Van o Jeep?

This is the question.

È stata la domanda che ci siamo posti ieri pomeriggio dopo aver incontrato un ragazzo italiano che sta vendendo il suo Pajero Wagon gpl 4×4.

Il fatto di poter provare una Jeep, sportiva, enorme, con le ruote giganti, 4×4, ci gasava parecchio. Ci immaginavamo già percorrendo strade infinite, a bordo di quel trattore.

Non ci siamo lasciati ingannare dall’euforia, sembravamo tre carabinieri. Eravamo in un parcheggio, davanti a King’s Park, una zona ariosa libera dal traffico dove poter provare il mezzo. Eravamo super pignoli, ogni esclamazione del ragazzo veniva esaminata, c’era tra noi uno scambio di sguardi pazzesco, volevamo documenti originali, delle prove che testimoniassero che quella macchina fosse stata realmente comprata da lui e quando. Diceva di averla revisionata da poco ma non aveva la ricevuta del meccanico.

Benissimo.

Abbiamo deciso così, insieme al ragazzo, di fare un giretto dal nostro meccanico di fiducia o meglio, dal meccanico di fiducia di Mattia e Francesca, conosciuto nei loro innumerevoli giri alla ricerca della compagna di viaggio numero QUATTRO.

Il meccanico ha controllato la macchina.

La riposta è stata che era una carriola 🙂 .

Il vecchio Pajero era più di là che di qua, te credo che costava solo 2800 dollari (trattabili).

IL PAJERO È STATO ELIMINATO.

L’idea della Jeep sta scemando sempre più. Vogliamo più spazio, il materasso sta diventando una priorità e lo spazio per rilassarci nel momento del bisogno è una nostra esigenza. Preferiamo comprare un mezzo più costoso, con meno anni e meno chilometri, e partire sicuri e senza pensieri!

Oggi è il turno del Van. È del 2001 e ci verrebbe consegnato direttamente dal meccanico dopo un controllo accurato e un refill di tutto ciò che potrebbe mancare. Il prezzo qui si alza notevolmente, siamo sui 5000 dollari ma si tratta di un mezzo giovane, revisionato da un meccanico e più facile da vendere alla fine della nostra PICCOLA E BREVE GITARELLA.

Ci stiamo informando anche per quel che riguarda la trattativa dell’acquisto vero e proprio. L’Ingegnere e la Contabile ci tengono ad avere in pugno la situazione. Assicurazione, chiamata “REGO”, ultima revisione e documenti per il passaggio di proprietà della macchina saranno sicuramente questioni importanti tra oggi e domani.

Vi saprò dire che ne sarà del Van che vedremo nel pomeriggio. Io già mi ci vedo, loro secondo me pure.

Musichetta e vento tra i capelli.

CAN’T WAIT!! La sentite un po’ di adrenalina??

Erica, anzi Atmosferica

Tramonti nuovi.

 

Stavo da qualche giorno aspettando un segnale, una sorta di chiamata. Lo dice sempre la mia mamma, se sai portare pazienza, la risposta arriva. Basta saperla cogliere ed ascoltare.

Da quando sono qui, vi ho sempre parlato di questa città attraverso articoli seri e quasi malinconici. Non pensate che questa specie di tristezza sia data dalla mancanza di casa. Quella inevitabilmente c’è e spesso bussa alla porta anche senza invito. È data dalle sensazioni che vivo qui, solo ed esclusivamente da quelle.

Dal tono con cui vi parlo e vi descrivo Perth, avrete ben potuto capire che non la sento una città che mi potrebbe appartenere. L’ho sempre sentita troppo vuota, calma e lenta. Quando guardo i grattacieli mi chiedo sempre come pensava di riempirli chi li ha progettati. Non ci sono abbastanza persone, non percepisco spazio mancante tanto da innalzare la città verso il cielo. Le trovo solamente costruzioni di facciata, da fotografia, da sogno.

Perth, grattacieli, città moderna, nuova e illuminata la notte.

E poi?

Null’altro.

Appena fuori solo spazi deserti.

Francesca e Mattia mi hanno fatto tornare l’energia che stavo perdendo. Mi stavo adagiando alla troppa tranquillità e chiudendo in pensieri poco stimolanti.

Loro, i ragazzi di cui vi ho parlato pochi giorni fa, arrivati a Perth la settimana scorsa, mi hanno davvero ricaricato le pile! Stavo andando a fare un po’ di spesa, quando li ho incontrati per caso.

Ho espresso a loro la mia voglia di evadere, la voglia di scoprire e spaziare nell’infinità delle bellezze australiane. È bastata la seguente domanda di Francesca per riaccendere i miei occhi:

“Ma se tipo ti dicessimo: ‘tra due settimane partiamo’, tu cosa risponderesti?”

Ho sentito il cuore battere, un brividino scorrere lungo la colonna vertebrale, il sorriso comparire sulla mia faccia e ho lasciato parlare la mia bocca:

“RISPONDEREI DI SÌ!! RISPONDEREI CHE VORREI PARTIRE! SÌ!!”

Francesca e Mattia hanno percepito la mia convinzione, la potenza che si è scatenata in mezzo secondo. tutto era tornato a girare! La mia testa!

Il cuore in gola!

Mi sono sentita viva!

Grazie Francesca!

Abbiamo deciso quindi di organizzare il nostro viaggio, il nostro itinerario. Da oggi ci troveremo per parlare, discutere e pianificare. Servirà una macchina, un piccolo van. Servirà procurarsi il necessario per dormire, una tenda, un sacco a pelo. Nelle prossime due settimane ci impegneremo a trovare uno/due/tre compagni di viaggio stranieri in modo da poter parlare inglese anche strada facendo.

Sarà una figata.

Lavorerò ancora un paio di settimane, dopodiché sarò ben felice di accompagnarmi alla scoperta del mondo. Non voglio fossilizzarmi qui solo perché ho trovato un’occupazione. Ci sono altre mille possibilità per lavorare in Australia. Abbiamo pensato anche che potremo fare delle tappe e raccimolare un po’ di soldini raccogliendo la frutta. Se becchi le zone e le stagioni giuste, sei a cavallo.

Il mio spirito chiede contatto con la natura.

No città.

Sì natura.

Animali!

Canguri.

Delfini!

Oceano.

Tramonti nuovi.

Lunghe strade infinite!

Voglio questo.

I miei compagni di viaggio sembrano volere lo stesso, anzi… sono stati loro ad aprirmi gli occhi.

Saranno due settimane decisive. Io sono carica.

E voi?

Vi terrò super aggiornati ovviamente! Intanto sapete che da oggi inizieremo a pianificare un buon itinerario.

Nessun posto magnifico deve sfuggirci di mano.

Erica, anzi Atmosferica, Francesca e Mattia.


E leggete un po’ qui…
QUANDO SARAI TRISTE…
Quando sarai triste siediti sul ciglio della strada e attendi che il vento ti porti la voce dell’ignoto. Ascolta in silenzio quello che la voce ti dice e poi alla luce del sole, chiediti se tutto ciò è possibile.
Rimani così nella calma sino a quando dal cielo scenderà la sera perché anch’essa avrà un messaggio per te.
Rimani seduto sul ciglio della strada sino a quando si accenderanno le stelle perché anche loro avranno qualcosa da dirti.
Poi verrà la notte con la sua lunga pausa di riflessione e ti verrà in mente la vita.
Allora pensa di essere sempre te stesso a qualsiasi costo e non fingere mai con gli affetti. Accetta con serenità il passare degli anni perché anche la vecchiaia fa parte della vita. Non avere paura della vita.
L’uomo dimostra di essere piccolo o grande a seconda dell’importanza che dà alle grandi e piccole cose.
Ricorda che se sei venuto al mondo hai pieno diritto di esistere ed essere felice. Cerca un dio anche se non sai dove abita e abbi sempre comprensione per tutti.
Rimani seduto sul ciglio della strada fino all’alba. Passerà qualcuno e ti chiederà se ti sei perduto, e tu allora risponderai che ti stai cercando.

Romano Battaglia