Il vuoto del vento.

Qui a Caiguna, il forte vento fresco non si è ancora preso un attimo di riposo da ieri sera.
Partiti da Norseman, ci siamo fermati qui per la notte dopo 350 desertici chilometri. Quasi quattro ore di emozioni nuove, di frizzante adrenalina che aumentava sempre più man mano che scorrevano veloci le aride miglia.

Questa è quindi la prima sosta sulla strada che ci porterà ad Adelaide, una strada lunga 1986 chilometri. Penserete a Caiguna immaginandola come un piccolo paesino. Vi sbagliate. Posso elencarvi brevemente quello che il posto offre: un benzinaio, un povero bar, un “campeggio”.

Sulla strada sono numerose le aree in cui cartelli blu, segnalano che è possibile la sosta gratuita di 24 ore. Abbiamo optato, però, per un campeggio in modo da avere la possibilità di farci una doccia e lavare via la stanchezza e il sudore della giornata ventosa e molto calda.
Il sole tramonta circa un’ora prima del solito. Ieri sera alle 18.30 era già buio, questo perché ci stiamo dirigendo sempre più verso est e verso il confine tra Western Australia e South. Supereremo quindi, nel giro di due giorni, la linea che divide le due regioni, trovandoci a spostare la lancetta dei nostri orologi di ben due ore e mezza in avanti in un paese che prende il nome di Border Village (Il villaggio di confine).

🙂

Lì la nostra giornata si allungherà nuovamente e non avremo più la sensazione di vivere una piena stagione estiva con giornate più brevi di quelle invernali. Non so se mi spiego.

Ieri sera, quindi, abbiamo cucinato fusilli al pesto utilizzando il fornello da campeggio. Una torcia ci permetteva di orientarci nel buio mentre attirava a se moscerini fortunatamente non pungenti.
I nostri amici inglesi, Jonny e Jamie, hanno riscaldato cibi in scatola già pronti dove il bacon non poteva mancare.

È stata la prima esperienza da veri viaggiatori. Appena dopo la cena una bufera di sabbia ci ha costretti a fare ordine velocemente evitando di perdere nel vento sacchetti, bicchieri o posate. È stato difficile e per un momento ho quasi pensato di fregarmene… Cercando riparo dentro a Vando.

Verso le 22 già dormivamo. Mentre cercavo di prendere sonno una strana sensazione di piccolezza mi ha assalito. Per la prima volta mi sono sentita minuscola e in balìa della natura, impotente e grande quanto un granello di quella sabbia che volava impetuosa.

Mi sono sentita parte integrante della natura ma allo stesso tempo, colpita con violenza.

È stato bello ma anche brutto. Mi sono addormentata salutando la Terra, immaginando una distesa di niente attorno a me e tutte le persone a me vicine, molto lontane.

Prima di chiudere gli occhi ho proprio mandato un pensiero alla mia Mamma, al mio Papà, alle mie Sorelle e alle mie meravigliose Amiche.

In quel momento mi sono subito sentita piena in questo immenso e indescrivibile vuoto.

Erica, anzi Atmosferica.