This is my mother.

Quando penso alla mia mamma, vedo quegli occhi pieni di luce che sgorgano in amore immenso. Sono lontana da lei, ma questo viaggio mi sta facendo sentire la sua speciale vicinanza che si riflette ogni giorno in un legame profondo.

La mamma, quella che sa tutto anche se non le dici niente, non ha bisogno di parole per comprenderti e per interpretare ogni tuo stato d’animo.

La mamma sa e sente sempre tutto.

Con lei ho un rapporto amichevole e solare, tante volte l’ho inclusa e coinvolta, altre l’ho lasciata fuori. Non perché non volessi renderla partecipe ma perché non volevo sentisse la mia sofferenza.

La mia mamma…

…che se gioisco, gioisce il doppio di me e che se sto male sta male il doppio, compie oggi cinquant’anni, esattamente il doppio dei miei.

Ma caspita sei giovanissima!

Ci unisce il mese di gennaio gelido ma pieno di calore, ho preso da lei l’entusiasmo e la forza di un uragano. Sia chiaro che per lei non è un giro di boa ma una nuova partenza, un nuovo salto e una nuova scommessa.

Ha donato la vita a quattro figlie, imprimendo in noi un’educazione stabile e corretta ma piena di sole. Un sole speciale che leggi nel suo sorriso e nella sua fragorosa risata.

Quante volte ha avuto bisogno del mio amore…

…ma solo ultimamente, mi sto lasciando andare tra le sue braccia. Sono sempre stata una figlia sfuggente, mai troppo bisognosa del suo cuore.

Voleva coccolarmi, io scappavo.

Voleva parlarmi, io mi chiudevo.

Non sempre, ma spesso.


Ora, mamma, sappi che ho bisogno delle tue carezze e amo parlare con te. Non vedo l’ora di cantarti tanti auguri e augurarti altri centocinquanta anni pieni della tua forza e della tua voglia di volare.

Sai, in questo siamo simili. Sono convinta che sto planando sulle creste delle nuvole anche per te e sappi che sento la tua forza che ogni giorno mi spinge sempre più su, ma mai così vicina a te.

Ti auguro buon compleanno dal profondo del mio cuore, mamma, e se anche questo fuso orario non mi permette di soffiare insieme a te le candeline, sappi che sei la più bella del mondo.

Sii sempre orgogliosa di quello che sei e di quello che hai creato. Il tuo fertile amore, insieme a quello del papà, ha cresciuto le nostre anime senza mai farle sentire aride.

Grazie MAMMI, buon compleanno.

I love you.

Al parco giochi.

Sono le 10.51 e se la giornata finisse ora, andrei a letto felice. La sveglia alle 5.30 suonava insistente, chiedendoci di aprire gli occhi e metterci alla ricerca.

Le Farm aprono i lavori alle 6 della mattina ed è stata la nostra strategia quella di svegliarci con i lavoratori e presentarci a inizio giornata.

Ci sono vari pareri per quanto riguarda la ricerca del lavoro in Farm. C’è chi dice che sia giusto presentarsi la mattina presto per sottolineare motivazione ed entusiasmo, c’è chi sostiene che per avere attenzione sia meglio bussare alla porta delle aziende dopo pranzo. Noi abbiamo optato per la prima filosofia.

Oggi in Australia si celebra l’Australia Day, la festività in corso ci ha fatto trovare molti cancelli chiusi lungo la strada ma l’unica azienda che abbiamo trovato aperta è stata la nostra fortuna, almeno oggi.

Tre ragazzi facevano colazione con un cappuccino, un avocado sulla scrivania ha portato la mia logica a pensare che lì coltivassero quel frutto, le piantagioni erano nascoste dietro al tendone bianco.

Con aria simpatica, ci hanno detto che non avevano lavoro da offrirci ma il biondo, si è fatto avanti suggerendomi di chiamare un suo amico, Justin.

“Lui credo stia cercando personale per la raccolta dell’uva. Ecco il numero… E buona fortuna!”

Vista la poca speranza di parlare con qualcuno, abbiamo subito chiamato Justin.

Vai Caro Justin, facci sognare!

Vando al lato della strada, Mattia si è allontanato per concentrarsi e dalla sua esclamazione di fine telefonata, sembrava che fosse stata positiva.

Dopo un’ora, il cielo nuvoloso si è aperto e l’ottimismo ha avuto la meglio. Un messaggio di Justin diceva che domani dovremo presentarci alle 6 di mattina in vigna, con una prova di un giorno testeranno se siamo bravi lavoratori e se andrà bene, avremo un lavoro.

E ANDIAAAAAMO!

Per quanto riguarda la permanenza a Pemberton, si sta rivelando molto divertente. Una compagnia cospicua di italiani provenienti da ogni parte dello stivale, ci ha accolto con grande entusiasmo.

Sì lo so, starete pensando che un gruppo di italiani era l’ultima cosa di cui avevamo bisogno.

E invece no.

Parlando per me, avevo la necessità di ritrovarmi a ridere in compagnia e a sentirmi parte di un caloroso gruppo. Siamo tutti qui, sembra un reality show in cui il nulla costringe a dialogare, conoscersi moltissimo in pochissime ore. La LITTLE ITALY mi sta facendo tornare bambina, mi ritrovo a parlare di viaggi e strane esperienze seduta su un’altalena rendendomi conto di quanto sia bella la semplicità di dondolare con il vento tra i capelli. Rido come una matta alle battute di Matteo e Tommaso, i due simpaticoni del gruppo. La dolcezza di Stefania mi ricorda la mia amica Alice anche nella conformazione del viso e del nasino a patatina, la semplicità di un parco giochi con la sabbia bianca, ci riunisce tutti per lunghe ore senza bisogno di niente.

Discorsi sul senso della vita e sul motivo delle nostre partenze mi appassionano, il gioco delle carte mi rende spensierata e forse avevo proprio bisogno di questo. Sì.

Anche dagli italiani ho molto da imparare, ognuno ha la propria cultura e la propria storia e ascoltare il vissuto delle persone qui, mi emoziona. Prima di scrivere e di raccontarmi mi piace ascoltare.

Buona giornata cari amici, un saluto dall’unico parco giochi di Pemberton.

Erica, anzi Atmosferica.

Due mesi.

Inizia il terzo mese in Australia.

Mi piacerebbe fare il classico bilancio di fine mese, un resoconto. Vorrei tirare le somme per la seconda volta, insieme a voi.

La cosa strana è che anche oggi sto viaggiando verso Perth. Due mesi fa atterravo esattamente in queste ore e non potevo immaginarmi niente.

Un salto nel buio.

Sono curiosa di vedere l’effetto che mi farà vedere la città da lontano. Quei grattacieli che tanto non mi piacevano, dopo questo viaggio potrebbero darmi sensazioni diverse.

Forse mi farà bene trascorrere qualche giorno a Perth, forse non vedrò l’ora di ripartire di nuovo.

Due mesi di continua trasformazione e viaggio ininterrotto. Dentro e fuori. Verso nord e ora verso sud.

Una lunga corsa su questa striscia di cemento che separa distese infinite di natura, una continua scoperta di ciò che mi appartiene e che non pensavo potesse mai essere parte integrante di me.

Ho conosciuto un’Erica più simpatica del solito, più ansiosa del previsto e molto avventuriera. La taciturna Atmosferica e quella molto espansiva.

Per il resto solo grandi conferme. Confermo la mia solarità e il mio entusiasmo. Calma e sangue freddo. Sono sempre io, vitale, gioiosa, sempre sorridente e molto riflessiva.

Due mesi di lontananza da Casa. Inizialmente mi mancava, ora ancora di più. Guardando tutto da lontano, vedo tutto più nitido. Ho sempre più chiaro chi sono e chi voglio essere.

In questa vita vorrei fare grandi cose, ho dei piccoli progetti e idee sempre pronte a stupirmi.

Voglio comunicare e vivere di questo. Voglio regalare quello che ogni giorno sento abbondare nel mio cuore, nella mia anima. Voglio donare sorrisi e storie.

Non vorrei smettere mai di farlo.

Voglio vivere a pieno questa esperienza che ricorderò per il resto della vita. Un giorno, quando sarò grande, la racconterò con le farfalle nello stomaco ed emozione. Mi sto espandendo, mi sto moltiplicando e qui c’è tanto spazio.

L’Australia è grande.

Posso crescere a dismisura.

Momenti di silenzio mi stimolano. Penso a cose che potrei fare che mai, e dico mai, avrei sognato di pensare.

Ricordo, una settimana fa, mi sono vista che parlavo a ragazzi giovani. Uno degli impegni che potrei prendermi, potrebbe essere quello di andare a trasmettere motivazione ai più piccoli, vorrei che tutti abbiano il coraggio di sperimentare, di uscire dagli schemi imposti dalla società o magari da un’educazione ferrea. I giovani devono viaggiare prima di avviarsi pretendendo di conoscersi.

Non serve essere ricchi per potersi permettere una ricchezza interiore.

Chiunque può perseguire i propri obiettivi, come meglio crede. È giusto considerare più strade.

Questo lo devo comunicare. La sento un pò come una vocazione.

Un’altra idea è quella di mettere insieme, un giorno, alcuni dei miei articoli, forse tutti o forse quelli per me più importanti.
Potrei scrivere un libro.

Perchè no.

Vorrei anche fare tesoro delle magnifiche fotografie che ritraggono spettacoli colorati. Sì, potrei chiedere a chi ha il talento della pittura, di realizzare dei quadri. Poi vorrei raggrupparli in una grande sala, e vederli tutti esposti in una mostra.

Che ne pensate?

Queste idee sbocciate nella mia testa, si svilupperanno. So che se me ne prenderò cura, potrò farle crescere e annusarne il profumo una volta fiorite.

La cosa certa è che quello che sto scrivendo rimarrà. È scritto e rimane qui per chiunque voglia leggere. Mi sono presa questo impegno senza fatica, sto liberando la mia passione.

Finalmente.

L’idea di lavorare nel grande mondo della comunicazione, organizzare eventi e continuare una strada coerente con le mie precedenti esperienze lavorative. Quella è sempre viva dentro me.

Quando riesci ad uscire dai confini di ciò che consideri normalità, puoi riscoprirti o ancora di più, puoi conoscerti davvero. Puoi anche convincerti che davvero sei quel che credevi oppure puoi trovarti costretto a ripartire da zero.

Due mesi. Qualche settimana di ambientazione, un mese di lavoro come cameriera, l’inglese è migliorato, venti giorni di viaggio e ora, per la seconda volta ritorno a Perth.

E ora?

Scopriamolo insieme.

Erica, anzi Atmosferica.


Quel gabbiano bianco stava lì. Le folate di vento non lo spostavano di un millimetro. Lui voleva stare su quelle pietre ad osservare l’infinito.

La parte destra di Coral Bay.

Una baia delimitata da una sottile lingua di terra, e all’orizzonte dalla barriera corallina.

Nonostante sia l’unica spiaggia chiusa, è quella che fino ad ora mi ha donato il maggior senso di apertura.

Ho visto i colori e la superficie limpida e calma, il venticello soffiava leggero e la sabbia era bianca. Un posto molto tranquillo e pieno di buona energia. Il sole non era troppo caldo, stavo bene.

Quella di fermarci un giorno in più, è stata una decisione unanime. Nonostante sia l’unico paesaggio confinato, è quello che ci ha regalato il maggior senso di libertà. Apertura mentale e libero flusso di sensazioni positive.

Te ne rendi conto quando una strana magia ti apre la mente, i pensieri si trasformano e ti viene voglia di alzarti e camminare.

Così ho fatto. Mi sono incamminata senza niente e senza dire niente. Non avevo niente tra le mani, non avevo niente ai piedi… Mi muovevo libera. Zero vincoli, zero barriere se non quella colorata dei coralli.

Mi è venuto naturale decidere di andare verso destra dove la spiaggia si trasformava in una scogliera dalle rocce piatte e poi di nuovo in spiaggia… E poi di nuovo in scogliera. La lingua di terra si allungava per 5 chilometri.

Mi piaceva sentire la roccia sotto ai piedi, le conchiglie incastonate mi sembravano piccole lumache in vita, i granchietti giocavano a nascondino e piccoli spazi insabbiati mi permettevano di fare qualche morbido passo.

Dopo la prima parte di roccia, una piccola spiaggia. Mi sono fermata. Guardavo il punto da cui ero partita da un’altra prospettiva, lo vedevo là, alla mia sinistra. Era lontano ma non troppo. Non avevo fatto fatica ad allontanarmi e sarei tornata indietro volentieri. Guardando l’orizzonte, le onde formavano una schiuma bianca sbattendo sulla barriera corallina. La baia e i suoi fondali creavano tre tonalità: trasparente, verde smeraldo e blu. Erano come tre fasce distinte.

Non so perché ma non sarei mai andata oltre la fascia trasparente.

Forse avevo paura degli animali. Vedere una razza sgusciare fuori dalla sabbia, è stato assurdo. Quasi mi sono spaventata! Era di un grigio metallizzato e di media grandezza. Non era grande e nera come la immaginavo.

Oggi magari deciderò di camminare verso sinistra. Mi libererò da quella parte. Il fatto di aver esplorato solo quella di destra, stamattina mi rende instabile, quasi sbilanciata.

Obbiettivo della giornata:

ritrovare l’equilibrio.

Erica, anzi Atmosferica.

Attivate l’Amore.

Una mattinata tranquilla, riflessiva e meditativa, mi ha chiesto di riflettere sull’Amore.

Ho deciso così di isolarmi, trovare un piccolo angolo di pace, dove abbandonarmi alla quantità di Amore, Verità e Purezza che questo cammino mi sta continuamente regalando.

Guardo con Amore posti meravigliosi, paesaggi incantevoli dai colori impensabili. Scatto fotografie, respiro profondamente a pieni polmoni, mi prendo il tempo necessario per godere di una bella sensazione o del sapore dell’acqua salata.

Rido. Rido tantissimo.

Spesso senza un chiaro motivo.

Ma rido. Lascio fluire ogni energia.

L’Amore mi sta aiutando a raccontare parole silenziose che gridano con forza la loro voglia di vivere.

Di uscire.

Oggi mi sento così.

Profonda e calma.

Mi sto fermando, ho bisogno del mio tempo e del mio spazio. Momenti di solitudine sento siano la giusta compagnia.

Vi invito a leggere lentamente:

Per mantenere attivo il flusso dell’Amore, oggi, trova il tempo di concentrarti ogni volta si presenti l’occasione, sui differenti profumi dell’Amore nel tuo Cuore. Quando li noti, il semplice atto di mettere attenzione all’Amore, aiuta a renderlo un’intima parte di te.

I profumi dell’Amore, includono, come segue: apprezzamento, gratitudine, diletto, affetto, idillio e attrazione personale.

Se apprezzi quanto deliziosa sia la mattinata, prenditi un momento per sentirlo e dì a te stesso: ” Questo è Amore!”.

Quando ti rallegri per una telefonata di un amico o per il sapore di un pranzo delizioso, dì a te stesso: “Questo è Amore. Queste non sono cose da niente!”

L’Amore è per sua natura gentile e molte esperienze sono infuse d’Amore anche se siamo entrati nell’abitudine di rendere l’Amore un’emozione grande e forte…

…può anche esserlo ma, provare gratitudine per una parola cortese, è altrettanto tenero quanto un idillio.

Quando cominci a notare questi profumi d’Amore, la tua consapevolezza si espande naturalmente, quindi, diventa più facile fare quei gesti di amorevole gentilezza e compassione che sono espressione del tuo vero “SÈ”.

Tutto comincia nella consapevolezza

specialmente l’Amore universale

di cui è imbevuta

l’intera creazione.

Namastè.

Deep Chopra – “Il potere delle energie vitali”


Camminavo sul pontile in legno di Hamelin Pool.

L’ennesimo paradiso.

Una piscina naturale dal dolce nome.

Nel tragitto da Kalbarri a Shark Bay, è stata una tappa meritevole.

Ora…

Attivate l’Amore e potrete percepire il silenzio delle mie parole.

Erica, anzi atmosferica.

Gennaio.

Tralasciando l’inizio del nuovo anno che quello è ovvio e scontato, vi parlo di Gennaio come il mese a me caro.
Nei trentun giorni che lo formano, nascevano tante vite per me essenziali o senza le quali non sarebbe nata la mia passione, la voglia insaziabile di raccontare.

Il 2 Gennaio 1956 nasceva Elio, il mio Papà.

Il 14 Gennaio 1991 nascevo io, Atmosferica.

Il 27 Gennaio 1966 nasceva Eleonora, la mia Mamma.

Già il mio mese, mi faceva sentire accolta tra le loro braccia. Nascevo io, un piccolo esserino dai capelli NERI color carbone, che poi sarebbero presto diventati chiarissimi. Ricordo ancora quando mamma Eleonora mi ha raccontato che dopo il primo taglio di capelli, sono diventata bionda.
Ero una piccola biondina con il codino a fontanella e con gli occhi del colore del mare.
Appena nata urlavo e piangevo mostrando a loro sin da subito la mia voglia di esplodere e di comunicare.

Il 10 Gennaio 1991 è nata Alice, una grande amica. Un amore incondizionato mi lega a lei dagli anni delle superiori. Mi ha sempre riscaldata con la sua voce, quando canta i brividi sono garantiti. Un’anima buona, profonda e sempre aperta. È vicina a me in tutto, a volte sembra lontana ma come chi vi parla di una vera amicizia, vi dico che l’amore vero non si allontana mai.

Alice, quanto mi manca.

Gennaio è inverno e inverso ma in verità vi dico che assaporarlo d’estate ha un altro gusto. Questo emisfero quest’anno, mi regalerà un compleanno caldo, estivo, chissà dove e con chi.

Lo gusterò, Gennaio. Lo proverò bollente, mi scotterà e mi lascerà un segno indelebile per il resto della vita.

Festeggerò i miei 25 anni in Australia.

Gennaio, il mese prima di Febbraio.

Benvenuto.

Take your time.

Non avere fretta.

Abbi sempre la fermezza di goderti ogni momento anche quello apparentemente più noioso. Dalla noia nasce creatività, nascono nuovi sogni e ispirazione. Abbi la forza di fermarti e di tenerti immobile, non pensare che ci sia qualcuno o qualcosa ad aspettarti. Niente aspetta ed ognuno va per la propria via. La cosa che devi fare è vivere lentamente, passo dopo passo ogni scoperta sarà meravigliosa se priva di aspettative.

Impara a vivere il presente. Non proiettarti nel futuro, tu sei Adesso e Ora.

Gli imprevisti faranno parte del gioco, ma tu GIOCA! Non prenderti mai sul serio, take your time e non avere fretta.

Tanti episodi ti guideranno in strade del tutto nuove, sconosciute ed inaspettate. Finirai con il fare sempre ciò che non ti eri prefissato e la vita sarà una continua piacevole scoperta.

Non pensare agli altri, pensa a te stesso. Prima di tutto esisti Tu.

Ho proposto ai miei compagni di viaggio di leggere insieme “Il monaco che vendette la sua Ferrari”, quel libro di cui vi avevo già parlato. Fino ad ora rimane il migliore che io abbia mai letto.

Quando abbiamo tempo, voglia e la giusta connessione, ne leggo un capitolo a voce alta. Cerco di dare l’intonazione giusta e di rendere l’ascolto piacevole.

Ieri, al calare della sera, ho letto qualche pagina e loro ascoltavano in silenzio, appassionati. Eravamo sdraiati, uno di fianco all’altro e Vando ci coccolava. Franci teneva gli occhi chiusi, Mattia era talmente attento che non sentivo nemmeno il suo respiro. L’idea di offrire loro la lettura mi gratifica, sono certa che non lo dimenticheranno e che darà a loro interessanti spunti di riflessione come li ha dati a me.

Poi in mezzo a tutta questa meraviglia ha un altro sapore.

È tutta un’altra storia.

Nonostante io l’abbia già letto pochi mesi prima della mia partenza, rileggerlo ora mi sta regalando tutt’altre sensazioni. In alcuni passaggi mi sembra di non averlo mai nemmeno sfogliato, rimango colpita da frasi che prima erano scrosciate via, senza fermarsi. Mi sembra nuovo.

Durante la lettura serale di ieri, mi ha colpito questa parte:

“Ad un tratto Julian mostrò una certa inquietudine, come se si sentisse a disagio: ‘John, prima d’ora non avevo mai aperto il cuore a nessuno. Ti chiedo scusa… è solo che tra quelle montagne ho provato un tale senso di purificazione, un così travolgente risveglio dello spirito nei confronti delle forze universali, che non posso fare a meno di far partecipi gli altri di quello che so.”

“Il monaco che vendette la sua Ferrari” – Robin S. Sharma

Questa citazione  mi ha rapita e riempita. Ho rivisto nelle “montagne” le Dune di Lancelin, ogni parola ha dato voce alla mia anima e stavo leggendo a loro, sto scrivendo a voi e “non posso fare a meno di far partecipi gli altri di quello che so”.

Mi sono un attimo inceppata con la lettura. Mi rendevo conto di essere distratta perché faticavo a dare l’intonazione giusta. Mi sono fermata e scusandomi ho detto ai ragazzi che dovevo prendere nota di qualche riga appena letta.

È proprio vero che ogni libro ha un diverso messaggio per te in ogni momento della tua vita. Anche a distanza di pochi mesi può regalarti altro.

Ancora una volta, prendetevi del tempo.

Take your time.

Questo libro vi regalerà bei silenzi.

Erica, anzi Atmosferica.

Hope – Speranza

La speranza ha da sempre caratterizzato ogni mia singola azione. Ho sempre sperato con ottimismo perché forse è l’unico modo per fare delle scelte con determinazione, intraprendere una strada invece che un’altra, decidere di seguire un consiglio o fare di testa propria.

La vita ti pone sempre davanti a bivi che puntualmente si rivelano incognite a cui viene difficile rispondere. Come se le carte fossero entrambe coperte e, su due piedi, ti trovi a dover decidere quale girare con la consapevolezza che non potrai mai più vedere che faccia nascondeva quell’altra.

Ho sempre seguito l’istinto e il sesto senso nel fare scelte di speranza, perché sì, secondo me lì tutto si concentra. Nell’immaginare sempre una verde realtà che colora ogni destino che sia scritto o meno.

Mi trovo qui, in Australia con la speranza che possa essere l’esperienza più significativa, piena e densa di insegnamenti che potessi mai scegliere per me. Ho la speranza che tutto questo mi porterà ad essere una grande persona, un’anima ancor più buona ma consapevole che la cattiveria può condire ogni giornata.

Ho la speranza di non deludere mai i miei genitori, di essere sempre un esempio per le mie sorelle minori e sempre un appoggio per quella maggiore.

Spero un giorno di poter raccontare quello che di più bello ho visto scorrere davanti ai miei occhi, perché ero lì e potevo osservarlo fino ad assaporarne le più sottili sfumature. Spero anche di essere di aiuto e di compagnia a quel qualcuno che non è in grado di fare scelte o di prendere coraggio per svoltare la propria vita.

Con lo stesso verde, spero che qualcuno leggerà la mie parole estrapolando la propria verità portandola a sé come uno stimolo pieno di energia.

Cambiamento.

Partenza.

Consapevolezza.

Arrivo.

Voglio vivere nella speranza che questa vita mi farà un bel dono. Non importa se il giorno di Natale non troverò nulla sotto l’albero, non sentirò il gelo dell’inverno e non potrò scartare i regali come ogni anno, la mattina, insieme alla mia famiglia.

Spero solo che questo Natale sia pieno per tutti di vita e di speranza.

Perché finché c’è vita, c’è speranza.

Erica, anzi Atmosferica.

L’artista di strada…

…mi ha sempre colpita, affascinata e incuriosita.

Di qualsiasi strada si tratti, in qualunque città si trovi, è una figura ricorrente, non manca mai e regala magia e rende ricca una via, deserta.

Puntualmente.

Per artista intendo chiunque abbia voglia di regalare, di sedersi sul ciglio della strada donando quello che di più genuino e profondo ha, non pretendendo nulla in cambio. Nel caso, una libera offerta.

A questo proposito voglio dire che donare il “vero” non è mai semplice, nemmeno quando si tratta di scrivere. Non è facile.

Una moneta, quindi, io la lancio sempre.

C’è chi suona la chitarra, chi suona il piano o il bongo. L’artista giovane, l’artista tondo. Quello che canta con un filo di imbarazzo, il mimo, la sfera, il pittore o il ritrattista, il povero anziano che gonfia palloncini vestito da pagliaccio e quello vestito da Babbo Natale. Che spasso. Un gruppo di giovani viaggiatori che arrivano chissà da dove o che si sono incontrati strada facendo, i due amici da una vita che vogliono solo fare quello, cantare per la strada. Fare bordello.

Mi sono sempre fermata ad ascoltare una bella voce, o a lasciare una piccola moneta nel cappello cappello. Di seta.

Il talento va premiato.

Qui a Perth è pieno di artisti di strada.
Il pomeriggio cantano o suonano nelle vie principali del centro, la sera a Northbridge dove ci sono i grandi locali e i frequentati punti della movida australiana. Quella volta ci siamo fermati, con le nostre mani seguivamo il ritmo scandito dai tamburi. Liberavano in aria farfalle colorate, luci velate. Erano ragazzi giovani e suonavano per stare bene, per farti stare bene.

Noi stavamo bene.
Io stavo bene.


Qui di seguito, una mia nota scritta il 2 Marzo 2015 a Milano:

Passeggiando per Corso Vittorio Emanuele.

Passeggiando per Corso Vittorio Emanuele mi sono fermata ad ascoltare un artista di strada che suonava splendidamente la sua tromba. Uh come la suonava.

Era accompagnato da una melodia musicale di una famosa canzone di Rhianna e creava un’atmosfera fantastica, incredibile, emozionante. Non faceva nemmeno troppo freddo ma, nonostante ciò, lui suonava con degli occhiali scuri a coprire il viso e, come se non bastasse, un nero cappuccio sul capo.

La faccia non si vedeva ma il suo talento sì.
Quella moneta la meritava.
Eccome se la meritava.

Ad un certo punto un senzatetto è passato di lì.
Ciondolava e barcollava, era strafatto di chissà quale sostanza. Urlava, gesticolava.
Deridendo l’artista di strada, si è avvicinato dal dietro, a piccoli passi quasi per beffa, senza rispetto.

“Coglione! Levalo il cappuccio… Almeno ti si vede in faccia!”

Con un gesto distratto e violento gli ha toccato il capo.

L’ha spento.

Non potete capire come quella scena mi abbia stretto il cuore.
Avrei voluto urlare.

Il musicista è rimasto a bocca asciutta senza nemmeno riuscire più a suonare la sua tromba.
Stava senza fiato.
Io l’ho sentito.

La sua risposta però è stata grandiosa…esemplare.

“Cosa te ne frega della mia faccia? La musica è fatta per ascoltarla. Quando apprezzi un quadro, lo apprezzi e basta senza aver visto la mano del pittore. Lo guardi e l’arte ti piace, senza domande, senza risposte. L’arte è fatta per creare emozioni e tu, ora, le hai rovinate a me e a tutti quelli che mi stavano ascoltando senza pretendere di vedere il mio viso”.

Con aria rassegnata..il musicista ha chiuso la sua valigia e se n’è andato.

Sono contenta però…
Un caffè gliel’ho regalato.

Erica, anzi Atmosferica.

Partiamo in tre.

Sono due macchine da guerra i miei compagni di viaggio. Ma poi, siamo un trio perfetto o no?

Ci siamo visti per fare il punto della situazione, per mettere insieme le idee e per buttare giù una bozza di quel che vorremmo fare. È stato davvero impressionante come con intelligenza e realismo, ci siamo trovati d’accordo su tutto.

I pezzi del puzzle si incastravano uno dopo l’altro, le idee venivano accettate e condivise. Piccole lamentele o esigenze accolte, rispettate e assecondate.

Eravamo seduti al tavolo, a casa mia, ieri.

Io, Francesca e Mattia. L’energia dell’adrenalina ci univa e dalle nostre teste stava per uscire fumo. Si poteva sentire il rumore degli ingranaggi nei nostri cervelli in riunione. E CHE CERVELLI!

Abbiamo l’Ingegnere Mattia e la Segretaria Francesca. Sono super precisi, puntuali, svegli, veloci e intuitivi. A me è stata assegnata la parte della Creativa/Scrittrice. Che figata! Quanto mi sento bene in questo ruolo, a mio agio e per niente affaticata. Ad ogni modo, potrò correre in aiuto all’Ingegnere, ogni volta che ce ne sarà bisogno e affiancare la Segretaria contabile.

Potrei farvi un elenco puntato, per essere un minimo schematica, degli argomenti trattati:

  • Dobbiamo iniziare da oggi ad informarci per l’acquisto di un van, una jeep. Deve poter portare tre persone, avere l’aria condizionata funzionante e un attacco USB. Non deve mancare lo spazio per un materasso, sul quale poterci riposare e sotto cui metteremo attrezzature da viaggio e valige. Mattia e Francesca, si sono dati da fare già parecchio ve l’ho detto che sono veloci, svegli e se hanno un obiettivo….Non ce n’è per nessuno! Ieri sono andata al lavoro e quando sono uscita avevano già tre contatti, un programma per la mattinata e le idee molto più chiare rispetto a sette ore prima.
  • Questione itinerario. Inizialmente percorreremo tutta la costa puntando verso nord. Posti spettacolari ci stanno attendendo. QUI , se avete voglia di curiosare, potete accedere alla sezione “Places to go (Western Australia)” del sito australia.com proprio come abbiamo fatto noi. È davvero utile e ricco di informazioni. Ci ha fornito quindi una lista completa di ciò che non potremo perderci del Western Australia e le fotografie rendono l’idea. Andate a vedere!!
  • Dormiremo in camping attrezzati, gratuiti o a pagamento, o in ostelli. Insomma ci inventeremo qualcosa. Abbiamo scaricato un’ applicazione a pagamento che si chiama “Wiki Camps Australia” che segna sulla mappa geografica tutte le possibili zone di sosta. Veramente geniale! In corrispondenza di ogni area camping, attraverso delle piccole icone colorate, si può sapere se è a pagamento, se si possono portare animali, se c’è connessione Wi-fi, a quanti chilometri dista dalla tua posizione attuale e le previsioni di tempo della zona per i giorni a seguire, se si può grigliare o se è attrezzata per pic-nic, se ci sono docce, un bel panorama e se ci sono Cabins / On-site Accomodation.
  • LA CALMA e il rispetto dei tempi e tempistiche saranno molto importanti. Saranno gli ingredienti che assicureranno la buona riuscita del tutto. Ci fermeremo per più giorni quando sentiremo il bisogno di farlo, lavoreremo, prenderemo il sole, ci divertiremo e le decisioni verranno prese a maggioranza.
  • Patti chiari e amicizia lunga! Saremo un gruppo formato da singoli individui. Ognuno dovrà sentirsi libero di esprimere bisogni e necessità. Ognuno di noi sarà in viaggio principalmente con se stesso, quindi, ascoltare la propria voce interiore prima di tutto.
  • Il quarto compagno di viaggio è già stato escluso ancora prima delle selezioni. Una new entry straniera e magari di sesso maschile, potrebbe rovinare l’equilibrio. Potrebbe essere pericoloso. E poi, come dice mio papà, le persone si devono incontrare non cercare.

Questi sono i punti salienti fissati tra ieri e stamattina. Più tardi un ragazzo italiano viene a farci vedere il suo Pajero in vendita e inizieremo a valutare! Preferiamo optare per una macchina un po’ più costosa ma più confortevole, piuttosto che andare a risparmiare su quella che sarà la più potente, protettrice, memorabile compagna di viaggio!

Erica, anzi Atmosferica.