Una Cottesloe Introspettiva.

Dopo una notte di sonno poco tranquillo e profondo, mi sono alzata e sono uscita sul balcone. Il vento era tiepido, all’ombra faceva quasi fresco ma poi ho pensato che soprattutto qui, dove abito io, le correnti di vento sono più forti e non devo dimenticare che stiamo al tredicesimo piano. Quassù siamo allo scoperto e quasi quasi tocchiamo il cielo.

I miei pensieri mi hanno suggerito così di fare una bella colazione con thè verde e pane tostato con marmellata di fragole. Ho cercato una posizione comoda che favorisse la mia scrittura e ho dedicato l’articolo all’ Immigrata allo Sbaraglio, cosa che desideravo fare da qualche giorno mentre ricercavo l’ispirazione giusta.


QUI potete vedere il bel pensiero che mi ha dedicato!

Ha condiviso sulla sua pagina Facebook il mio articolo.

CHE GIOIA! 🙂


Soddisfatta del mio articolo, cavalcando l’onda dei miei pensieri, ho deciso di regalarmi una giornata di riflessione. Avrei preso il treno per Cottesloe e avrei deciso minuto per minuto cosa fare e dove cercare i miei momenti e angoli di pace.

Sono qui da qualche giorno ormai e non vi nascondo che la mia testa e il mio cuore sono un’altalena di emozioni. Alti e bassi si susseguono senza lasciare spazio ad un momento di spensieratezza. Ho la fortuna di conoscermi bene e riesco a gestire ogni stato d’animo, il trucco è non ostacolarlo. Ho imparato con il tempo che bisogna saper vivere a pieno ogni bella e brutta sensazione per conoscersi, per riuscire a capirsi.

Bene.

Treno per Cottesloe.

Direzione Freemantle – Blu line – Biglietto 4.50 AUD

Let’s go.

Durante il viaggio, durato circa 15 minuti, ho cercato di capire dove la mia testolina volesse portarmi. Senza farmi troppe domande, ho aspettato di scendere dal treno.

C’era un cartello che diceva:

←←  CITY CENTRE

COTTESLOE BEACH →→

Ok, Erica. Dove vuoi andare?

Vuoi vedere il mare?

Sì.

Ok, allora vai a destra. Semplice.

Per arrivare alla spiaggia ho camminato una decina di minuti. È stata davvero la scelta giusta. Qui di seguito vi faccio rivivere con qualche foto, in ordine cronologico, la mia passeggiata verso il mare.

Davanti a me una lunga strada dritta, leggermente in salita.

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Un tipico quartiere da film. No?

Continuo… nel cammino…

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Alla mia destra le case, alla mia sinistra questo immenso campo da golf.

(Il mio papà si starà leccando i baffi)

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Eccolo! Lo VEDO! L’oceano!

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Trovato.

Il mio angolo di pace sui gradoni in erba che erano proprio lì, a ridosso della spiaggia di sabbia fina. Mi sono sdraiata e ho cercato di ascoltare i pensieri. Tante le domande ma anche tante risposte.

La risposta è sempre dentro noi, bisogna solo saperla ascoltare.

Devo prendermi del tempo per capire se davvero è qui che voglio stare. Come vi avevo già detto la città è calma e pacata e potrebbe rischiare di diventare troppo malinconica per me.

Sono una persona dall’energia scoppiettante, sempre attiva e sorridente nei confronti della vita. Forse Perth non mi sta dando quello che cerco perché non sono abbastanza in connessione con lei. Sto cercando di capire se voglio stare sul mare o se preferisco la città. Se andare altrove o se puntare tutte le mie forze qui. Se fare un’esperienza più a contatto con la natura piuttosto che stare in una città che non sento, ad oggi, mia.

Sono in Australia. Mi sento in Australia non a Perth.

Non preoccupatevi però. Saprò cavarmela! Saprò capirmi e non appena avrò la soluzione a tutte le mie incognite, sarete i primi a saperla.

Siete tantissimi a seguirmi e a leggermi, mi lasciate a bocca aperta! Ogni giorno mi date una piccola spinta per rendere la mia giornata unica e per gustare ogni piccolezza della quotidianità.

Sento di essere in un momento di profondo cambiamento o forse sto solo cercando di acquisire consapevolezza di quello che sono. Ma è tutto sotto controllo amici, il sole splende, la temperatura è gradevole e i miei compagni di casa sono molto simpatici.

Lewis soprattutto mi fa morire dalle risate! Come si muove combina dei pasticci! Ieri sera ha vuotato mezzo barattolo di yogurt da un litro nel frigorifero!

Lewiiiiisssss!! AHAHAHAHAH! Sei un disastro!

Le risate con lui sono davvero SUPER!


Vi saluto con le parole di Deepak Chopra, e mando un grande bacio a Francesca.

Per mantenere oggi in movimento l’onda fluida della felicità, trova il tempo di apprezzare la bellezza nell’esperienza della realtà ordinaria. Una brezza tiepida, il gusto del tè, il suono dei bambini che giocano. Ogni cosa può diventare un’occasione per prendere nota che la felicità è uno stato interiore di consapevolezza.

Più metterai in contatto il dentro con il fuori, semplicemente notandolo, più starai rinforzando e amplificando il sapere che piacere e felicità sono sempre con te. Con il passare del tempo ti accorgerai che facendo slittare l’attenzione dal mondo là fuori al mondo qui dentro, concedi a te stesso l’abilità di entrare nello stato della contentezza e della felicità ogni volta che vuoi.
Namastè
Deepak Chopra
Buona giornata di riflessione e felicità!
Erica, anzi Atmosferica.

“La Storia di un’Immigrata allo Sbaraglio”

Voglio scrivere di lei e del suo libro.

Francesca Cabaletti, una blogger, scrittrice e web editor, con la sua scrittura è stata in grado di far emergere i sogni e le fantasie più nascoste dentro me. Quelli che volevo sopprimere, nascondere o evitare cercando di imporre alla mia esistenza una vita ordinaria fatta di sicurezze, vicino alle persone vicine e senza molti rischi.

È stato proprio quando ho iniziato a inserire nei motori di ricerca le parole come Australia – Perth – Working Holiday Visa …Che ho iniziato a capire dove la mia anima mi stesse portando. Da dove il mondo mi stesse chiamando e ascoltavo, ascoltavo, ascoltavo i messaggi che ogni giorno percepivo.

Ci sono delle volte in cui, ogni cosa riporta a un pensiero ricorrente. Oppure, tanti segnali fanno ripensare a qualcosa che si vuole a tutti i costi ignorare. Pensavo all’Australia e incontravo persone appena tornate da questa terra, alcune che stavano per partire, vedevo alla televisione pubblicità che ne parlavano e nei miei viaggi sul web, ho incontrato lei.. l’Immigrata allo Sbaraglio.

Durante una delle prime ricerche, spinta dalla voglia di saziare la mia fame di informazioni, sono incappata nel blog di questa semplice ragazza acqua e sapone. Successivamente, dopo essermi addentrata nei suoi articoli più o meno recenti, ho letto due dei suoi libri “La Storia di un’Immigrata allo Sbaraglio” e “Working Holiday Visa Australia – Manuale di Sopravvivenza”.

Entrambi mi hanno aiutata e sfamata. Con il primo ho lavorato sul lato emotivo della decisione che stavo per prendere mentre, il secondo, è stato utilissimo per il lato pratico e materiale della partenza.

È stata per me una musa ispiratrice, colei che ha risposto alle mie prime domande più banali e superficiali e poi anche a quelle più sostanziose, profonde e tecniche. Mi ha fatto vedere l’alba australiana in 16 secondi e mi ha permesso di farle compagnia in alcune delle sue riflessioni notturne. Mi ha regalato tanta energia positiva, ha fatto crescere in me motivazione e voglia di crederci. Attraverso i suoi canali puoi reperire e trovare informazioni di qualsiasi genere tanto che appena sorgeva una domanda, non esitavo a consultare il suo blog o il suo sito vivereinaustralia.com

Come scrive nella sezione ‘ABOUT’ del suo blog… “Per una serie di strane macchinazioni cosmiche, il 15 Novembre 2010 è salita su un aereo con un biglietto di sola andata per Sydney, Australia. Non era sola, accanto a lei c’era il suo neo marito e folle compagno di avventura, Mr Big. Entrambi con un Working Holiday Visa, entrambi assolutamente non preparati né informati, entrambi con una grande voglia di ricominciare da zero e costruire una nuova vita.”

Nel suo libro autobiografico e digitale, Francesca si racconta in maniera profonda. Arriva a toccare tasti delicati dandoti la possibilità di sentirti sempre più vicina a lei nella sua sfera privata e regalando a te, lettore, il ruolo di psicoanalista.

🙂

Io mi ci sono sempre sentita un po’ psicoanalista e le mie amiche lo possono confermare.

Scrive in modo scorrevole rendendo le sue storie coinvolgenti e invogliandoti a leggere e leggere ancora. In alcune sue esperienze emozionali mi ci sono rispecchiata e ritrovata e ho avuto modo di avere interpretazioni diverse di realtà vissute sia da me in prima persona che da lei e dal suo compagno Mr Big. Il suo modo di ragionare pazzerello ma molto preciso mi piace e la semplicità con cui parla di sé la rende genuina, spiritosa al momento giusto ma sempre in grado di spiegare con parole semplici qualcosa di così complesso come sono le emozioni e gli stati d’animo.

Quando si decide di partire, ognuno ha le proprie motivazioni insite dentro sé e sicuramente, non troverà motivazioni analoghe che derivino dallo stesso vissuto…in qualcun altro. Ognuno deve essere in grado di capire cosa la propria anima stia chiedendo e…

seguirla.

Andare dove vuole portarti non è difficile…basta solo volerlo con tante forze e seguire il flusso delle cose. La cosa più complessa, invece, è scavare dentro se stessi senza lasciarsi intimorire dalla paura di fronteggiare qualche mostriciattolo pronto all’agguato.

Attraverso il suo vissuto, raccontato con estrema semplicità, ho piano piano scavato dentro al mio cuore e analizzato le mie esperienze.

Sono arrivata così ad una decisione.

Sì.

Non ho condiviso tutto con un compagno e non mi sento un Immigrata allo Sbaraglio come lei e Mr Big, al momento. Mi sento, però, alla ricerca di novità, sono curiosa di scoprire il mondo e il mio io più profondo. Il 13 Novembre 2015 sarà sempre la data del giorno in cui ho spiccato il volo perché non dimentichiamoci che, come dice Francesca Cabaletti:

“Vola solo chi osa farlo.”

Ora…Sono abbagliata dalla vita e da quanto vedono di straordinario i miei occhi, e non posso fare altro che seguire i suoi segnali. Il sole di Perth è molto caldo e, mentre lascio che riscaldi il mio cuore, cerco ogni giorno i suoi raggi.

Quindi, grazie Immigrata allo Sbaraglio per i tuoi racconti e per i tuoi stimoli. Mi sono stati di grande aiuto.

Mi permetto di concludere con una piccola citazione del libro:

È strano come ci si sente, scatta qualcosa dentro te, non solo la paura perché quella è normale, ma anche questo forte desiderio di volercela fare, anche se non sai niente. Perché hai preso una decisione e la vuoi portare avanti costi quel che costi. Il modo in cui eravamo arrivati a prenderla, tutto il male che c’era alle spalle non poteva essere stato invano. Doveva avere un senso e il senso sarebbe stato che ce l’avremmo fatta. Punto.

“La Storia di un’Immigrata allo Sbaraglio” di Francesca Cabaletti

Erica, anzi Atmosferica.


immagine e testo coperti da copyright. © Immigrata allo Sbaraglio – tutti i diritti riservati

Oggi vorrei…

…parlarvi di un libro che mi ha fatto riflettere, crescere, credere e pensare.

Il titolo è: “Il monaco che vendette la sua Ferrari”

L’autore è: Robin S.Sharma, un avvocato americano.

Non voglio dilungarmi troppo su quello che questo libro è stato per me. Oltre al titolo e all’autore, mi limito a citarvi qui di seguito delle frasi annotate, delle note evidenziate, o delle citazioni di altre personalità utilizzate dall’autore per arrivare al succo dei suoi concetti. Vorrei fare in modo di lasciare libero sfogo alla vostre riflessioni che con i miei commenti sarebbero limitate o incanalate in una certa direzione.

Bene cari amici, buona lettura e, in ogni caso, ve lo consiglio!

Sono sicuro che in questo giorno noi siamo padroni del nostro destino, che il compito che ci è stato affidato non è superiore alle nostre capacità, che le sofferenze e le insidie che comporta non trascendono i nostri mezzi. Se avremo fede nella nostra causa e un’indomita volontà di vittoria, la vittoria non ci sarà negata.

Winston Churchill

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“Non vorrei sembrarti un po’ svitato John… ma è stato come se dentro qualcosa me lo ordinasse, qualcosa che mi diceva che dovevo intraprendere un viaggio spirituale per riaccendere la scintilla che avevo perduto”, continuò. “È stato un periodo meravigliosamente liberatorio, per me.”

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

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“La vera generosità verso il futuro consiste nel dar tutto al presente”.

Albert Camus

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Forse per la prima volta nella sua vita Julian si era liberato dai freni della ragione accordando fiducia all’intuito.

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

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“Ricordo ancora le parole che risuonavano nella mia mente in quei luoghi”, prosegui. “Pensavo che, alla fine, la vita è fatta di scelte. A seconda delle scelte che si compiono si rivela il destino di ognuno di noi, e io ero sicuro che la mia scelta fosse quella giusta. Sapevo che la mia vita non sarebbe più stata la stessa, che stava per succedermi qualcosa di eccezionale, forse addirittura miracoloso. Fu un risveglio incredibile”.

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

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Aveva incominciato a notare la bellezza nelle cose più comuni: si trattasse delle meraviglie di una notte stellata o del fragile incanto di una ragnatela dopo la pioggia.

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma

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“Cercherò di spiegartelo. Dunque… tu sai che la mente è come un fertile giardino: se vuoi che fiorisca, devi nutrirla ogni giorno e non permettere che le erbacce dei pensieri e delle azioni impure vi attecchiscano. Fai la guardia alla sua porta. Conservala forte e sana. farà miracoli, se soltanto glielo permetterai.

….”

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S.Sharma


Insomma…

Un libro profondo e motivante. Uno spunto per riflettere sulla vita e sull’esistenza. È stata dura fare una piccola selezione tra tutti i pensieri annotati.. ma spero di avervi invogliato.

Buona lettura, buona riflessione e buona giornata.

Nel caso decidiate di leggerlo, fatemi sapere che ne pensate!

Erica, anzi Atmosferica.

Ps: La foto ritrae il tramonto a cui ho assistito dalla City Beach il giorno del mio arrivo (spiaggia più vicina alla città, circa 10 km). I tramonti a Perth penso siano indescrivibili. Il sole cade nell’oceano in pochi minuti lasciando un cielo colorato di mille sfumature. Era una palla infuocata immensa, quasi da sembrare fin troppo vicina e calda. Gli spettatori erano tanti. Guardavano insieme a me dalla spiaggia o dallo spiazzo di erbetta verde.

Una birretta fresca, un pareo, una giusta compagnia e.. ENJOY!

Mentre tutto tace.

Mentre da voi tutto tace, per me la giornata è cominciata. Sono seduta al grande tavolo in legno del Gordon St Garage e ho appena bevuto un cappuccino, sono le 10 di mattina e finito di scrivere consegnerò il mio CV.

Chiederò della manager, mi presenterò con grande sorriso, le dirò che sto cercando lavoro e che è già la terza volta che vengo qui. Lo trovo un posto particolare e alla mano, per questo lavorare qui sarebbe bello.

(Mi sto esercitando insieme a voi 🙂 , sto facendo un lavoro di traduzione simultanea nella mia tasta e sto sperando che andrà tutto bene).

Se anche non andrà, di posti in cui mi vedrei bene ce ne sono parecchi ma a patto che… NON SIANO POSTI ITALIANI.

A volte, camminando davanti a ristoranti italiani, sento le voci dei camerieri che parlano la mia lingua. Lì inizia una lotta tra il mio conscio e il mio inconscio.

Il mio conscio dice: ” Erica! Continua a camminare! Non devi parlare italiano e non devi cercare lavoro in locali gestiti da italiani! Erica, procedi grazie.”

L’inconscio?

Siete curiosi di sapere come scalpita il mio inconscio?

Bene.. Il mio inconscio inizia a urlare e a dimenarsi: “Ericaaaa! Che figata!! Una voce amica!! Vai a scambiare due chiacchiere, cosa aspetti?? Wooow! Un posto gestito da italiani!! Pensa che figata!! Sarebbe troppo semplice!! Sarebbe troppo facile!! Nuovi amici, soldi, casa, gioia, serenità, comprensione!!”

AHAHAHA 🙂

Che ridere.

No amici. Forza e coraggio. Non devo cedere. Non adesso.

Volete vedere il mio cappuccino??

Mi sono ricordata di fotografarlo solo dopo averlo mescolato. Ma giuro che aveva un’aria italianissima e buonissima.

Vi starete chiedendo cosa penso ora..dopo averlo bevuto..

Penso che era buono davvero!! Attimi italiani gustosi!!

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Passiamo a un altro tema: LA STANZA.

Dopo aver condiviso le mie riflessioni sull’arte dello scrivere, ieri sono tornata a casa con l’intenzione di riposarmi un po’ per poi uscire di nuovo.

Ero distesa sul letto e, facendo zapping tra annunci di camere in affitto, vedo delle fotografie che ritraggono il palazzo in cui sto ora. Lewis, stava annunciando che da sabato, la stanza sarà libera.

Non vi dico la mia testa.

Un momento di pausa.

Erica rifletti.

Ok. Avevo appena letto che.. al 13° piano del mio stesso palazzo, questo ragazzo avrebbe messo in affitto una stanza a partire da sabato.

Ok.

Erica, scrivigli! Tu sei al primo piano, lui al tredicesimo. Prendi l’ascensore, schiacci il numero 13 e vai a vedere di che si tratta! Forza.

Ok, così ho fatto. Gli ho scritto privatamente, lui mi ha detto..Vieni pure a vedere!

Tempo 3 ore e ho confermato ma non prima di aver avuto l’approvazione di Jason il quale ha voluto vedere con i suoi occhi la stanza e ha voluto conoscere il ragazzo. Oh Jason! Il mio angelo custode! L’affitto costa meno di un ostello, conosco la via e la zona, sono super centrale e sembra davvero un’ altra botta di fortuna!! Da domenica mi sposterò quindi al 13° piano. Non vedo l’ora di farvi vedere che razza di panorama si vede dal balcone della camera!

Unica nota: Condividerò la stanza con un’altra ragazza, al momento ignota.

Vediamo!! Sono molto curiosa.

Ora vi saluto perché è giunto il momento di chiedere del manager. Che la fortuna sia con me..anzi, che continui a stare con me!

Ps. Grazie per tutti i messaggi che mi state lasciando qui o privatamente! È davvero emozionante sentirvi così vicini. Siete tanti, tantissimi!

Ps.1: Devo raccontarvi della mia gita a Fremantle! Non posso rimanere indietro adesso! Non adesso! 🙂

Torno presto!

Erica, anzi Atmosferica.

Scrivere.

Ed è proprio durante esperienze di vita come questa che ti rendi conto che la scrittura è un grande aiuto. Ti permette di riordinare i pensieri e di trasformarli in parole. Non è semplice, solo una persona abituata ad ascoltarli può essere in grado di metterli per iscritto o magari di parlarne.

È una qualità che ho scoperto ultimamente e la sto sfruttando ed elaborando al massimo perché mi permette di avere ordine nella testa, di sgomberarla da eventuali mostriciattoli che non fanno altro che dare una sensazione di confusione o magari di tristezza. Riesco a fermarli e a rallentarli in modo da fare chiarezza dedicando il giusto tempo e la giusta attenzione a ciascuno.

No amici, non sono triste.

Sto bene.

Sto cercando di godermi anche i silenzi di questa città. Sono convinta che se sono qui, un motivo esiste e presto o tardi mi si paleserà quindi devo essere sempre pronta ad interpretarlo e ad accoglierlo.

Questa è una tipica fotografia da blogger, starete pensando.

Beh…

Vi sto scrivendo da qui. Questo locale si chiama “Gordon St. Garage” ed è perfetto per la colazione o per un brunch con i fiocchi. Me l’ha fatto conoscere Jason e oggi, quando ho fissato l’appuntamento con Rachel, non ho esitato a proporle questo Coffee Bar (link in corrispondenza del nome).

🙂

Camerieri con il sorriso, piatti abbondanti, caffè di ogni genere, grandi tavoli in legno, connessione wi-fi gratuita e grandi vetrate da cui osservare gli alberi solleticati dal venticello sempre presente. La location è molto ampia e ariosa e il nome può farvi intuire che era una grande garage, successivamente ristrutturato.

Rachel. Yes, devo parlarvi di lei. L’ho incontrata pochi minuti fa per parlare di lavoro. Si occupa della selezione del personale (business development manager) e mi ha detto che nei prossimi giorni mi contatterà per dei colloqui. Dice che qui a Perth c’è molto lavoro e che quindi non devo preoccuparmi perché non sarà difficile.

Le ho detto che sono fiduciosa e che se non riuscirò subito a lavorare nell’ ambito dell’events business, inizialmente, mi accontenterò volentieri. Mi è sembrata positiva e mi sono sentita molto a mio agio.

Non vi nascondo che mentre la stavo aspettando all’entrata, un po’ di agitazione alle gambe la sentivo. Appena l’ho vista però, mi è uscita la carica e la voglia di sssspaccare.

Primo colloquio in inglese? No problem, let’s go!

Non abbiamo parlato solo di lavoro, mi ha invitata ad un aperitivo con amici giovedì, mi ha fatto scaricare un’app che mi permetterà di muovermi facilmente con i mezzi che si chiama “Transperth” 🙂

Buffo!?

Mi ha offerto lei il caffè, nonostante io abbia insistito, mi ha invitata a  fare una gita il 4 Dicembre quando tornerà da una settimana di vacanza a Bali e mi ha detto che mi metterà in contatto con dei suoi amici per l’affitto di una stanza.

“Rachel? Are you an angel?”

Maybe.

Bene. Devo dire che sì, scrivere aiuta. Soprattutto in queste occasioni quando l’adrenalina vaga e non puoi fare nessuna telefonata in Italia per raccontare. Eh già amici italiani, per me sono quasi le 14, per voi le 7 del mattino.

Mandatemi segnali cari lettori, avete domande? Commenti?

Dovrei anche raccontarvi la mia giornata di ieri a Fremantle. Nel prossimo articolo ve ne parlerò.

Enjoy your day!

Erica, anzi Atmosferica.