha fatto bene.
Grazie vita, Grazie Cicogna, Grazie Mamma!

Grazie Mamma perché mi hai fatto crescere piena della tua stessa energia, mi hai donato la tua creatività e il tuo sorriso, mi hai regalato occhi chiari come i tuoi e insieme a loro i tuoi colori.
Grazie Mamma per aver posato le tue mani calde sul mio petto quando sentivo di stare male, grazie per avermi portato la colazione a letto anche quando stavo bene.
Grazie mamma per avermi regalato quel paio di scarpe che tanto desideravo e per aver assecondato qualche mio capriccio anche se non lo meritavo.
Grazie mamma per la tua solarità, la tua forza e la tua energia, grazie per tutte quelle volte che hai saputo capire quando ti ho mandata via.
Grazie Mamma perché sei Madre Natura, mi hai donato tre sorelle magiche piene di talento e tu le incoraggi ad esprimerlo senza paura.
Ogni giorno.
Lo vedo. Lo sento.
Vi sento.
Grazie mamma per quando mi stiri il vestito che mi serve, per quando trattieni i tuoi nervi senza lasciar trasparire il tuo buio. Io ho sempre visto luce.
Grazie anche per quando me ne parli, quando ti confidi ricercando quel che ho di te in me, perché si Mamma, non dimenticare mai che noi siamo quattro specchi per te.
Le tue quattro figlie.
Ognuna di noi, riflette qualcosa di tuo e della tua splendida bellezza.
Una bellezza sempre giovane.

Cara mamma, chiederò a qualcuno di raccogliere un fiore per te.
Vedrai…
Vorrei che mi sentissi vicina, sopratutto oggi che è la tua festa.
Mamma mia!!!
Cara mamma, annusa il mio fiore e senti il mio calore.
Ok?

Intanto io riguardo questo video che avevo fatto pensando a te.
Era una distesa di sabbia bianca, ero sola con il mare e lo ascoltavo mentre mi parlava di te.

Il Tuo Granellino. Per sempre.

Che domenica Bestiale.

Sai che a volte mi piace sedermi per terra??
In casa lo faccio spesso, soprattutto quando i divani e le sedie sono pieni. Si vede tutto dal basso, dal suolo, dal contatto.
Osservo ciò che accade intorno a me come se fossi invisibile e la mia attenzione viene catturata da cose che quando sono in piedi non vedo.

Adesso sono seduta sul pavimento, abbiamo una moquette grigia in soggiorno. Una vera merda.
La moquette l’ho sempre odiata, sarà anche morbida ma trattiene troppa polvere, troppo sporco invisibile ma che poi finisce nel mio naso senza che me ne accorga. Tipo in questo momento, acari volanti stanno sicuramente sguazzando nei miei polmoni. Io che sono allergica alla polvere, io che dovrei evitare di sedermi così, con le gambe incrociate e la schiena appoggiata al muro.

Ma voglio farlo. Mi piace sentirmi invisibile.

Oggi il tempo era bello e ho visto un gabbiano spiccare il volo a pochissimi centimetri dal mio naso. Anzi, una gabbiana.
Caspita non sarà mica sempre lei!
Secondo me mi segue, sarà mica quella curiosona di mia mamma che vuole sempre sapere tutto e se potesse trasformarsi in una gabbiana, mi seguirebbe in ogni dove, anche solo per starmi vicino e trasmettermi il suo amore.


Mammina tranquilla che lo sento molto.

Prima di Yoga ti stavo pensando perché sentivo uno strano calore nell’interno coscia. Gamba sinistra. Ho giusto pensato che avrei voluto parlare con te ma ancora dormivi. Mattia, l’Ingegnere Calciatore, mi ha detto che dovrebbe essere solo una leggera infiammazione del muscolo. La maestra di Yoga ha detto la stessa cosa e mi ha suggerito di fare un adeguato stretching.
Ora sto bene, non lo sento più da qualche ora.
Dicevo… Avrei voluto chiamarti ma dormivi.
La gabbiana è intervenuta, mi ha dato le spalle per qualche secondo e poi si è girata. Mi ha guardato e poi ha spiccato il volo.

Mamma… Eri tu?
Avevo davvero bisogno di te. Di uno dei tuoi consigli. Mi mancavi.

Coogee oggi era spettacolare, il mare era mosso e ad un certo punto una bolla di sapone è volata sopra la mia testa. Una bimba stava soffiando sulla spiaggia, l’ho intravista poco dopo, guardando tra i rami di un albero che copriva la vista.
Il cielo era favoloso, aperto, azzurro, sereno. Qualche nuvola sì, ma bianca.

Come va la vostra domenica pomeriggio? Mammina?

Qui tutto regolare a parte qualche acciacco.

L’Ingegnere Calciatore oggi è stato male. Sono corsa in soccorso con una Pepsi Cola. Ne aveva bisogno per digerire, per buttare giù o per tirare su. Aveva una faccia da panico ma sono certa di averlo fatto ripigliare un po’.
Parlava strascicando frasi serie ma faceva ridere, mi sembrava il Papà quando sta male.
Non riuscivo a preoccuparmi! Sembrava la fine del mondo e non sapevo come fare. Mammina mi rendo conto che quando qualcuno sta male, parlo come te. Dico le stesse cose, nello stesso modo.

“Dai…mettiti dritto con la schiena, non stare storto che se no ti senti peggio.”

“Dai…fai qualche sorso di Pepsi e limone, vedrai che digerisci.”

“Dai…però più tardi mangia qualcosa eh, non puoi vivere d’aria.”

“Dai…magari adesso ti fai una bella dormita, vedrai che poi ti senti meglio!”

“Dai fai dei respiri profondi, non stare in apnea…”

Ahahaha! 🙂

No, vabbè, sono stata brava Mammi…Giuro che poi si sentiva meglio!

Ora sono a casa, mi rilasso e mi sento bene. Lo Yoga mi fa rifiorire e respirare! Oggi la maestra mi correggeva e mi sorrideva. Ormai sono una della classe, sono integrata. Sono contenta!

Quella vetrata che si apre sull’oceano poi è sempre un’emozione unica. Quando facciamo lo stretching finale, mi concentro sul rumore delle onde e respiro con loro. Una meraviglia Mammina Mia.

Continua a seguirmi, miraccomando.
Vola ancora da me!
Se hai voglia di venirmi a trovare, ti aspetto domattina sul balcone di casa.

Erica, il tuo Granellino.

This is my mother.

Quando penso alla mia mamma, vedo quegli occhi pieni di luce che sgorgano in amore immenso. Sono lontana da lei, ma questo viaggio mi sta facendo sentire la sua speciale vicinanza che si riflette ogni giorno in un legame profondo.

La mamma, quella che sa tutto anche se non le dici niente, non ha bisogno di parole per comprenderti e per interpretare ogni tuo stato d’animo.

La mamma sa e sente sempre tutto.

Con lei ho un rapporto amichevole e solare, tante volte l’ho inclusa e coinvolta, altre l’ho lasciata fuori. Non perché non volessi renderla partecipe ma perché non volevo sentisse la mia sofferenza.

La mia mamma…

…che se gioisco, gioisce il doppio di me e che se sto male sta male il doppio, compie oggi cinquant’anni, esattamente il doppio dei miei.

Ma caspita sei giovanissima!

Ci unisce il mese di gennaio gelido ma pieno di calore, ho preso da lei l’entusiasmo e la forza di un uragano. Sia chiaro che per lei non è un giro di boa ma una nuova partenza, un nuovo salto e una nuova scommessa.

Ha donato la vita a quattro figlie, imprimendo in noi un’educazione stabile e corretta ma piena di sole. Un sole speciale che leggi nel suo sorriso e nella sua fragorosa risata.

Quante volte ha avuto bisogno del mio amore…

…ma solo ultimamente, mi sto lasciando andare tra le sue braccia. Sono sempre stata una figlia sfuggente, mai troppo bisognosa del suo cuore.

Voleva coccolarmi, io scappavo.

Voleva parlarmi, io mi chiudevo.

Non sempre, ma spesso.


Ora, mamma, sappi che ho bisogno delle tue carezze e amo parlare con te. Non vedo l’ora di cantarti tanti auguri e augurarti altri centocinquanta anni pieni della tua forza e della tua voglia di volare.

Sai, in questo siamo simili. Sono convinta che sto planando sulle creste delle nuvole anche per te e sappi che sento la tua forza che ogni giorno mi spinge sempre più su, ma mai così vicina a te.

Ti auguro buon compleanno dal profondo del mio cuore, mamma, e se anche questo fuso orario non mi permette di soffiare insieme a te le candeline, sappi che sei la più bella del mondo.

Sii sempre orgogliosa di quello che sei e di quello che hai creato. Il tuo fertile amore, insieme a quello del papà, ha cresciuto le nostre anime senza mai farle sentire aride.

Grazie MAMMI, buon compleanno.

I love you.