Pink Lake.

Non potete nemmeno immaginare cosa è esploso dentro me, quando si è aperta davanti ai miei occhi quella distesa di acqua rosa. Non riuscivo a credere che potesse esistere davvero un lago naturale di quel colore. Sembrava finto, sembrava davvero di guardare un quadro.

Un quadro dai colori surreali, dipinto in un momento di sana pazzia.

Stavamo viaggiando da un’ora abbondante. Ripartiti da Geraldton in mattinata eravamo diretti a Kalbarri. La notte di capodanno l’abbiamo trascorsa al Foreshore Backpackers, un ostello che offre bellissime vedute sul mare, dove un gruppo di ragazzi viaggiatori, ci ha fatto compagnia nell’attesa della mezzanotte. È stato carino, sicuramente memorabile! Due passi di danza nell’unico locale del posto e qualche risata giusta.

Il giorno precedente, arrivati in ostello, una comunicazione scritta con gesso bianco compariva sulla lavagnetta posizionata giusto fuori dalla reception:

“Ore 19.30 cena di capodanno. Noi vi offriamo la pizza, voi portate da bere!”

Fantastico! Il destino ci aveva portato nel posto giusto. Loro ci offrivano la cena, noi abbiamo recuperato qualche birra Corona in un piccolo negozio trovato aperto per miracolo.

🙂

Eravamo tutti in viaggio, ci trovavamo lì di passaggio o magari per una vacanza di qualche giorno come il surfista calabrese che vive a Sydney da quattro anni. Era lì a godersi per qualche giorno il vento e le spiagge della costa ovest. Poi, c’era chi, come noi, era diretto alla scoperta del nord e chi, invece, sarebbe ripartito il giorno dopo procedendo verso Perth.

Questo è stato il nostro capodanno!

Dicevamo…

Siamo ripartiti quindi per Kalbarri, la sosta intermedia sarebbe stata Port Gregory, la casa naturale del tanto famigerato Pink Lake.

La prima parte di viaggio è stata davvero difficile. Il caldo era soffocante e sentire il sole battere sulla pelle era snervante. Mi coprivo con un telo da mare ma sudavo. Quaranta gradi, aria calda. L’acqua non dissetava molto ma continuavo a bere per non rischiare. Acqua. Acqua. Acqua. Ero seduta di fianco a Mattia, con la coda dell’occhio vigilavo, controllavo che andasse tutto bene. Ogni tanto gli chiedevo gestualmente come stesse procedendo:

Domanda: POLLICE IN SU (?)

Risposta: POLLICE IN SU (!)

Ok, tutto regolare.

Francesca era seduta dietro, per distrarsi dalla temperatura vulcanica ascoltava musica nelle cuffie e osservava il paesaggio scattando qualche fotografia.

Vando correva.

Ad un certo punto vedo un cartello che diceva:

“Port Gregory 5 km”

Ok, c’eravamo quasi, mancava poco.

All’improvviso, lo vedo.

Senza preavviso.

Non avevamo fatto cinque chilometri ma molti meno!

Forse uno.

La strada ha iniziato a costeggiare il LAGO ROSA, uno spettacolo della natura. In alcuni punti il colore era più intenso, in altri volgeva al bianco e mi sembrava latte. Sì latte. Le rive semi-rocciose dal colore rossastro creavano un perfetto accostamento. Strano ma azzeccato.

Come quando decidi cosa indossare prima di un importante appuntamento, e pensando ai vari colori del tuo guardaroba, non ti verrebbe mai in mente di vestire una maglietta di un rosa acceso e un pantalone rosso mattone.

Beh, decidi di provare comunque perchè alla fine dei conti quelli sono i due indumenti con cui ti sentiresti più a tuo agio. I tuoi preferiti.

Ti guardi allo specchio e rimani così.

Stranito.

“Caspita, non avrei mai pensato, ma sto una favola!”

Ho guardato Mattia. Senza dire niente.

Lui mi guarda e con una mimica facciale mi ha voluto semplicemente far capire che non credeva ai suoi occhi.

Franci invece esclamava: “Ma in che posto siamo???”

Ci siamo fermati al lato della strada, il caldo era scomparso, un venticello fresco faceva svolazzare la mia gonnellina gialla e non vedevo la fine del lago.

Era davvero gigantesco.

Senza parole.

Senza fiato.

Nel Western Australia è possibile ammirare numerosi laghi rosa. Per noi questo è il secondo. Il primo ha deliziato il nostro tour in bicicletta sull’isola di Rottnest. Quel lago, però, non mi aveva lasciata a bocca aperta come questo di Port Gregory. Era di un rosa meno intenso e ne potevo delineare i contorni, era più piccolo.

La colorazione di questi laghi è dovuta alla presenza di particolari alghe, come la Dunaliella salina, responsabili dei pigmenti colorati. Credo che anche a voi risulti strano immaginare ad un’alga rosa.
Ma dovete farlo.

Superate i vostri limiti, è il momento!

Vedremo altri laghi rosa?

Lo scopriremo strada facendo ma direi che posso ritenermi già fortunata.

Oggi siamo diretti a Denham dove campeggeremo per due notti. I prossimi tre giorni si prospettano super intensi di emozioni.

Sono curiosissima! Questo viaggio sembra conservare continue sorprese.

Nonostante la scarsa connessione sono felice di riuscire a comunicare sempre con voi, ho bisogno di scrivervi, ho bisogno di farvi scoprire queste meraviglie.

Pensiero guida: “Non ti scordare mai l’importanza di vivere dando libero sfogo all’energia. Non mancare mai di cogliere la bellezza di tutte le cose viventi. Questo giorno, anzi, questo preciso momento che stiamo condividendo, è un regalo. Sii vitale, ilare e curioso. Resta fedele alla tua missione di servizio disinteressato agli altri. A tutto il resto penserà l’universo.

“Il Monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S. Sharma

Erica, anzi Atmosferica.


TANTI AUGURI PAPÀ